Looking for The Lost Angel

Capitolo 28

♦Lucius

Luna si è ormai addormentata, lo posso dedurre dai suoi respiri lenti e pesanti. E rannicchiata su stessa, sembra quasi un cucciolo e solo in questo caso trovo adorabile questo paragone. Era sfinita, si merita di riposare, anche se la causa della sua stanchezza sono io.

Nella mia mente aleggiano ancora le parole di Luna.

Sei un vigliacco.

Mai nessuno me lo aveva detto e io non ho mai dato motivo affinché ciò fosse detto nei miei riguardi. Non ho mai sopportato i vigliacchi, li considero feccia, tale e quali ai ratti, per questo motivo non ho mai avuto compassione per persone simili; ma poco fa mi sono ritrovato come uno di essi, come queste persone che tanto disprezzo; ero uno di loro. Mi sono approfittata della sua debolezza, stavo per...

Il solo pensiero mi fa ribollire di rabbia. Non sono questi i valori che mi sono stati dati, mi vergogno delle mie azioni e non oso immaginare come mi sarei sentito se Luna non mi avesse richiamata e se fossi andato fino in fondo. È vero che la bontà e la gentilezza non fanno parte di me, anzi il solo pensiero mi fa ribrezzo, ma non sono nemmeno un vigliaccio, feccia della società.

Ciò che mi fa stare peggio è l'aggressività con cui si è accanita contro l'ingresso della tenda per andarsene via, avevo visto nei suoi occhi disperazione e ira, che si sono poi trasformati in rassegnazione e delusione. In quel suo impeto di furia i suoi occhi si erano fatti più scuri e quel suo grigio indefinito era diventato tendente al nero.

Non immaginavo che provasse un tale odio nei miei confronti, eppure credevo di avere acceso in lei una piccola scintilla quando era caduta tra le mie braccia, ma forse mi sbagliavo.

È stato orribile sentire i suoi pensieri, quando mi sono avvicinato a lei, dopo che aveva finito di scagliare i suoi pugni contro l'ingresso della tenda.

Per colpa mia sentiva di stare per tradire James, di averlo deluso. Stringo i pugni e vedo le nocche farsi bianchi per quanta forza ho usato. Stava per arrendersi. Stringo con ancor più forza i pugni. Per quanto mi sia sempre piaciuto quando la gente si arrendeva per causa mia, questa è stata la prima volta in cui mi sono sentito male. Com'è possibile che per questa ragazzina io stia male? Perché mi importa di lei? Cosa mi ha fatto?

Chiudo gli occhi e per la millesima volta nella mia mente scorrono gli episodi di poco fa: io che afferro Luna, lei che scappa da me, lei che si avventa con tutta forza sull'ingresso, io che l'abbraccio...

I miei pensieri si soffermano su un momento in particolare e adesso che ci faccio caso, il fatto mi sembra abbastanza singolare.

Quando le ho letto la mente e in un impeto d'ira mi sono adirato con lei; Luna con una forte convinzione mi ha detto che non le dovevo leggere i pensieri; ma come ha fatto a pensare proprio al fatto che le avessi invaso la mente? Una comune umana non penserebbe mai a ciò, crederebbe che sia stato una coincidenza, invece lei senza batter ciglio ha affermato proprio ciò. Adesso ne sono certo, lei non è un'umana comune, anzi forse non è nemmeno umana, però se non è un'umana, deve molto probabilmente essere una creatura alquanto debole, poiché non è riuscita a respingermi. Comunque sia, devo essere più cauto con lei, se no va a finire che scopre chi sono veramente.

Mi sento ancora come un verme per essermi comportato da vigliacco. Sento la stanchezza pervadere ogni fibra del mio corpo, mi avvicino a Luna e mi sdraio accanto a lei e dopo poco cado anch'io tra le braccia di Morfeo.

***

La mattina dopo sento che il calore, che ho avuto tra le mie braccia, mi sta abbandonando, ma non gli dò molta importanza e cerco di riaddormentarmi, ma questo mio intento viene ostacolato: sento qualcuno borbottare qualcosa, dopo un pò quel borbottio si trasforma in un vero e proprio clamore e io mi alzo di soprassalto.