13. Cappotto

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Aizawa spalancò la porta e, vedendo Izuku sul letto spaventato dall'uomo che si stava avvicinando per soprastarlo, non ci vide più.

A: "Cosa pensi di fare?!" ringhiò raggiungendo i due e spingendo indietro il ragazzo.

D: "chi cazzo sei tu ora?! Sparisci hai sbagliato camera!" lo spinse via intrappolando il verde sotto di lui.

A: "non ho sbagliato proprio nulla!" ribadì tirando per il colletto il ragazzo.

D: "cazzo fai!! Ho pagato!"
A: "si ma vedi il ragazzo in realtà non lavora più qui, viene perché lo prenoto solo io"

D: "amico non me ne frega un cazzo, ho vinto e ho pagato quindi vattene"
A: "si ma-" provò a ribattere prima che un pugno gli colpisse la faccia.

Con ancora un briciolo di controllo voltò il suo sguardo sul ragazzo che, vedendo che il piccolo faceva resistenza, gli diede uno schiaffo.

Resosi conto di cosa fosse successo, e sputando un po' di sangue per terra, Aizawa spense la poca razionalità che gli rimaneva in corpo.

Prese di nuovo per il collo il ragazzo, che di nuovo era saltato addosso a Izuku, e lo sbatté contro il muro.

A: "Chi cazzo ti credi di essere!" gli urlò contro.

A: "Come osi alzare le mani su di lui?!" ringhiò ancora più forte prendendo il suo corpo per terra dal colletto della camicia.

D: "C-Calma amico! Possiamo dividere il temp-" provò a dire prima che un pugno gli arrivasse dritto in faccia.

A: "Cosa non hai capito del fatto che è mio?!" Ti giuro che se solo gli rimane il livido-"
D: "c-calma io h-ho pagato"

A: "serio?! Non hai capito ancora?!" chiese sull'orlo di una crisi isterica.

Si voltò a vedere se il più piccolo stesse bene trovandolo rannicchiato con le lacrime agli occhi e tremante.

A: "Guarda lo hai spaventato! Scusati, ora!" Lo alzò da terra sbattendolo contro il muro.

D: "non ci penso nemmeno, e solo una puttana" se la rise spingendo indietro il maggiore.

A: "Sporco bastardo ripeto se hai il coraggio"
D: "É. Solo. Una. Puttana" scandì parola per parola.

Il Corvino abbassò un'attimo lo sguardo, si girò per vedere il suo piccolo, per poi rigirarsi.

Nell'esatto momento in cui si voltò verso il ragazzo con i piercing sferrò un montante talmente forte da rompergli il naso.

D: "C-cazzo! sei serio?! Perché spingersi a tanto per quel coso?!"
A: "ora se non te ne vai ti ammazzo" lo guardò truce.

D: "Tzk! Me ne vado io perché non vale nemmeno i soldi che ho speso" se ne andò raccattando la sua roba e tenendosi il naso sanguinante.

Appena la porta fu sbattuta, e i due rimasero soli, Aizawa si precipitò dal minore.

Izuku era ancora scosso, con la faccia rigata dalle lacrime e il corpo tremante..

A: "Izuk-"
I: "S-scusa! s-s-scusa.. scusa, scusa, scusa!" urlò in lacrime profondando la faccia nel materasso.

Aizawa raggiunse il bordo del letto e lo chiamò a se, sentendo subito il corpo scossò dai mille singhiozzi del minore sprofondare del suo petto.

A: "perché ti scusi non è colpa tua"
I: "s-si invece, se avessi lasciato il lavoro prima, se avessi spiegato come stavano le cose dall'inizio.." provò a dire tra un singhiozzo e un'altro

I: "ti pregoo.. n-non mi abbandonare anche tu, n-non volevo.. scusa! scusa!"
A: "ehi ehi ehi.. ma certo che non ti abbandono"

Il maggiore vendendo come il più piccolo non riuscisse proprio a calmarsi decise di togliersi il cappotto per coprirlo e portarlo a casa.

Ovviante uscendo da quel posto Aizawa provvedette a licenziare il minore, che ancora imbraccio a lui acconsentì.

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