Il libro che parla

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Grazie agli efficientissimi bicicli stregati su cui pedalavano e alle incredibili scorciatoie conosciute da Mortimer Grimalion, la dottoressa e i ragazzi si ritrovarono in breve tempo immersi nella fitta nebbia londinese nei pressi di Euston Road, poco distante dalla biblioteca nazionale.

Non avevano molto tempo a disposizione; le campane del Big Ben avevano suonato gli ultimi rintocchi e questo significava che Pandèmiur Gobler avrebbe potuto recuperare i suoi poteri da un momento all'altro e portare a termine il suo terribile piano.

«Giuro che non ho mai visto una nebbia così in vita mia!» disse Odilde che, una volta parcheggiato il mezzo incantato, avanzava con le braccia sollevate in avanti verso quello che a somme linee sembrava essere il cancello d'entrata.

«Sembra di camminare all'interno di un gigantesco batuffolo di ovatta» disse Kate seguendola divertita.

«Quetza etzere neppia strecata ti Crimor» spiegò Grimalion infilandosene un po' nel suo cilindro. «Zignificare che maco etzere patzato ta quezta parte».

«Allora siamo nel posto giusto!» disse Michael che camminava a piccoli passi tenendosi vicino al postino.

«Mi ricorda tanto la nebbia di Yakutsk, un posto sperduto a quattrocentocinquanta chilometri dal circolo artico» disse Odilde, tastando il muro in cerca della via d'accesso. «Sapete, qualche anno fa il direttore di una multinazionale svedese specializzata in grossi scavi commerciali, mi chiamò d'urgenza perché durante un'estrazione mineraria la sua equipe aveva trovato un enorme diamante nero che sembrava portare terribile sfortuna e miseria a chiunque lo toccasse. Faceva un freddo cane; il termometro segnava meno ventisette gradi in pieno giorno e la nebbia... la nebbia, ragazzi, era così fitta che avrei potuto affettarla e spalmarmela su un panino».

«Per favore, potremmo evitare di parlare di cibo?» pregò Michael il cui stomaco reclamava nutrimento da ore. «Ho talmente tanta fame che potrei mangiare anche vermi fritti».

«Da questa parte!» gridò in quel momento Peter. «Il cancello d'entrata è qui!»

La dottoressa, Grimalion, Kate e Michael raggiunsero il ragazzino e una volta davanti al portone iniziarono a bussare energicamente, cercando di richiamare l'attenzione di una delle guardie notturne.

«C'è nessuno?» gridò Peter.

«U-Uh?» ululò la dottoressa.

«Questa è un'emergenza!» gridò Michael, scuotendo le inferriate «Apriteci immediatamente!»

Dopo poco, sentirono il tintinnio di un grosso mazzo di chiavi e un rumore attutito di passi avvicinarsi; la testa di un custode assonnato con il berretto indossato frettolosamente di traverso fece capolino.

«Si può sapere che cosa sta succedendo?» chiese il guardiano sorpreso di vedere dei bambini a quell'ora di notte.

«Odilde Costalbine!» la dottoressa si presentò con voce impostata, sfoderando il solito tesserino rilasciato dall'ordine degli esploratori del paranormale. «Abbiamo ricevuto una telefonata anonima» quindi afferrò la guardia per il bavero e abbassò di colpo la voce, «sembra che qualcuno abbia intenzione di rubare qualcosa dalla biblioteca... questa notte!»

«Rubare? Qui? Questa notte?» disse il custode scettico.

«Proprio così!»

«Mi spiace, ma io non sono stato informato e comunque...» rispose il custode staccandosi la mano della dottoressa di dosso «voi, chi siete?» chiese, guardando diffidente la strana comitiva davanti a lui.

Dralon e l'Avventura nel Mondo ContrarioWhere stories live. Discover now