2°Capitolo: 21 marzo/Scuola Truham

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PUNTO DI VISTA DI CHARLIE

Terminata la lezione di matematica salutai Tao ed Isaac ed uscì dall’aula del secondo anno per raggiungere il dipartimento dove si trovava la stanza B25 luogo in cui si radunava il gruppo lavoro Hamlet 5.

Quando arrivai sull'uscio della classe mi sentì stranamente irrequieto, l'idea di incontrare Nick all'improvviso mi agitava.

Ieri sera alla fine ci eravamo sentiti via messaggi ma lui mi era sembrato stranamente freddo e distaccato.

Tuttavia, fra me e me mi consolai deducendo che fosse stata soltanto una mia impressione, così presi un bel respiro e mi convinsi ad ultimare la breve distanza che intercorreva tra me e il tavolo a cui solitamente Nick mi accoglieva con le braccia conserte e un’espressione furba e divertita sul volto.

Mi sedetti accanto a lui nell'esatto istante in cui il professore auguro il buongiorno alla classe.

"Ciao!" Assentì con un sorriso guardando il profilo di Nick che notai immediatamente essere stranamente teso e rabbuiato.

"Ciao" mi rispose atono guardandomi a malapena.

"Qualcosa non va?" Gli chiesi intristito mentre, scrutandolo con attenzione, notai che aveva delle evidenti violacee occhiaie e i suoi occhi castani solitamente vispi e ricchi di vitalità erano stanchi, spenti e visibilmente arrossati, iniziai seriamente a preoccuparmi.

"Tutto ok!" Rispose freddamente, continuando a guardare dritto davanti a sé.

Il suo comportamento mi lasciò parecchio perplesso ,stavo giusto per chiedergli cosa avesse quando fui interrotto dalla voce del professore che si apprestò ad informarci che oggi avremmo dovuto riunirci in gruppi di tre  persone per presentare dei dibattiti politici, per un ipotetico comizio elettorale su una proposta di legge completamente inventata da noi.

Ebbi a malapena il tempo di concepire il messaggio, che vidi Nick alzarsi di scatto e avvicinarsi al banco di fronte al nostro dove vi erano seduti due ragazzi del suo stesso anno.

Rimasi spiazzato a fissarlo senza riuscire a proferire alcuna parola.

Non riuscivo a credere che mi avesse totalmente ignorato, Nick non lo aveva mai fatto prima d'ora, ero indiscutibilmente esterrefatto, difatti non potei non iniziare a chiedermi quale fosse il possibile motivo.

"Charlie, sei l'unico che è rimasto senza gruppo!"

Il commento del professore mi riportò sulla terra, così ancora palesemente scioccato dal comportamento di quello che pensavo essere il mio migliore amico mi guardai attorno e notai che al primo banco  vi erano due ragazzi che mi guardavano da lontano incerti se chiamarmi o meno così seppur contro voglia con un sospiro rassegnato raccolsi le mie cose e mi recai al loro banco lanciando un ultima occhiata contrariata a Nick, quest'ultimo tuttavia sembrava super intenzionato a non guardami tanto che  non si degnò di volgere il suo sguardo verso di me nemmeno quando inavvertitamente gli sfiorai la spalla passandogli accanto.

Le due ore di lezione passarono più lente del previsto, senza Nick al mio fianco, difatti senza la sua compagnia queste si rivelarono noiose, monotone ed interminabili.

Una parte di me avrebbe voluto passare il tempo a voltarmi indietro nella speranza di incatenare il mio sguardo al suo ma la parte di me più orgogliosa e in parte ferita dal suo anomalo comportamento mi spingeva ad ignorarlo ed a eseguire il compito assegnato al mio gruppo.

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