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«Ehi, polletto, dove credi di scappare?» mi chiede Dabi afferrandomi il polso.

Le sue mani sono tiepide e mi fanno venire i brividi per il contrasto con la fredda notte autunnale.

«Sono stanco Dabi, voglio andare a casa.» gli rispondo voltandomi e lanciandogli un sorriso furbo che lui ricambia subito.

«Non mi lasciare, ti voglio con me per il resto della notte.» continua avvicinandosi e stringendomi fra le sue braccia.

Il calore che irradia dal suo corpo scioglie i miei muscoli tesi per la paura che quello che ci sta capitando.

«Domani mattina devo fare una ronda e so che se vengo con te non dormirò poi molto.» sospiro io sapendo già che l'avrebbe avuta vinta.

Una sua mano s'insinua sotto la mia maglietta e mi sento felice per la bella sensazione che mi si propaga nel petto.

Lo amo, lo so già da un po', ma la paura di questo sentimento mi frena dal fare qualunque cosa.

Inoltre so che lui non mi ricambia.

E come mai potrebbe?

Lui è un villain.

E io sono un eroe assoldato dal governo per infiltrarmi nelle schiere della LOV per smascherare i loro piani.

Non posso dirglielo, altrimenti mi ucciderebbe su due piedi e il mio amore per lui non mi salverebbe.

«Va bene, ma non facciamo nulla questa notte.» ribadisco prendendogli la mano che mi sta sfiorando la schiena.

«Ai suoi ordini.»

So già che quelle parole rappresenteranno la mia fine.

E lo seguo verso un monolocale squallido che usa per passare le notti fuori dalla LOV. È un piccolo appartamento che comprende solo una camera che usa per il letto, non c'è nessun altro tipo di arredamento, niente frigo o cucina.

È spoglio come posto, ma ci passiamo a mala pena la notte e molte volte non ci dormiamo neanche.

«Allora polletto, non ti vuoi spogliare? O preferisci dormire con il tuo bel costumino da eroe?» mi chiede posando il suo petto sulla mia schiena.

Sento un gemito salirmi la gola, ma lo ricaccio giù non volendogliela dare vinta subito. Il mio orgoglio potrebbe risentirne.

«Potrei pensare di dormire come i pipistrelli per una sera. Appeso a testa in giù attaccato al soffitto, così sarei sicuro di riuscire a dormire.» rispondo girandomi e gettandogli le braccia al collo.

La sua fronte si posa sulla mia spalle e il suo fiato bollente mi solletica la clavicola anche attraverso il giacchetto e la maglietta.

«Stavo scherzando.» gli dico quando non lo sento ribattere con qualche sua battuta sarcastica.

«Hawks?» mi chiama con un tono di voce così basso che mi sciolgo, è così dannatamente difficile trattenere i miei sentimenti quando lui è così dannatamente sexy.

«Dabi?» e lo sento fremere per un istante.

«Vorrei che conoscessi il mio vero nome, ma so che questo complicherebbe le nostre vite.» mi dice sollevando il viso e incastonando il suo sguardo con il mio.

È talmente serio che mi si secca la gola e niente sembra voler uscire dalla mia bocca, ma con un cenno del capo gli faccio capire che lo terrò solo per me.

«Solo quando siamo solo io e te, solo in quei momenti, potresti chiamarmi Touya?» chiede posando la fronte contro la mia.

La vicinanza con il suo volto mi fa gemere senza controllo e con un bisbiglio ripeto il suo nome mentre le sue labbra sfiorano le mie con dolcezza.

«Touya?» questo nome è musica per le mie labbra, ma una strana sensazione mi prende la bocca dello stomaco.

«Keigo.» sussurra lui baciandomi con una tale passione che mi si spegne il cervello, «Keigo.» geme contro le mie labbra, mordicchiandomele e assaporandole.

Una lampadina mi si accende nel cervello mentre continuo a sussurrare il suo nome.

«Touya Todoroki.»

«Sì, sono io.»

Fuoco e PassioneNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ