I bet you think about me - L.S.

II

Arrivarono al Four Seasons in poco tempo, chiacchierando rilassati di tutto e di niente. Decisero che, anche se non sarebbe dispiaciuto a nessuno dei due passare tutta la notte a letto, avrebbero dovuto approfittare dei servizi che offriva l'hotel e concordarono sul fare un bagno nella vasca idromassaggio prima di andare in camera.

All'inizio, quando si erano messi a parlare così seriamente dello svolgimento della serata, Harry si era sentito abbastanza in imbarazzo. Insomma, aveva preso una decisione alquanto avventata nell'invitare Louis, ma aveva scoperto che il maggiore era una persona molto seria quando si trattava di cose del genere. Aveva chiesto a Harry cosa gli piacesse e cosa, invece, avrebbe dovuto evitare di fare e nella sua espressione non era mai apparso nemmeno un accenno di scherno verso le sue parole.

Harry, nel tratto dal ristorante all'hotel aveva sviluppato una cotta imbarazzante per quell'uomo. Il modo in cui, passato il momento di flirt combattivo che avevano avuto durante la cena, in quel momento lo stesse prendendo sul serio e come Louis annuisse ad ogni sua parola, lo sguardo concentrato sulla strada. Harry praticamente aveva guardato solo lui, ogni movimento del suo viso e i suoi occhi azzurri e le ciglia che sbattevano lentamente e facevano ombra sui suoi zigomi. Dovette trattenere un sorriso perso quando Louis si scostò con le dita i capelli dalla fronte. Cazzo, sperava che per il più grande non fosse una cosa da una notte e via, perché Harry era già più che fottuto.

"Arrivati" sospirò Louis, staccando le mani dal volante e slacciandosi la cintura.

"Mh?" Harry era troppo impegnato a guardarlo per capire cosa avesse detto.

"Siamo arrivati" ripeté lui, ridacchiando ed aprendo la portiera. Aspettò di avere la conferma che Harry avesse davvero capito, stavolta, prima di uscire dalla macchina e dirigersi verso il lato da cui doveva uscire il più piccolo. Lasciò che quest'ultimo lo affiancasse e, dopo aver chiuso l'auto, si diressero, fianco a fianco, verso l'entrata dell'hotel.

Dietro al bancone della reception c'era una donna minuta che stava digitando qualcosa al computer e che, quando li vide, mise su un perfetto sorriso, allisciandosi le pieghe inesistenti dei vestiti.

"Buonasera, signori. Cosa posso fare per voi?" chiese loro, con fare cordiale.

"Uhm, abbiamo una specie di buono, credo? Per una notte qui. L'abbiamo vinto alla lotteria" sorrise imbarazzato Harry, posando sul bancone la busta bianca che gli era stata consegnata.

"Oh, una delle solite cene di Basil Tomlinson, dico bene? Ci manda un sacco di coppie, quell'uomo" sorrise lei, guardandoli intenerita.

"Io sono il nipote di Basil" si intromise Louis, "ma è lui che ha vinto, mio nonno non farebbe mai favoritismi, soprattutto per la sua famiglia."

"Ne sono sicura. Allora, lasciamo sempre tre stanze da far scegliere a chi vince una notte qui" proseguì la donna, pescando da sotto il bancone tre brochure con le foto delle camere. Harry e Louis iniziarono a sfogliarle, scambiandosi opinioni a bassa voce.

"Nel premio sono inclusi altri servizi, oltre alla stanza?" si informò Louis.

"Certamente, con un massimo di due. Inoltre, potete restare qui dalle sei alle dieci ore, ma non c'è bisogno di comunicarlo adesso, ci rivediamo al check out. Avete scelto la stanza che preferite?"

"Nella suite Hiems ci sono un balcone e una vasca da bagno, giusto?" chiese conferma Harry e, ad un cenno affermativo della donna, "allora prendiamo questa, grazie" concluse.

"Perfetto. Potete prendere l'ascensore qui a sinistra e troverete la vostra camera al secondo piano, nel corridoio di destra. Se avete bisogno di qualcosa, chiamate pure la reception con il telefono che c'è nella stanza."