14.

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«Questi sono sicuramente i ragazzi nuovi.» annunciò Louis, andando verso la porta e aprendola, mostrando due ragazzi sulla soglia.

Ci girammo tutti verso di loro e il mio cuore perse un battito, le gambe cominciarono a tremare terribilmente e non riuscivo a distogliere lo sguardo.

«Loro sono Matt e Kai.»

Cazzo.

Mi alzai velocemente, le orecchie mi fischiavano. Non era possibile che era venuto nello mio stesso college, non ce l'avrei fatta a vederlo tutti i giorni, lui voleva solo farmi del male. Il suo sorriso malizioso in quel momento mi stava impaurendo, come non mai. Senza sentire nessuno uscii il più veloce possibile da quella stanza che stava diventando decisamente troppo ristretta per me. Camminai per il corridoio, il mio respiro era irregolare e la testa mi girava. Sì, avevo paura. Avevo paura di quello che avrebbe potuto fare nel resto degli anni, a quello che avrebbe potuto fare ad Harry, a quel noi che era appena nato. Non poteva essere vero. Non ci potevo credere. Sentii qualcuno afferrarmi per un polso, così mi girai e notai Harry davanti a me. Non ci pensai un attimo a buttarmi tra le sue braccia confortanti.

«Ehi piccola, ci sono io qui con te.» sussurrò, dandomi un bacio tra i capelli.

«Ho paura, Harry.» dissi con un filo di voce.

«Brook!» urlò Blair dal fondo del corridoio, raggiungendoci. Mi staccai dall'abbraccio di Harry, che mantenne comunque il braccio intorno al mio fianco.

«Stai bene? Voglio dire, quel coglione come fa ad essere qui?» domandò, stupita.

«Non lo so, non ne ho idea.» scrollai le spalle, sospirando.

«Comunque, cosa vuoi che faccia? Non può fare nulla.» disse Blair.

Invece sì che poteva. Era matto, cosa ci potevamo aspettare? Che arrivasse lì solamente per studiare?

«Non è venuto qui per la letteratura, Blai. Non so cosa voglia ancora da me.» dissi io, smentendo ciò che aveva detto lei prima.

Blair sospirò, mordendosi il labbro nervosamente. Come mi sarei dovuta muovere? Cos'avrei dovuto fare? Quel cretino aveva fatto amicizia persino con Louis e il suo nuovo ragazzo. Era un calcolatore e aveva già tutto programmato.

Avevo lasciato tutti gli altri confusi probabilmente, ma Niall no. Lui sapeva praticamente tutto, infatti appena entrai in camera con Harry, qualcuno bussò alla porta.

«E' tutto apposto?» mi chiese Niall, aggrottando le sopracciglia.

Annuii.

«Stai tranquilla, okay? Tanto c'è Harry con te.» mi sorrise dolcemente. Lo abbracciai, ringraziandolo e poi mi disse che tornava dagli altri a vedere com'era la situazione.

«Chi era?» mi domandò Harry, uscendo dal bagno.

«Niall.» risposi, sospirando e sedendomi sul letto del riccio.

Si avvicinò a me, mettendomisi vicino e abbracciandomi, facendomi poggiare la testa sul suo petto. Chiusi un attimo gli occhi e sentii il mio telefono vibrare nella mia tasca. Non gli diedi importanza e rimasi tra le braccia di Harry.

«Senti, Blair ha ragione secondo me, anche se fosse tornato per te, non permetterò che ti succeda qualcosa.» mi disse, guardandomi negli occhi. Ma lui non sapeva ancora del messaggio e della minaccia, non sapeva niente. Non lo conosceva.

**

Sentii la sveglia del cellulare suonare e la spensi, notando un messaggio ancora non letto. Lo aprii e lessi quelle orribili parole.

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