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YEBIN's POV

- Sei una vergogna. - abbasso lo sguardo, stringo i pugni dietro la schiena, li stringo così tanto che le mie unghie feriscono il palmo della mano lasciando i segni.
Quando l'uomo torna a chiudersi nel suo ufficio, io torno in camera mia. - Noona mi dispiace i-- lancio un'occhiataccia a Woobin per fargli capire che in questo momento voglio solo pace, lui si zittisce ed esce.

Mi chiudo a chiave in camera, quando sono sicura che nessuno possa vedermi mi accascio a terra appoggiata con la schiena all'armadio e stringo le ginocchia al petto. - Quando finirà...? - mi chiedo a bassa voce.

Lo odio, lo odio da morire

Quando morirà?

Non può semplicemente crepare?

Cosa ho fatto di male?

Non sarei mai dovuta nascere, giusto? Lo dice lui dopotutto.

Sospiro.
Dopo ciò che ho provato grazie a Jungmo, un'avventura di una notte, non ho provato più nulla, la mia vita è tornata quella di sempre. Voglio sparire, sparire del tutto. Voglio fare le valigie, buttare qualsiasi mezzo di comunicazione, e scappare. Magari un America? No, il Giappone mi piacerebbe di più.

Bussano alla porta perciò mi alzo - Signorina Yebin, è ora di partire -
- Arrivo - esco dalla stanza e seguo la governante della casa. Sceglie dei vestiti per me e me li fa provare, alla fine metto giacca e cravatta, dato che le gonne non fanno per me - Accidenti come primo-genita dovresti essere più femminile - commenta mia madre appena mi vede. Non rispondo e aspettiamo che Woobin scende, lui come sempre non conta come si veste, nessuno lo giudica. Infatti indossa una felpa marrone sopra la camicia.

- Andiamo - dice mio padre senza neanche guardarmi. Saliamo in auto, per tutto il tragitto devo sorbirmi tutte le lamentele dei miei genitori. Woobin mi lancia occhiate mentre mangia che chiedono chiaramente "Tutto ok?"
Sarebbe bello se fosse tutto ok.

- Siamo arrivati, signori - dice l'autista dopo aver fermato l'auto. Odio questo tipo di eventi, pieni di persone di lusso pronte a giudicarti. Appena entriamo Woobin si fionda sul cibo come al solito, io invece sono costretta a seguire i miei genitori.
- Signor Seo, ha un momento? - un uomo sorridente si ferma, offre un bicchiere di vino a mio padre e parlano, io seguo mia madre. - Guarda quella signora, hai visto che nel vestito che ha? - mi sussurra, annuisco - Che mi dici di lei ? - indico un'altra con un cenno della testa - La mia piccola è la più bella - sorride. Ricambio il sorriso.

Ci sono delle volte in cui voglio bene a mia madre, forse è l'unica a cui ne voglio oltre a Woobin, in questo schifo di famiglia; altre volte invece è insopportabile e presuntuosa.
- È raro vederti coi capelli legati, stai bene tesoro, non dovresti nascondere il tuo viso come fai sempre - dice, mentre prende un bicchiere di vino. - Mamma, poi si rovinano -
- vero. - rimaniamo un attimo in silenzio e osserviamo le persone che ci stanno intorno. Osservo come se cercassi qualcosa, non so neanch'io cosa di preciso. - Tesoro- la voce di quell'uomo, la sua mano sulla mia spalla, sobbalzo e mi giro, lui sposta la mano e mi lancia un'occhiata gelida, ma torna subito sorridente. Deglutisco.
- Questo è il figlio del Signor Ahn - si sposta per lasciar passare un ragazzo corvino il quale mi sorride tendendomi la mano che stringo, confusa. - A partire dalla fine delle vacanze di Natale verrà nella tua scuola, inoltre da domani verrà a vivere da noi per gli studi - fisso la mano ancora stretta alla sua, poi alzo lo sguardo sorpresa - Eh...? -

✔︎ 𝑫𝒐𝒏'𝒕 𝑳𝒆𝒂𝒗𝒆 𝑴𝒆 ~ ||𝙺𝚊𝚗𝚐 𝙼𝚒𝚗𝚑𝚎𝚎||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora