I wanna be yours pt.1

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"If you like your coffee hot
Let me be your coffee pot
You call the shots, babe
I just wanna be yours"

Il bar quel pomeriggio era stranamente vuoto, nonostante fosse stato per Mattia un Lunedì mattina frenetico e che aveva prosciugato quasi completamente tutte le sue energie. Per fortuna era riuscito verso l'una del pomeriggio a sgattaiolare nel ripostiglio del bar e sgranocchiare in fretta e furia un tramezzino, per poi trangugiare subito dopo una bottiglietta fresca d'acqua a darsi sollievo da quel caldo torrido e improvviso che quel giorno si era presentato.

Ora erano circa le quattro del pomeriggio e non si vedeva né sentiva anima viva nel locale, se non per Cosmary che stava lavando qualche stoviglia diffondendo nel bar quel familiare suono di scroscio dell'acqua e tintinnare delle stoviglie che cozzavano fra loro. Mattia si poggiò al bancone ponendo una mano sotto al mento irto di piccoli rimasugli della barba che si era fatto soltanto il giorno prima, e con un sospiro che fuoriuscì dalle labbra piene iniziò a immergersi nei suoi pensieri. Al solo pensiero che dopo il turno al bar sarebbe dovuto correre a lezione di analisi I, un piccolo broncio pronunciato apparve sul suo bel viso e svogliatamente si stropicciò le mani sul grembiule blu notte che indossava.

Era ancora perso nei suoi pensieri a dir poco negativi quando si sentì il tintinnio del campanello che annunciava l'arrivo di un nuovo cliente. Con rapidità si tirò su ad assumere una posizione composta, e mettendo su un sorriso cordiale si girò verso l'entrata del locale. Il sorriso che aveva preso luogo sul suo viso si affievolì in un'espressione sorpresa e affascinata quando vide l'individuo all'entrata. Era un ragazzo a dir poco bellissimo: morbidi capelli ricci e corvini leggermente scombinati, occhi dalla forma affusolata e di un meraviglioso verde bosco screziato da pagliuzze marroni e dorate, lentiggini ben evidenti a rendere il suo volto ancora più particolare ed un sorriso affascinante sulle sottili labbra carmigne. Mattia deglutì discretamente il groppo in gola che gli si era formato e cercò di riprendersi velocemente per accogliere adeguatamente il cliente.

Il più alto si avvicino a lui poggiando le mani grandi e venose al bancone in marmo. Il più piccolo notò solo in quel momento che era vestito elegante: un completo nero fasciava la sua corporatura snella e leggermente muscolosa, il petto glabro si intravedeva dalla camicia bianca aperta al punto giusto, le collane e gli orecchini donavano un po' di "ribellione" a quell'aspetto ordinato e la cintura in pelle stretta in vita faceva smuovere qualcosa di sconosciuto all'interno dello stomaco del biondo.

<< Buongiorno, cosa desidera? >>, riuscì a dire il più piccolo nonostante la secchezza che predominava la sua bocca in quel momento.

<< Un cappuccino con cacao, da portar via. Grazie tesoro >>, disse il corvino fissandolo intensamente negli occhi.

Le gote di Mattia si tingerò di un pesca rosato, e senza far altro che non annuire in imbarazzo si girò a preparare l'ordine di quel ragazzo tanto bello, e che a prima impressione poteva avere poco più di vent'anni. Mentre si piegava a prendere il latte dal mini frigo sotto il bancone poteva sentire gli occhi del più grande accarezzargli il fondoschiena e le gambe snelle. Da una parte si sentiva lusingato di tutte quelle attenzioni, ma dall'altra era un po' in imbarazzo e confuso da queste, lui che non si era mai considerato particolarmente bello o interessante.

Con rapidità Mattia finì di preparare l'ordine a lui richiesto, e prendendo uno sharpie dal barattolo strabordante di cancelleria vicino alla cassa chiese con timidezza  << Il suo nome? >>

<< Christian >> aspirò in un soffio il più alto, non smettendo un attimo di guardare il suo viso con certi occhi scuri che provocarono tanti piccoli brividi al più piccolo.

Mattia scrisse il nome sul contenitore di carta, cercando il più possibile di tener stabile la sua mano nell'azione, e con gentilezza porse il cappuccino al ragazzo corvino. Al passare dell'ordine, le loro mani si sfiorarono provocando una scossa evidente in entrambi. La tensione si poteva tagliare con il coltello, ed era così strana quell'attrazione naturale che li spingeva sempre di più l'uno contro l'altro, nonostante fossero completi sconosciuti. 

Il più piccolo si morse delicatamente il labbro inferiore abbassando lo sguardo così da non far vedere le sue guance imporporate. Pochi secondi dopo il più grande gli prese il mento con una mano alzandogli il volto, e con un gesto morbido gli sciolse i denti perlacei dalla morsa delle sue labbra piene. Non smetteva di guardarlo come se fosse la cosa più bella del mondo. Mattia si sentiva così nudo davanti a quello sguardo, quasi come se il corvino volesse scovare la parte più intima della sua anima e poi appropriarsene con forza.

<< Non ti mordere il labbro >>, sussurrò Christian in modo duro. Le dita che non smettevano di accarezzare quei boccioli rosei tanto invitanti, lo sguardo che non si sa come era diventato ancora più intenso, l'altra mano a stringere il bancone con forza.

Il più piccolo deglutì sonoramente e aggrappò una sua mano al braccio dell'altro, le gambe deboli e il respiro affannato.

<< Posso solo immaginare quanto queste bellezze siano morbide e dolci >>, disse il moro spostando la sua mano ad accarezzare lentamente una sua tenera guancia.

<< Una piccola cosa dolce... >>, disse ancora chiudendo per un'attimo le palpebre come a volersi controllare.

Delicatamente il più grande si allontanò da Mattia, lasciandogli finalmente lo spazio per riprendere un po' respiro, per poi sbalordirlo ancora prendendo una sua mano tra le sue e baciando con devozione le sue nocche.

<< A presto bellezza >>, disse con un sorriso affascinante il moro. Con un gesto rapido lasciò sul bancone una banconota da cinque euro e il suo biglietto da visita, per poi uscire dal bar salutando con un gesto della mano

Appena il più grande non fu più visibile, il biondo scivolò a terra, il cuore impazzito nel petto e le labbra che formicolavano ancora a quel tocco così leggero. Per la prima volta in vita sua si era sentito bello, e non gli era mai capitato di provare così tanta attrazione per qualcuno.

Un solo pensiero rimbombava in quel momento nella sua testa: aveva bisogno di rivederlo.



Love Maze - Raccolta Os ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora