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{Per tutti coloro che hanno bisogno di una stanza con un piccolo bagliore di luce.}~L'oscurità che arde in un cavaliere oscuro,
può svanire nella luce e nella tranquillità dell'oceano.~C'era una volta, un piccolo diamante che conobbe uno zaffiro. Esso era di un color glaciale, che si era perduto nella ninfa, dove si nascondeva nella prigione delle acque cristalline nel bacino Atlantico.
Viveva nell'agonia del più importante fiume di San Lorenzo. Esso bagnava tutte le province atlantiche, le vestiva con le sue sporgenti acque, e quando lo osservai ne rimasi sorpreso, era bello e dannato. Osservandolo a lungo, mi godetti quella beatitudini e solidarietà che per anni mi fu negata.
Mi godetti l'odore, il silenzio, la luce, e non potevo far altro che amarla. Questo ero io, un vampiro inoltrato in quel zaffiro, incastrato nella prigione devastata di quella piccola Sirenetta. Dove rimasi sospeso ad ammirarla senza sporgermi troppo in avanti, trovai il silenzio, la pace in quei piccoli occhietti di un verde smeraldo che riuscivano ad acciuffarti l'anima.
Ti imprigionava in una natura che avresti voluto per sempre, me ne sarei impossessato.
I nostri corpi combaciavano alla perfezione, quando il suo ponte di Venere accoglieva alla perfezione il mio diamante ne fui incatenato.Se qualcuno mi domandasse del perché io mi sia innamorato proprio di lei, gli risponderei che per me lei era tutto ciò che ho sempre voluto.
Lei indossava l'arcobaleno quando la guardavo. Quel arcobaleno che esce tra la pioggia e i raggi solari, lei rappresentava questo, perché quando il mondo crollava, bastava un suo sguardo, una risata per farmi vedere la luce dai miliardi di colori.Non sono crudele, sono solo un povero vampiro che ha tanta voglia di quella Sirenetta. E me la sarei presa tutta, un po alla volta, assaggiarla come facevo quando bevevo dei sorsi di whisky.
Anche un povero uomo come me, vissuto per anni, non poteva sapere cosa avrebbe riservato il destino.
Siccome sono solo un vampiro, saprete che noi alle volte spegniamo i sentimenti, quindi ho deciso di raccontarvi un po' della mia vita ingannevole e drammatica, ma sopratutto da far schifo.Avevo solo quindici anni quando iniziai a non sentire più l'aria fresca sul mio corpo, i giorni passavano velocemente e io continuavo a non sentire niente, tutto ciò che avevo intorno lo vedevo ma non lo sentivo. L'unica cosa che riuscivo a sentire era l'odore del sangue di qualsiasi umano che era nei paraggi.
La luce iniziava a darmi fastidio e passavo le giornate nella camera da letto con le tende chiuse al massimo.
Ero consenziente che prima o poi sarei diventato l'essere più spregevole della città, l'unica cosa che non avrei mai creduto possibile che sarei diventato la copia esatta di mio padre.Confermare che mio padre era malvagio era pessimo dirlo, lui era molto di più che malvagio, un termine che ancora oggi non si sia rivelato.
Come si potrebbe chiamare una persona più malvagia di malvagio?Avevo pensato una varietà di volte di scappare, ma non potevo farlo, quando avevi delle ombre che ti perseguitavano era difficile andartene senza farti scoprire, era tipo come se nel mio dna ci fosse un microchip.
Avevo provato anche ad uccidermi, ma per mia sfortuna nessuna arma era capace di farlo.
L'unico modo, l'unica arma in grado di poterlo fare era un paletto di quercia bianca, ma non riuscì a trovarla da nessuna parte, o meglio dire, non riuscì a trovarla perché avevo un padre così tanto intelligente che prima che io nascessi aveva fatto demolire tutte le querce bianche che ci fossero in città.Ero il suo sosia ormai, il tempo era scaduto, non avevo avuto una madre affianco perché fu obbligata ad andarsene quando mi aveva appena concepito.
Rimasero solo io e lui, un bambino pieno di cicatrici che quando ha avuto la possibilità di ribellarsi al padre ha ucciso il suo migliore amico.
Sembra una fiaba non è così?Solo che nelle fiabe non raccontano tutti i fatti, di certo non raccontano di come il padre si vendicò sul corpo del figlio, legandolo ad una sedia con una benda piena di sangue con un cervello che scoppiava a causa di quel odore in cui ti trasportava verso la strada di uccisione.
Vedevi le guardie disubbidienti che urlavano e si ammazzavano da soli perché mio padre gli aveva comandato di farlo contro il loro volere, li aveva soggiogati, aveva giocato con la loro anima e anche se la testa voleva altro le loro mani facevano l'artefatto.Questo è ciò che ci aspetta quando si è dannati.
Veramente credete che l'essere immune alla morte fosse così bello da farti felice?
Qui non si parla di Edward Cullen che a soli diciassette anni diventò un vampiro perché stava morendo di peste ma poi il destino gli fa conoscere Bella Swan, una donna coraggiosa e bella che gli dona una bambina.
No, qui parliamo di un vampiro pieno di odio verso i confronti del padre che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di avere la libertà.
Mi sarei inginocchiato ai suoi piedi, avrei fatto crescere il suo ego pur di averla.Non vi nego che prima che tutto ciò accadesse io ero felice e spensierato. Ero un ragazzino innamorato di una ragazza che gli fece perdere la testa quando la vide piangere per la prima volta.
Ma fu anche per tutta questa felicita che mio padre decise di togliermela, lui e i suoi sporchi affari.Essere un vampiro non equivaleva al romanticismo.
L'amore per noi era rovina, ci rendeva deboli se qualcuno avrebbe toccato qualcosa che noi amiamo.
Se rimaniamo soli siamo invincibili perché nessuno potrebbe ricattarci.Durante la notte sfogavo la mia agonia, la mia vendetta con il suono di un pianoforte e di una dolce Sirenetta che cantava per portarmi nell'oceano e vivere nella penombra delle onde.
Non chiamatemi pazzo.
Alcuni di voi potete capirmi, altri potranno odiarmi, qualcuno potrà chiamarmi vittima e fate bene.
Io sono la vittima che ancora ad oggi non riesce a vedere un bagliore di luce.Lei fu un razzo che venne per caso a cercarmi, non posso dire di non averlo cercato, avrò pregato anche Lucifero per farmela incontrare, ma alle volte non può essere tutto rosa quando nella vita hai visto solo il nero.
Lei fu tutto ciò che non credevi di volere.
Arrivò inaspettatamente, anche se me la presi con forza e la trattai male.
Alle volte mi chiedo; Come si fa a non provare il sentimento che ti sei ripromesso di non provare?Cerchi di non andare oltre la linea immaginaria, ma la oltrepassi quando la Sirenetta iniziò con il suo canto dolce e sensuale.
Un marinaio pesca, anche se sa il pericolo del mare, lo fa perché si sente invincibile.
Sa che può portarlo alla morte, ma sa anche che se succede, morirà nel posto dove lui ci ha dedicato amore.Eppure io sono qui, a ricordare che l'amore quanto può essere bello, può farti soffrire.
L'amore è passione, non possesso, eppure con la Sirenetta che ha deciso di entrare nel buio, li ha presi entrambi, e se li è goduti fino a quando il suo canto si è spezzato.
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SAPPHIRE WHITE "Prigioniero per restarti accanto"
VampireREVISIONE CAPITOLI LI AGGIORNO E PUBBLICO. Lucy Clark è la ragazza che strappò via la vendetta di Vladmir. Lei era dolce e allegra, profumava di speranza e libertà. I suoi capelli sinuosi ramati e gli occhi chiari furono le catene immaginarie che...