La luna è piatta nel portacenere
e il disco gira, incespica, galoppasuona le canzoni
che più non sopporti.La cenere occulta
i corpi ciechi delle galassie.Le abbiamo fatte
impallidire, vergognare, affogarele abbiamo costrette a guardare
mentre leccavo acerbo e sfatto
tra le gambe di una supernova.Tu amore, mi stringevi le mani tra i capelli e mi spegnevi le sigarette sui polsi per saldarmi le vene.
Abbiamo rotto i sigilli dell'etere,
siamo diventati il miele dell'Apocalisse.Vecchie lettere ingiallite
e tracce di saliva
all'ultimo quarto di luna.