Il dolore di Natale

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Pacchetto: Londra


Il Natale a Londra era molto gioioso e pervaso da un grande spirito natalizio. La neve, le vetrine piene di colori, mostravano giocattoli stupendi costruiti da bravi artigiani. Erano esposti: cavallini, soldatini, trenini, bambole e ballerine di porcellana e tanti altri balocchi. I negozi di dolci e paste erano sempre affollati di bambini e ragazzini di tutte le età. Molte erano le decorazioni rosse, dorate e verdi che allietavano le stradine e le abitazioni.

Ogni uscio era addobbato da ghirlande natalizie e i cori nelle stradine intonavano canti natalizi.

Gli uomini in bombetta e bastone da passeggio che passavano, si univano anche loro ai canti festosi.

Una leggenda narra che, però, alcune zone dell'Inghilterra, come Ottery St Mary, Honiton e Playmouth (nel Devon) durante il periodo che va da Natale all'Epifania, fossero infestate da spiritelli maligni ed era proibito filare.

L'origine di questi spiriti deriva dalla storia dell'omino vestito di nero, trasandato e cencioso che filava con il suo arcolaio. Aveva attirato il giorno di Natale dei bambini al suo arcolaio nella sua specie di nicchia, ricavata da una roccia nei pressi di una chiesetta sconsacrata, cantando una dolce nenia natalizia.

Poi li aveva spinti a toccare il fuso rendendoli crudeli e tristi. Col tempo questi bambini incattiviti divennero, una volta vissuta la loro vita, degli spiriti al suo servizio.

Così che, da dopo quell'incontro con "l'omino filatore" durante ogni periodo natalizio, i bambini erano puntualmente presi di mira dagli spiriti, che ingigantivano i loro problemi, rendendoli tristi e monelli.

Ma il loro obbiettivo erano soprattutto i bimbi infelici. Quelli che a Natale erano soli o maltrattati o vivevano male.

Una famiglia ed una casa e i regali, possono essere una cosa scontata per chi li ha già.

Purtroppo, non è affatto naturale per un orfano avere qualcuno che gli voglia bene incondizionatamente, sopratutto a Natale. Poter provare le emozioni che i bimbi o anche i più grandi in generale provano, sentendo amore verso chi hanno vicino.

I doni portati da Babbo Natale la notte di Natale, un buon pasto preparato con amore e con cura da chi ti ama, i bellissimi canti tradizionali, come "O Christmas Tree" e "Silent Night", sono intonati con gioia da grandi e piccini accanto ad un crepitante fuoco del caminetto.

Per Natale tutte queste cose danno un gran senso di pace e spensieratezza alle persone.

Per questo è considerato da molti il periodo più bello dell'anno.

Questo non valeva però, per i bambini dell'orfanatrofio "Saint George".

Nel periodo natalizio erano sempre tristi, boriosi e incattiviti. Questi spiriti agivano in questo periodo particolare e anche se invisibili a chiunque, alimentavano i già presenti sentimenti negativi.

Facevano compiere ai bimbi più grandicelli delle brutte azioni e rendevano i piccolissimi tristi e capricciosi.

Ma con un'atmosfera accogliente e familiare, i bambini avrebbero potuto superare questo brutto periodo delle feste; lasciandosi finalmente questi spiriti maligni alle spalle. Perciò, per ovvi motivi, in quei giorni natalizi, filare era considerato un'attività nefanda, che ricordava quello che era successo ai bimbi con l'omino dell'arcolaio.

I bimbi soffrivano veramente molto grazie agli spiriti, erano sempre di pessimo umore tanto da divenire rabbiosi o violenti e dispettosi.

Tanto da far a Mike un loro un compagno, le peggiori angherie, solo perché soffriva di balbuzie. Provarono, senza riuscire per fortuna, a mettere della colla nel dentifricio pur di farlo stare zitto.

Si divertirono un pomeriggio a tagliare con le forbici il cappotto di Mr Smith il custode dell'orfanatrofio. L'uomo dopo vari dispetti da parte dei bambini, decise di abbandonare il suo lavoro, con grande dispiacere del direttore, delle cuoche e delle cameriere.

Un giorno osarono rapire il cagnolino ancora cucciolo del figlioletto di sette anni del direttore, che pianse disperato finché Jane la cuoca, lo trovò per caso occultato nella cesta del bucato che i domestici svuotavano ogni mattina.

I bambini erano le facili vittime degli spiriti che li incupivano a poco a poco, facendoli diventare violenti e imprevedibili.

Gli spiriti scomparivano quando i bimbi erano veramente felici. Quando avessero trovato la pace nel cuore. Invece ogni Natale mangiavano il solito stufato e ricevevano in regalo ognuno, un maglione con il nome dell'orfanatrofio.

Ma una mattina questi bambini assistettero a una bella scena. Osservarono dalla finestra un bel momento di vita natalizia.

Videro la neve bianca, candida, che ricopriva ogni cosa mentre una bimbetta di circa quattro anni vestita a festa, contenta, guardava i fiocchi che cadevano e tentava di prenderne uno nella sua manina.

La scena diede loro un rassicurante senso di calma e pace dimenticando per un breve, ma prezioso istante, i loro turbamenti.

Una fredda sera, un uomo, un signore vestito da Babbo Natale salì e si accovacciò sul balcone della camerata dove dormivano i bambini più piccoli. Scoperto e invitato ad entrare con entusiasmo, l'uomo che si chiamava Nicolas, spiegò loro che era un "benefattore" che rubava ai ricchi solo per dare a poveri.

Aveva preso dai ricchi, giocattoli e bei vestiti per agghindarsi per Natale. Per questo era braccato da tutta Scotland Yard.

I piccoletti si immedesimarono in lui contenti, per la prima volta, di avere una figura adulta, divertente e che fosse "sfortunato" quanto loro. Lui fece promettere loro di non raccontare nulla agli adulti.

In realtà, questo Nicolas non era altro che Babbo Natale in persona.

I bambini più piccoli avevano scoperto che Ron, il figlio del direttore, ogni anno scriveva una letterina a Babbo Natale, chiedendogli quello che più desiderava e poi gliela faceva recapitare al Polo Nord "dove fa tanto tanto freddo... più di qua!" diceva lui.

I bimbi avevano quindi chiesto una famiglia a Babbo Natale. Lui ricevuta la letterina dagli orfanelli e toccato nel profondo come mai fino a quel momento, partì alla volta del Devon per esaudire il loro desiderio.

Così quella notte mentre dormivano, sfiorò loro la fronte con la mano guantata. Il giorno dopo i bambini si ritrovarono tutti con una nuova famiglia come se non fossero mai stati orfani e come se non avessero mai vissuto al "Saint George".

Il dolore di nataleWhere stories live. Discover now