X capitolo: Ritorno a casa

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Il mattino dopo la scuola non era più la stessa, le lezioni erano state sospese e in ogni angolo del castello gli studenti si muovevano come in trance, scioccati da quello che era successo la notte precedente, e i professori non riuscivano ad essere d'aiuto. La notizia che fosse stato Piton a commettere quell'atto così terribile aveva segnato tutti e ci sarebbe voluto molto tempo prima che le cose tornassero ad una parvenza di normalità. Clare aveva passato tutta la mattina nella sala comune dei Grifondoro insieme ai suoi amici, rannicchiata su una poltrona, nessuno sembrava essere in vena di parlare, volevano stare solo in compagnia gli uni degli altri per provare a farsi forza.

All'ora di pranzo si spostarono come zombie nella sala da pranzo, che nonostante tutto era stata imbandita.

Dopo che ebbe finito Clare si allontanò dagli altri senza dire nulla, aveva bisogno di stare da sola.

Scese le scale, fino a quando non si ritrovò davanti al dormitorio dei Serpeverde. Sapeva di non poter entrare, ma in quel modo si sentiva come se Draco fosse ancora con lei. Si rannicchiò a terra, appoggiandosi al muro di fronte alla grande parete di pietra e rimase immobile, a pensare alla sera prima. Quando aveva visto Draco puntare la bacchetta contro Silente si era sentita morire, ma quando si era resa conto che lui non avesse mai voluto nulla di quello che era successo era stato ancora peggio: aveva seguito la sua famiglia nonostante non credesse nei loro ideali perché temeva per la sua vita e per quella delle persone a cui voleva bene. Aveva avuto paura per lei.

In quel momento Clare sentì dei passi venire nella sua direzione e quando alzò lo sguardo incrociò quello di uno degli amici di Draco, Blaise Zabini.

-Cosa ci fai qui?- le chiese con voce stanca, sembrava non avesse nemmeno più la forza per essere sprezzante.

-Non lo so... volevo solo...- Clare non riusciva nemmeno a spiegare il motivo per il quale fosse lì, senza sentirsi patetica. Lui la osservò per qualche istante, poi la ragazza vide i suoi occhi illuminarsi.

-Allora è vero- disse, come se stentasse a credere a quello che aveva appena intuito.

-Cosa intendi?- chiese lei perplessa.

-Tu e Draco...- disse solo e Clare non poté far altro che annuire. Lui le porse la mano, aiutandola ad alzarsi.

-Dopo tutto quello che hai saputo, Grifondoro...- e calcò il tono sull'ultima parola come se si trattasse del peggiore degli insulti.

-Tu tieni ancora a lui?- le chiese, come se non potesse crederlo.

-Io lo amo- rispose Clare solamente e lui le lanciò un'occhiata sempre più stupita. La ragazza non aveva nessun problema ad ammetterlo ormai.

-Va bene- disse lui e si voltò, pronunciando la parola d'ordine che apriva il passaggio per la sala comune dei Serpeverde. Dentro tutto era avvolto da una fredda luce verdastra, che illuminava l'arredamento completamente nero e i tappeti argentati. Alcuni ragazzi guardarono Clare con sorpresa e disprezzo, chiedendosi sicuramente cosa ci facesse una Grifondoro lì. Zabini le indicò una porta sulla sinistra e le fece cenno di entrare, poi le indicò il letto di Draco vicino alla finestra e se ne andò.

-Chi è quella? Perché l'hai fatta entrare?- sentì chiedere a una stridula voce femminile.

-È la ragazza di Draco- spiegò Zabini di rimando, come se fosse la cosa più normale del mondo.

-Lei?- esclamò qualcun altro.

Clare si sforzò di non ascoltare e si concentrò sulle cose di Draco, che probabilmente nessuno aveva più toccato da quando se n'era andato. La ragazza aprì l'armadio di fianco al baldacchino e si chinò per prendere la sua sciarpa argentata e verde. La strinse al petto, sentendo il suo profumo, le mancava così tanto...

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