The whole world in the palm of your hand

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Nella verdeggiante Inazuma town, situata poco distante la chiassosa metropoli di Tokyo, si respirava già l'aria afosa di una spensierata e placida estate ormai alle porte.

Peccato però che il lupo nero non ne fosse particolarmente contento. Difatti era la stagione da ella meno apprezzata per due motivazioni assai evidenti: il caldo tropicale talmente intenso da smorzare il fiato e il sudore che si formava sulla pelle del busto e sotto le ascelle.


Indossare la felpa nera si era rivelata come temuto un'idea da perfetta masochista. Anzi, il fatto che si stesse aggirando per il marciapiede sotto le occhiate perplesse di molte persone a causa del suo "travestimento che avrebbe dovuto teoricamente aiutarla a non dare nell'occhio", era per giunta il colmo! Poi per quale buffa ragione aveva commesso tutta quella follia? Per una persuasione ben riuscita di un uomo immaginario insediato nel suo inconscio!


Ebbene si, era di sicuro impazzita.


"Io dovrei...incontrare Fubuki? Wow,sei proprio fuori tu! Ti aspetti davvero che io lo faccia?!"


Erano bastate delle parole mormorate dalle sue labbra, qualche espressione tinte da una peculiare nota amara e infine una bella dose di suppliche come "Ti prego..." o"Sono sicuro che potrai dargli il conforto di cui ha bisogno..."e la ladra aveva ceduto come lo stoccafisso che era.



Bel lavoro, Kuro! Hanno ragione Hebi e Kitsu quando dicono che hai il cervello fuso! E stai anche avvalorando le loro dicerie riguardo all'essere una pervertita con tendenze pedofile grazie a questa tua geniale scelta di andare ad incontrare un ragazzino che non ti conosce!


Continuò a maledirsi durante tutto il percorso sul lato pedonale mentre veniva puntata dagli indici di diversi bambini incuriositi sul suo inadeguato abbigliamento (prontamente ammoniti dai rimproveri delle madri o padri) e una volta che fu certa di esser fuori dalla mira di occhi indiscreti ebbe tirato fuori il piccolo dispositivo nero ove vi erano segnate le coordinate riguardo la meta da raggiungere.

Era vicina al punto indicato dalla lucina cremisi lampeggiante sullo schermo, ovvero ilparco affollato di olmi al centro dell'ambiente moderno di abitazioni e grattacieli.

Voltò lo sguardo verso ambo le direzioni per studiare i dintorni e finì allora per osservare distrattamente lo scenario delle famigliole felici che andavano a passeggio o che si divertivano sopra le altalene, gli scivoli o nel recinto di sabbia.

Non sapeva perché si stesse sentendo così, ma la vista di quelle coppie sorridenti assieme ai loro figli le aveva creato un grande senso di vuoto nel petto. Come se sentisse l'insopportabile mancanza di qualcosa.

Tuttavia sarebbe dovuta passare oltre quel sentimento.

Una criminale ricercata non poteva permettersi il lusso di crearsi una famiglia, né di vivere un'esistenza normale. Nessun gioco, nessun picnic sotto l'ombra fresca delle fronde, nessun affetto.

In quel momento si era levato uno strillo acuto e la donna girò lo sguardo per rintracciarne la fonte, trovandola in un povero bambino afferrato malamente per un braccio da un tipo che dall'aspetto non pareva dicerto essere un amorevole genitore. Il modo rozzo in cui si rigirava tra i denti storti un mozzicone di sigaretta e il grugno che raggrinziva la pelle barbuta di un'incolta peluria ispida accentuò tale convinzione.

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⏰ Last updated: Jun 11, 2022 ⏰

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The winter in her mindWhere stories live. Discover now