Chapter Twenty Three

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Il giorno dopo
 

 
Mi risveglio lentamente, aprendo gli occhi, osservando i raggi del sole entrare dalle persiane, sorridendo dolcemente, per poi voltarmi, trovando il letto vuoto, ricordandomi successivamente di ciò che avevo detto a Roger.
La sera prima, ci eravamo salutati ed avevamo deciso che avrei tenuto Sammy, accompagnata dalla tata, e lui sarebbe andato a dormire in quella che era la casa in cui ero stata per un mese e mezzo.
Roger aveva combattuto fino all’ultimo secondo per farmi cambiare idea, ma io avevo resistito, perché ci tenevo a farlo attendere un po’.
E, poi, si sa che un po’ di pepe nella coppia non basta mai e, con noi, ce n’è sempre in abbondanza.
 
 
“ Dai, bellezza, perché mi stai cacciando? Io voglio stare con te. “
 
“ Su, Roger! Non piagnucolare, ci vediamo fra due giorni. “
 
“ Roger Taylor non piagnucola. Voglio solo stare con la mia donna. “
 
“ Beh, io.. no! “
 
 
Ridacchio, ripensando alla sua reazione, a come era rimasto a bocca aperta a fissarmi, senza parole.
Dopo qualche istante, decido di sollevarmi con la schiena dal materasso, mettendomi seduta, afferrando il cellulare, notando un messaggio di Roger.
 
 
Questa me la paghi, bellezza.
Ti renderò la luna di miele un inferno.
 
 
Scoppio in una fragorosa risata, immaginando il biondo furioso per essersi svegliato solo. Mi concentro sull’ultima frase, comprendendo che stesse alludendo a qualcosa di erotico. Compongo il messaggio, ignorando la sua vendetta, divertendomi a stuzzicarlo.
 
 
Buongiorno, Mr. Taylor!
Siamo di buon umore, stamattina?
Sono solo passate poche ore da quando ci
siamo lasciati e già mi minacci?
 
 
Invio il messaggio, per poi alzarmi dal letto e aprire il balcone, lasciando rinfrescare la stanza. Mi dirigo in bagno, dandomi una sciacquata al viso e ai denti, raccogliendo, infine, i miei capelli in una coda.
Dopo il matrimonio di Holland e Brian, una volta tornata a casa, avevo liberato la mia testa da forcine e pinzette, lasciando liberi e mossi i capelli durante la notte. Al risveglio, non erano poi così carini, per questo opto per una semplice coda alta, programmandomi una doccia per la tarda mattinata.
Afferro nuovamente il cellulare dal mobile del bagno, non appena lo sento vibrare, e scopro un nuovo messaggio di Roger.
 
 
Sì, ti minaccio.
Avrei voluto strapparti quel vestito,
ieri sera, ma tu hai preferito scappare.
Per non parlare del fatto che non ci
vedremo per due giorni, o meglio devo
aspettare domani..
 
 
Mi mordicchio il labbro inferiore quando leggo la prima frase, immaginando come avremmo potuto passare la notte in casa, ansimando appena al pensiero, per poi ricompormi, continuando a leggere, rispondendo successivamente.
 
 
Roger, Roger, Roger!
Sei un romanticone.
 
 
Invio il messaggio, per poi tornare in camera da letto, rileggendo intanto la conversazione, afferrando distrattamente una tuta dall’armadio, posandola sul letto, per potermi, quindi, cambiare. Poso il telefono sul comodino, per poi togliermi i pantaloncini, lasciandoli cadere sul pavimento, quando, improvvisamente, avverto due mani che mi afferrano i polsi, bloccandomi le braccia dietro la schiena, dimenandomi, emettendo un piccolo urlo strozzato e, successivamente, soffocato dalla mano libera del nuovo individuo.
 
“ Bimba, silenzio. Sono io. “
 
Mi rilasso, sospirando quando comprendo la presenza di Roger, infuriandomi poco dopo con lui, non riuscendo, intanto, a liberarmi dalla presa.
 
“ Ma che cavolo di scherzi sono? Roger, mi hai spaventata da morire! E, poi, liberami! Adesso! “
 
“ Non ci penso proprio. Hai detto che non possiamo vederci prima del matrimonio, quindi, non ti posso liberare, altrimenti ti girerai. “
 
“ Quanta sicurezza e arroganza! Liberami! “
 
“ No, bellezza, non posso. Posso solo aiutarti a indossare la tuta. “
 
“ Significa che dovrai vedermi nuda. “
 
“ Non proprio, hai l’intimo, no? “
 
“ Solo le mutandine. “
 
Stuzzico la malizia del biondo, trattenendo a stento un sorriso, schiudendo le labbra quando continua a parlare al mio orecchio, sussurrando, facendomi rabbrividire, scacciando un gemito quando mi attira al suo corpo, finendo col toccare involontariamente il suo sesso coperto con le mie mani. Socchiudo gli occhi, quando avverto la sua mano libera sulle mie spalle, facendomi cadere una bretella della canottiera, lasciandomi una scia di baci sul collo.
 
“ Perché.. sei venuto? “
 
“ Per torturarti. “
 
“ Non mi avrai, Taylor. “
 
Ascolto Roger ridacchiare mentre abbassa l’altra bretella, sfilandomi la canottiera verso il basso, fermandosi all’altezza delle mani, bloccando i polsi con decisione quando riprendo a dimenarmi, sperando di riuscire a liberarmi dalla presa mentre mi spoglia. Abbasso lo sguardo sul top, caduto sul pavimento, restando, ora, solo con le mutandine.
 
“ Roger, perché sono nuda? “
 
“ Non lo sei del tutto, bambolina. “
 
“ Che vuoi fare? Ti prego, dimmelo. “
 
“ Non ti dirò niente. Assolutamente, niente. “
 
Mugolo innervosita dalle sue risposte e, allo stesso tempo, eccitata, per poi decidere di stuzzicarlo nuovamente, sfiorando più volte la patta dei suoi pantaloni, notando il suo sesso già operativo. Sorrido maliziosamente quando avverto i suoi capelli sulla mia nuca, segno che aveva abbassato il capo per guardare cosa stessi facendo, decidendo, quindi, di abbassargli la zip e sbottonargli i pantaloni.
 
“ Bellezza, che fai? “
 
“ Ti spoglio, così siamo pari. “
 
“ Puoi solo togliermi i pantaloni, per il resto, non credo riusciresti a- “
 
“ Non sfidarmi, Roger. Pensi davvero che ti permetterò di fare l’amore il giorno prima del nostro matrimonio? “
 
Poco prima che possa rispondermi, lo avverto spostare la mano sul mio corpo, afferrando il seno, accarezzandolo con dolcezza, per poi scendere lentamente, solleticandomi il corpo con i polpastrelli, giungendo all’interno delle mie mutandine, obbligandomi a divaricare le gambe, insinuandosi fra esse.
 
“ Dolcezza, hai detto che non ci dovevamo vedere prima del matrimonio e rispetterò il tuo volere. Non sto facendo nulla di sbagliato. “
 
“ Ma sei qui! “
 
“ Ma sei di spalle, e quindi non ci stiamo vedendo. Quindi, sì, faremo l’amore il giorno prima del matrimonio. “
 
Noto il suo tono di sfida, percependolo in ogni singola parola, per poi osservarlo mentre mi sfila le mutandine, lasciandole cadere, ascoltandolo mentre fa lo stesso con i suoi boxer e pantaloni, scoprendo il suo sesso, avvicinandosi maggiormente al mio corpo.
 
“ Non parli più? Sei passata dalle minacce ad essere una piccola bimba. “
 
Mi mordicchio il labbro inferiore, quando pronuncia quelle parole al mio orecchio, facendomi rabbrividire di piacere. Resto in silenzio, abbassandomi appena in avanti con il busto, avvertendo la sua erezione fra le mie gambe, penetrandomi successivamente di slancio, lasciandomi sfuggire un gemito.
Avverto la sua mano libera sul mio fianco, stringendo la presa, mentre con l’altra blocca i polsi ancora per qualche minuto, per poi liberarmi, appoggiandomi con i gomiti sul letto, ansimando continuamente a causa delle spinte, quando iniziano ad essere più incalzanti e decise.
 
“ Roger..! “
 
“ Dolcezza, non ti piace? “
 
Sollevo il capo, eccitata, notando la sua voce più roca a causa dell’amplesso, stringendo il lenzuolo fra le mani, spingendomi verso di lui, reggendo il ritmo, fino a raggiungere l’orgasmo, accompagnata dal biondo, gemendo fino all’ultima spinta di completamento.
Poco dopo, lo avverto sfilare il proprio sesso dalla mia intimità, permettendo di stendermi sul letto, voltandomi, finalmente a guardarlo. Era vestito totalmente di nero – non a caso, il mio colore preferito – e la sua camicia sbottonata fino al petto, lasciando intravedere le sue collane. Lo guardo mentre si ricompone, fissandoci negli occhi per la prima volta, sorridendoci.
 
“ Sei silenziosa. Ti ho fatto male? “
 
Sorrido davanti alla sua premura, beandomi delle sue carezze sul viso quando si china su di me, lasciandomi un bacio sulle labbra, ricambiandolo prontamente.
 
“ Assolutamente, no. Ero solo sorpresa dalla novità. “
 
Ammicco, riferendomi alla nuova posizione, osservandolo sorridere maliziosamente, per poi stendersi al mio fianco, decidendo di avvicinarmi maggiormente a lui, coccolandoci, scambiandoci qualche bacio e qualche carezza.
Dopo qualche minuto, passato a dedicarci dolci attenzioni, afferro il lenzuolo improvvisamente, coprendomi il corpo, sedendomi a letto.
 
“ Roger, avevamo detto che ci saremo visti domani! “
 
Avevamo? “
 
“ Okay, avevo! Tu che ci fai qui? “
 
Lo guardo mentre si sistema a pancia in su, fissandomi mentre porta le mani, incrociate, dietro il suo capo, trovandolo estremamente irresistibile in quella posizione.
 
“ Devo dirlo, sul serio? “
 
Comprendo all’istante a cosa allude, arrossendo, per poi decidere di recuperare la mia vestaglia, indossandola, scendendo dal letto, afferrando successivamente il mio intimo e la mia tuta.
 
“ Roger Taylor, mi auguro che tu sparisca non appena avrò finito di lavarmi. Gli sposi non devono vedersi il giorno prima del matrimonio. “
 
“ Cosa cambia, ora? Ci siamo visti. Noi non abbiamo mai rispettato nessuna regola! È assurdo! E… poi, qui c’è Sammy. Vuoi privarmi di vederlo? “
 
Sollevo un sopracciglio, guardandolo con aria di diffidenza, ascoltandolo accampare una scusa dietro l’altra per poter restare in casa.
 
“ Mi dispiace, ma devi andartene. Ci vediamo domani, in tutti i sensi. “
 
“ Ah, si? Perché non mi hai cacciato, poco fa? “
 
Non appena mi volto per raggiungere il bagno, mi fermo improvvisamente sulla soglia, socchiudendo gli occhi, mordicchiandomi il labbro, trattenendomi, evitando di pensare a cosa era successo poco prima. Lo ignoro, decidendo di entrare in bagno, lasciando i miei indumenti sul mobile, per poi precipitarmi a chiudere la porta, sobbalzando quando vedo Roger raggiungermi, facendomi indietreggiare.
 
“ Non rispondi? Andiamo, Alena, lo so che mi vuoi qui. “
 
Resto a guardarlo, inerme, finendo col poggiarmi con le spalle al muro, non sapendo cosa dirgli.
Avevo davvero pensato di adottare la classica tradizione e, quindi, aspettare solo due giorni per vedersi, rincontrandoci di nuovo il giorno del matrimonio, ma non mi ero ricordata che mi dovevo sposare con l’uomo più testardo della terra.
 
“ Alena, che ti succede? “
 
Sollevo lo sguardo sul suo, guardandoci negli occhi, venendo colta dalla voglia di baciarlo, per poi posare l’indice sul suo petto scoperto.
 
“ Resti qui fino al pomeriggio. Poi, vai via. E ci vediamo domani pomeriggio. Affare fatto? “
 
“ Oh, dannazione! Ma sei proprio testarda! “
 
Continuo a fissarlo, aspettando una risposta, porgendogli la mano per suggellare l’accordo, notandolo esitare per qualche secondo.
 
“ E va bene! Ma ora sei mia! “
 
Scaccia la mia mano, prendendomi il viso fra le mani, baciandomi con desiderio e passione, dando un calcio alla porta, chiudendola successivamente con la chiave.

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Salve a tutti!
Scusatemi infinitamente per il ritardo, ma mi sono rimessa a scrivere da poco. Ho buttato giù anche qualche idea su una nuova storia, che spero vi piacerà.
Fatemi sapere nei commenti cosa pensate dep capitolo.
Un bacio. ❤

Sweet Lady IIWhere stories live. Discover now