Capitolo 1

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Aprì gli occhi nel momento esatto in cui l'auto fece il suo ingresso nella piccola cittadina di Forks, il suo viso rimase impassibile nonostante fosse assonnato dalle lunghe ore di sonno che si era fatta durante le lunghe ore di viaggio, ma nessun sentimento di gioia o spensieratezza prese ad avvolgere la sua mente, perché non vi era nulla che le portasse alcunché in quel momento se non un vago senso di tristezza ed oppressione.
Volse lo sguardo alla madre che non le aveva rivolto la parola durante tutto il viaggio, come d'altronde nemmeno lei aveva fatto, e i ricordi delle lunghe litigate degli ultimi tre giorni le invasero la mente, la donna voleva risposarsi e a quanto pare il futuro marito non gradiva la presenza di un adolescente di diciassette anni in casa, quindi la sua amorevole madre decise di scaricarla a Forks, suo padre era morto quasi undici anni prima ed ella non ne aveva mai risentito, la stava abbandonando da sua nonna, ma la cosa ironica sarebbe stata che lei non poteva vivere nella riserva, lei Nova Kumar mezza nativa americana Quileute non poteva viverci a causa degli errori del padre che lo avevano portato ad esser allontanato dalla riserva, anche se il suo unico errore fu sposare sua madre, e ora capiva perché la sua famiglia non l'aveva mai accettata, quindi sua nonna, per evitare di lasciarla sola, dovette comprare una casa in città ignorando ciò che voleva suo nonno che si era impuntato a non volerla in casa dato che gli ricordava l'abbandono del suo unico figlio maschio, ma sua nonna, anche se non l'ultima volta che l'aveva vista lei era solo una bambina di cinque anni, non poteva sopportare di lasciarla sola, non l'avrebbe abbandonata come aveva fatto suo madre.
Una volta davanti la casa, la madre fece per parlare, ma ella non la lasciò neanche esprimere una sillaba, scese dall'auto, prese le sue valige e lo zaino e chiuse con forza la portiera incamminandosi verso sua nonna che era uscita sul portico dopo aver sentito l'auto.
Un sorriso imbarazzato e timido nacque sulle labbra della ragazza che spalancò gli occhi per la sorpresa quando l'anziana donna la strinse in un forte abbraccio che ella ricambiò dopo che ebbe abbandonato i vari bagagli intorno a se, entrò in casa senza nemmeno guardarsi indietro decisa ad abbandonare sua madre come lei aveva appena fatto.
Aveva passato la serata a disfare i bagagli e a rimirare la sua nuova stanza, per cui nemmeno ebbe il tempo di cenare, anche se comunque non aveva fame, gli eventi di quella giornata le avevano chiuso lo stomaco e non sapeva nemmeno cosa dire a sua nonna, così le diede gentilmente la buonanotte e andò a sdraiarsi nel letto crollando in poco tempo, con sua stessa sorpresa.
Il mattino si svegliò di soprassalto quasi cadendo dal letto e si guardò intorno mettendo a fuoco tutto ciò che la circondava comprendendo che era tutto reale e non un sogno, emise un sospiro e prese tutto ciò che le serviva andando a farsi una doccia, quando uscì dal box doccia si guardò allo specchio, non era molto diversa da qualsiasi componente della riserva, stranamente non aveva preso praticamente nulla dalla madre se non la statura e la conformazione del corpo, gli occhi scuri, quasi neri, riflettevano la tristezza del suo animo mentre osservava la forma ovale del suo stesso viso e la pelle ambrata che sembrava quasi scolorita per via dello stress che aveva attraversato, mise dei normali jeans e una felpa verde scuro ricordandosi che non poteva andare a scuola nella riserva, quindi doveva recarsi al liceo cittadino di Forks, avvertiva già il mal di testa in arrivo.
Dopo aver combattuto con la voglia di rinchiudersi per sempre in camera si recò in cucina con lo zaino in spalla e notò un foglietto attaccato al frigo ove riconobbe a malapena la calligrafia di sua nonna che l'avvisava dove fossero le chiavi dell'auto e che lei si trovava alla riserva, ma che sarebbe stata già a casa alla fine delle lezioni, si passò una mano fra i lunghi capelli scuri sospirando e prese al volo un muffin posto sul tavolo insieme ad altri e uscì di casa recuperando le chiavi della macchina e di casa, si voltò osservando il vecchio modello di golf di un blu stinto, ma non ci badò più di tanto e salì dirigendosi a scuola.
Dopo esser passata in segreteria poté finalmente parcheggiare e scendere per dirigersi a lezione tenendosi la cartina sotto al naso cercando di capire quale strada avrebbe dovuto prendere per raggiungere l'aula di fisica senza perdersi fra i vari edifici, ma mentre camminava andò a sbattere contro la schiena di qualcuno, anche se sembrava più un muro in cemento armato che una schiena, chiuse gli occhi preparandosi a colpire l'asfalto con il sedere quando sentì una presa ferrea stringerle il polso, aprì di scatto gli occhi incrociando quelli del ragazzo davanti a sé notando che erano di uno strano color ambra scuro.

- Tutto bene?

Gli sentì chiedere, la voce bassa e marcata, ma che possedeva un qualcosa di antico e quasi baritonale, si sentì istantaneamente una stupida per quei pensieri e scosse lievemente il capo per scacciarli via, ma dalla sua espressione confusa e forse quasi allarmata capì che aveva mal interpretato il suo gesto.

- No no scusa, sto bene, Nova Kumar, scusami sono un'imbranata e non stavo guardando dove mettevo i piedi.

Sorrise imbarazzata porgendo la mano verso il biondo davanti a se che la guardò per qualche secondo prima di sollevare la mano per stringergliela, ma notò dalla sua espressione che stava trattenendo qualcosa, la sua espressione contrita le faceva suonare quel campanello e una lieve ansia la invase avvertendo già la paura di aver fatto brutta figura e un gran casino il primo giorno, ma un'insolita aura di calma la invase lasciandola confusa e un po' perplessa, ma il sorriso sghembo del ragazzo che aveva davanti la distrasse completamente quasi incantandola come un serpente che sente il suono del flauto.

- Jasper Hale, ora scusami, ma devo andare in aula.

Lo guardò allontanarsi a passo cadenzato di un'eleganza quasi ultraterrena, era appena finita dentro una pubblicità di qualche profumo? Si guardò intorno incredula passandosi una mano fra i capelli, ma quando sentì la campanella spalancò gli occhi e si mise a correre per poter raggiungere la lezione, fantastico, era già in ritardo il primo giorno.

Owns my HeartWhere stories live. Discover now