Prologo

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Era il tardo pomeriggio del 15 febbraio e fuori pioveva, izuku si stava gustando i popcorn mentre guardava un documentario visto e rivisto un milione di volte su all might.
Anzi a dirla tutta non ci stava nemmeno prestando attenzione, perché tra una manciata di popcorn e l'altra, controllava i nuovi messaggi in arrivo, per vedere se poteva scorgere un suo messaggio. Ma niente da fare, a quanto pare era impegnato con i compiti e lo studio. O almeno così la pensò lui.
Perché mentre izuku era al caldo davanti alla tivù e la ciotola di popcorn in mano, Katsuki stava lì in piedi, ad aspettarlo sotto la pioggia, vicino al lampione vicino al quale si erano dati il primo bacio, il giorno prima.
Gli aveva lasciato la lettera dove gli chiedeva di incontrarsi per ufficializzare la relazione nel quaderno di storia generale, ma non era sicuro l'avesse ricevuta, o almeno così aveva giustificato Katsuki l'accaduto.

Forse non era una mossa davvero furba, ma il telefono gli si era appena rotto, e non aveva avuto l'occasione di dirglielo a voce: ogni volta che ci provava qualcuno glielo impediva, involontariamente. O forse no.
Dopo un'ora passata sotto la pioggia Katsuki decise di ritornare a casa, con i fiori ormai rovinati dalla troppa acqua e lui bagnato come se avesse fatto il bagno con i vestiti addosso.

Katsuki si era assicurato di buttare i fiori prima di rientrare a casa, gliene avrebbe comprati altri quando gli avrebbe chiesto di uscire di nuovo.
Izuku si merita solo il meglio aveva pensato mentre li posava nel primo cestino che aveva trovato sulla sua strada.

<< Dio mio, che ti è successo >> gli chiese la madre a vederlo tutto bagnato. Anche se non sembrava, lei si preoccupava molto per lui. Era il suo unico figlio, e di certo non poteva non amarlo.

<< fuori c'è la pioggia e io non ho un ombrello in mano, secondo te?>>   Aveva risposto seccato lui.
Non era maleducato, era quello il rapporto che aveva con sua madre, era così che si rispondevano.
Anzi, se lui si fosse comportato più come "un figlio modello" portandole vero rispetto, lei avrebbe pensato che non fosse suo figlio, o che magari stesse per compiere un gesto estremo e volesse farle ricordare gli ultimi momenti come sereni.
Quindi lei si limitò a sbuffare, poi gli consigliò di andare a farsi un bagno caldo e di cambiarsi, o rischiava di prendersi un raffreddore o peggio la febbre.

Lui annuendo era salito, ma non aveva proprio in mente di spogliarsi e farsi la doccia calda.
Non prima di aver cercato di contattare izuku almeno.
Apri il suo pc e andò a scrivergli una email.

"Oi deku
Non so perché non ti sei presentato, limono davvero così male? O la collanina non ti è piaciuta?
A parte gli scherzi, credo tu non abbia letto la lettera che ti ho lasciato dentro al quaderno.
Ma sta il fatto che ti ho aspettato sotto la pioggia per un'ora, agli allenamenti ti farò il culo e non voglio sentirti lamentare.

A domani izuku,
Il tuo amato kacchan"

Aveva digitato il tutto con un sorriso in volto.
Non era mai stato tanto sereno con nessuno, con un atteggiamento tanto ironico e calmo, ma con izuku era diverso, a lui voleva mostrare il suo lato migliore, ed era pronto a donargli tutto il suo amore.
Due settimane prima aveva finalmente trovato il coraggio di chiedergli di uscire e il broccolo aveva subito accettato, nessuno dei due aveva intenzione di sprecare quella occasione.

Senza nemmeno cenare, e con i vestiti bagnati addosso Katsuki si addormentò con il cuscino tra le braccia, abbracciandolo come fosse izuku.
E ironia della sorte, stessa cosa fece izuku, e si meritavano tanto dalla vita, ma non sempre la vita è gentile, anzi quasi mai. E nel caso di loro due ha dato il massimo per complicare il tutto.

***
Il giorno seguente, mentre Katsuki stava nel letto con la febbre a 38, izuku si preparava: la solita uniforme, le scarpe rosse e lo zainetto. Il bacio alla mamma e via.
Sperava in una buona giornata, o meglio, sperava di ufficializzare il tutto con Katsuki, per questo non vedeva l'ora di arrivare a scuola.
Quella mattina si era pure messo quella stupidata collanina. Lo sapeva che Katsuki gliel'aveva data ironicamente, ma magari indossandola gli avrebbe confermato il tutto senza una sola parola, perché a Katsuki sarebbe bastato posare gli occhi sul suo collo per capire la risposta di izuku.

-Unexpected-Where stories live. Discover now