Capitolo 2

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Thor's pov

Aiuto Clint a rialzarsi mentre sferro un colpo ad uno dei Robot di Ultron.

Quel maledetto bastardo di un cyborg ha deciso di punto in bianco di ribellarsi, dice che vuole creare un mondo migliore, annientando però quello attuale.

E ha pensato bene di iniziare rovinando una piccola festa qui all'Avengers Tower.

Tutta colpa di Tony, lui e le sue tecnologie avanzate, pensavo che Midgard fosse un luogo tranquillo ma avevo già cominciato a capire che non era così dagli eventi di New York.

Cioè capiamoci, un attacco alieno in un pianeta in cui di razze che non sia quella umana non se n'è mai sentito parlare non è da tutti i giorni.

Mentre aspetto che il Mjolnir torni nella mia mano, quasi non vengo trafitto dallo scudo di Captain America.

Mi stava per uccidere, è forse impazzito?

"Rogers fai attenzione con il dischetto volante!" lo rimprovero, mentre gli restituisco lo scudo.

"Non sono stato io, è stato questo coso a lanciarlo!" si giustifica, lanciandomi un'occhiata tutt'altro che amichevole per il nomignolo dato alla sua arma.

Sbuffa e sferra un pugno al Robot, mettendolo al tappetto.

"Ce l'hai fatta a farne fuori uno Chiappe D'America" lo derido.

Steve sbuffa nuovamente, è divertente prendere in giro i Midgardiani.

"Bella chioma, che ne dici di aiutarmi invece che ridere?" mi rimprovera Natasha da dietro.

Mi volto e noto che sta affrontando due dei Robot, da sola.

Okay, forse dovrei aiutarla.

"Hai ragione, ma non chiamarmi più in quel modo" in un gesto lancio il mio martello contro uno dei due, mettendolo al tappeto, mentre la Vedova Nera con delle agili mosse sconfigge l'altro.

"Niente male Nat" mi complimento.

"Vedi di combattere o il prossimo che colpirò sarai tu saettina" si volta per correre aiutare Clint.

Non la smetterà mai di usare i nomignoli irritanti.

Dopo un lungo scontro, riusciamo a distruggere il corpo robotico che Ultron aveva "preso in prestito" temporaneamente.

Il lungo silenzio che invadeva la sala viene interrotto dalla voce di Tony.

"Okay ammetto che quando l'avevo progettato non pensavo che sarebbe arrivato a... questo" gesticola il miliardario, asciugandosi una goccia di sudore dalla fronte.

Mi siedo in modo poco elegante e delicato sulla poltrona, seguito dai miei compagni.

Nasce un silenzio imbarazzante, di nuovo.

Ma qui sulla Terra non è d'abitudine parlare?

"Sapete che Ultron tornerà vero? Questo era solo un leggero avvertimento" spezza il silenzio Rhodey.

Oh ma davvero?

Evito di rispondere, sono tutti molto tesi e magari il mio umorismo Asgardiano non aiuta.

Tutti tengono lo sguardo basso, tranne io e presto Bruce, che si decide a parlare.

"Dobbiamo prepararci al peggio, sono sicuro che Ultr..." la sua frase viene interrotta da un forte rumore proveniente dall'esterno.

Cosa diavolo è stato?

"Il giardino sul retro...è nel giardino sul retro..." sussurra Natasha.

Con un balzo scattiamo tutti in piedi e ci affrettiamo ad andare sulla vetrata che affaccia sul giardino.

Ciò che vedo è...no.

Non è possibile.

Un grande  fascio di luce illumina il cielo scuro della notte.

"Oh fantastico, ora il Robot manda pure scagnozzi dal cielo" ironizza Tony osservando la scena.

I miei compagni non stanno capendo, e non appena sussulto leggermente si voltano verso di me.

"Thor, sai cos'è quello?" domanda Clint, indicando la luce.

"Quello è...il Bifrost, cioè...un portale del Bifrost...il mezzo di trasporto da Asgard agli altri regni, è il modo in cui io arrivo qui" alzo leggermente la voce, spalancando gli occhi osservando il portale.

Non è come al solito, è rosso.

Non è possibile.

Non può essere qui.

Cosa ci fa lei qui?

"Solitamente la luce non è bianca? Perchè è rossa?" i miei compagni notano la differenza, e dopo la domanda di Steve tutti si voltano verso di me.

Okay Thor, lei non può essere qui insomma, perchè mai dovrebbe?

Rilassati e andr...

L'ombra di una figura alata appare in cima al portale, prima che questo sparisca.

La figura sta precipitando, incosciente.

Quella figura, è lei.

Oh mio Dio.

"Cosa diavolo è quel coso che sta precipitando?" Tony indica mia sorella, non sapendo chi sia.

"Arya" sussurro, spalancando gli occhi.

Tutti si voltano verso di me, confusi.

"E ora chi sarebbe...Arya?" domanda Rhodey.

Cosa stai facendo lì impalato? Tua sorella sta precipitando da non so quanti metri e non riesce a volare tu stai dietro un vetro a guardarla? Muovi il culo!

"Cazzo!" esclamo, correndo verso le scale per raggiungerla.

Corro più in fretta che posso mentre sento i passi dei miei amici che cercano di seguirmi.

"Thor cosa stai facendo?" esclama Nat, sfinita dalle scale.

Ignoro le loro voci e mi precipito nel giardino.

Sono arrivato tardi.

Mia sorella è distesa sull'erba al centro del segnale che il Bifrost lascia dopo ogni viaggio.

Non riesco a vedere il suo corpo, coperto dalle grandi ali nere.

Mi avvicino velocemente a lei, e presto vengo raggiunto dagli Avengers.

I mie amici la osservano, non riuscendo a scorgere il suo volto.

"Piume?" domanda Tony, osservando le ali "Tutta questa ansia per un pennuto?" continua.

Mi affretto ad afferrare le sue spalle per voltarla.

Ed eccola lì, col volto coperto dal dolore e segnato dal sangue per la caduta.

Incredibile come riesca ad essere bella pure con delle ferite.

I miei amici la guardano sconvolti, si staranno chiedendo "Chi è?" "Perchè ha le ali?" "Perchè è caduta da cielo?"

La osservo bene prima di scostarle dei capelli dal volto.

La mia piccola sorellina...

"Thor..." mi richiama quasi in un sussurro Steve.

Mi volto verso di lui e gli altri.

Tutti mi fissano in cerca di spiegazioni.

"Chi è questa ragazza?" conclude la domanda Tony.

E mentre tutti la osservano incantati dalla sua particolare e unica bellezza, sgancio la bomba che nessuno si aspettava.

"Lei è Arya, mia sorella"

Spazio autrice

Ecco il capitolo 2!

Spero vi sia piaciuto, è mi raccomando, votate e commentate (sempre se vi va) <3

-v





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