𝐀𝐌𝐎𝐑𝐄 𝐄 𝐀𝐋𝐓𝐑𝐄 𝐂𝐎𝐒𝐄 𝐂𝐇𝐄 𝐘𝐎𝐎𝐍𝐆𝐈 𝐍𝐎𝐍 𝐒𝐀

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𝒉𝒂𝒕𝒆 𝒕𝒐 𝒂𝒅𝒎𝒊𝒕 𝒃𝒖𝒕...






Min Yoongi si prende tutto il tempo del mondo, rimanda gli impegni e si assicura di farlo sempre all'ultimo minuto. È una maledizione, qualcosa che gli scuote le ossa dall'interno e se le divora. La paura.

Sa di essere triste e per i suoi conoscenti, che di sicuro non può definire amici, subisce mille disgrazie diverse ogni giorno. All'ennessimo 'scusa, mi sono appena fatto male al piede' sorride con l'amaro in bocca. Perché è proprio facile mentire attraverso le parole e quelle sono sempre state il suo scudo.

Ha la testa in mille posti diversi. Vorrebbe fare tante cose, ma poi non ne realizza nemmeno una. Min Yoongi non sa trovare vie di mezzo.

È con questa consapevolezza che se ne sta seduto contro il lampione giù al porto. È una sera d'estate, il tramonto arancione che gli fa male agli occhi e la birra ancora intatta al suo fianco. L'ha presa per fare scena, pure il pacchetto delle sigarette. Marlboro rosse.

Ha ancora l'album da disegno sotto il culo, perché quei pantaloncini non sono suoi e deve ridarli domani al vero proprietario. Jeon Jungkook. Il pianista del piano di sopra. È pazzo, pensa con un sorriso leggero. Completamente pazzo. E lo ama. Oppure ama la sua arte. Yoongi non saprebbe dirlo, ma gli va bene così.

Jungkook non si alza dallo sgabello finché le dita non prendono a sanguinargli. Non proprio letteralmente. I polpastrelli non possono sanguinargli se toccano dei tasti, Jungkook ha rassicurato Yoongi così. Però comunque gli fanno male e Yoongi non vuole che lui senta dolore.

Allora forse lo ama come persona e la sua arte è solo un'altra ragione per amarlo di più.

È così piccolo quando gli posa la testa sulle gambe, Jungkook. Adesso è lì con lui. Si guardano per un attimo indefinito e Jungkook pensa a quanto gli piaccia lo spazio che la testa di Yoongi occupa contro lo sfondo. Il cielo scuro offuscato da un lampione scassato.

Le scritte contro il metallo parlano di storie lontane, quelle cazzate che si raccontano gli innamorati al porto in uno slancio da film. Tutti loro credono di essere i protagonisti, si sentono speciali. Min Yoongi invece ha un problema con le linee rette, la geometria che unisce il flusso naturale della vita a quella del tempo che lui impiega per essere se stesso. Non sono mai parallele.

Si guarda intorno, guarda la luna e poi Jungkook, e pensa che i loro visi siano simili.

"Come mai suoni?"
"Non lo so. Mi sento padrone del tempo quando lo faccio. Penso di essere un narcisista."

Yoongi ride e Jungkook preme il palmo della mano contro la sua bocca. Lo fa sempre. Vuole sentire la risata di lui con il tatto e intrappolarla nella pelle, per poi stamparsela sulle labbra a sua volta. Quando lascia ricadere la mano, Yoongi ricomincia a parlare.

"Forse un po' egoista lo sei, ma solo perché non suoni mai per me."

Jungkook gli sorride in modo malinconico. Non sa se riuscirà mai a farlo, ma non glielo dice e si limita ad annuire.

Si allungano entrambi verso la birra, le loro mani s'incontrano gentili, le dita si sfiorano. È bello sentirsi ancora piccoli, con il cuore nei palmi. Yoongi pensa che quello di Jungkook dev'essere blu come il colore del cielo. E allora sorride. Vorrebbe incanalare ogni singolo secondo, per poi filtrarlo dalla bocca con un sospiro, imprimerlo contro la lingua per far sì che rimanga per sempre.

Accarezza i capelli di Jungkook con i polpastrelli, senza accorgersene e con il gusto di luppolo fra le labbra. Come si resiste all'amore? Yoongi non lo sa. Che poi è strano come i sentimenti e l'alcol siano imprescindibili dalla sua persona. Entrambi approfittatori, s'impadroniscono del suo corpo e gli appannano la mente, lo fanno sentire a disagio nella sua bolla di conforto. Lo provocano e lo scuotono in un modo che non riesce a capire.

"Qualche volta odio il fatto che tu sia sempre così sincero. Vorrei che mi nascondessi qualcosa", le parole di Jungkook sono un sussurro, un tutt'uno con la brezza che proviene dal mare e gli accarezzano la fronte ora corrugata.

Perché lui non sa, non sa che proprio sotto di loro, dove Yoongi siede, il suo album da disegno è pieno di labbra, mani e un solo viso, ed è quello di Jungkook. Nasce fra le pagine come un fiore delicato, a volte corrucciato, altre più rilassato, ma sempre reale. Yoongi mente tutti i giorni.

Così lo ama e il silenzio in cui custodisce il suo amore gli fa compagnia con la stessa intensità di un battito cardiaco. È colpevole, ma continua ad essere vivo.

L'amore di Min Yoongi è il silenzio che Jeon Jungkook dipinge suonando. Inizia dalle dita di lui e finisce con le dita di lui. Ci si posa sopra ed è un colibrì dalle ali spezzate.

Per molti amore è sinonimo di adattamento, ma per loro è come ritrovarsi dopo un lungo viaggio, tornare a casa a fine giornata.

È una consapevolezza a metà, perché uno dei due ancora non lo sa.

"Facciamo un patto."
È Jungkook che lo guarda da sotto, con gli occhi grandi che sembrano assorbire tutti i colori intorno.

"Quando avrò finalmente finito un'intera melodia, allora te la suonerò."

"Hai sempre detto di aver bisogno di una Musa per farlo."
E Yoongi lo guarda confuso.

"Esattamente."

Jungkook sorride.


...𝑰 𝒕𝒉𝒊𝒏𝒌 𝑰 𝒍𝒐𝒗𝒆 𝒚𝒐𝒖.

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⏰ Poslední aktualizace: Aug 14, 2022 ⏰

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amore e altre cose che yoongi non sa.Kde žijí příběhy. Začni objevovat