capitolo due

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second song:feel something —Bea Miller

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second song:feel something —Bea Miller

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Era una giornata come le altre, Jisung era così concentrato nei suoi disegni che non si accorse di un ragazzo che lo stava fissando da più di una mezz'oretta. E come non si accorse di lui, ovviamente nemmeno della presenza degli amici di quest'ultimo.

Lui era fatto così, quando si concentrava era come se fosse in una bolla, si dedicava solo a quella cosa e non importava che rumori ci fossero. Sembrava che non li sentisse.

Improvvisamente sentì qualcosa lanciarsi su di lui, gli cadde il suo prezioso sketch-book dalle mani mentre quello che aveva capito essere un cane, gli leccava tutto il viso. Jisung si sentì sollevato a quella vista e per la prima volta dopo mesi, sorrise sinceramente. Poco dopo, udì una voce farsi sempre più vicina.

"Hey stai bene?"
Jisung alzò lo sguardo e si sentì morire quando vide un bel ragazzo a pochi passi da lui mentre cercava di tenere a bada il cane.

Il ragazzo riprese a parlare.
"Mi dispiace per questo inconveniente, spero che tu non ti sia fatto male"

Jisung aveva sempre avuto dei problemi nel comunicare, si sentiva ansioso in quel momento soprattutto perché la persona che lo stava osservando preoccupato, era davvero di bell'aspetto.
Prese un respiro e facendosi forza parlò.

"Sto bene..."

Nonostante fossero due semplici parole, finì comunque per balbettare e si sentì ancora più a disagio di prima, tuttavia al ragazzo sembrò non importare.

"Sono contento che tu stia bene. – esitò – So che può sembrare inquietante  – ridacchiò imbarazzato – però io e i miei amici ti stavamo guardando da un po' e ci chiedevamo se volessi unirti a noi. Credo che Kkami l'abbia capito e ha deciso di darci un aiuto."

Jisung abbassò lo sguardo e rimase in silenzio, indeciso. Era uno di quei momenti dove provava dei forti sensi di colpa, ha pensato più volte che forse sarebbe giunto il momento di ricominciare ma successivamente cambiava subito idea pensando che non valesse la pena.

In quel preciso momento però, guardando gli amici e il bel sorriso del ragazzo. Credette davvero che meritasse di andare avanti e che forse anche lei avrebbe voluto questo. Quindi si alzò e con un sorriso incerto annuì, riprendendo il suo sketch-book avanzando verso gli amici di lui.

Nella sua testa ripeteva numerose scuse.

Ciao ragazzi, spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Se siete soddisfatti, vi invito a lasciare una stellina. Buon proseguimento. ❞

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