•Day 174•

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I primi fiori sbocciarono.

La strada fuori dalla stazione si tingeva di rosa, viola e ciano, accompagnati dal verde acceso dell'erba di inizio primavera.

I raggi del sole entravano nella struttura, illuminavano naturalmente, senza neanche un briciolo di luce artificiale.

Tenevo sulla spalla lo zainetto di pelle rossa.

Mi soffiavo il naso, cosa del polline; dannata allergia.

Un treno era fermo per manutenzione, sentivo quasi a sentire l'aria fredda del treno.

Alzai il girocollo del maglioncino.

Un bambino cadde mentre correva, la madre lo prese in collo massaggiando il ginocchio che aveva battuto.

Misi le cuffiette alle orecchie, scelsi la playlist dal rullino della musica, avviai la dolce melodia.

Strinsi i libri che avevo in mano, non devo farli cadere per nulla al mondo.

Arrivò il treno.

Salii.

Lasciai la stazione.

Lasciai il binario 2.

Il paesaggio era colorato.

Era iniziata la primavera.

❝<achu!> Mi coprì il naso dopo lo starnuto. Misi una mano nella borsa alla ricerca del fazzoletto di stoffa.

<Tieni, ti ho preceduto> Hua Cheng mi porse il suo, era pulito e stirato, emanava un profumo di lavanda.

<Ma è tuo, non ti preoccupare, dovrei averlo da qualche parte-> raschiai ancora tra le cianfrusaglie della mia borsa.

<Non preoccuparti, usalo pure, sei tu quello allergico> mi rassegnai prendendo il pezzettino di stoffa. Mi soffiai il naso, era diventato rosso, la pelle si stava irritando.

<Sei buffo!> Ironizzò il più grande, si mise a ridere tenendosi lo stomaco dal divertimento.

Contagiò anche me.

Caddi di nuovo nella sua trappola.

<Tu di più!> Lo sfidai. Cominciò a farmi il solletico, mi dimenavo sotto il suo tocco fatato.

Cadde il fazzolettino.

<Oh! Mi dispiace, si è sporcato, te lo lavo, scusami> mi rattristì vedendo la stoffa bianca essersi impolverata.

<Tranquillo! Sai quanti ne avrò sporcati!> Mi abbracciò.

<Sempre a farti mille paranoie eh> scoppiai a ridere, ricambiai l'abbraccio, intrecciai le braccia sotto i suoi lunghi capelli neri.

<Ti va un dolcetto?> Mi domandò, mi si illuminarono gli occhi, annuii freneticamente, avevo tanta fame, il mio stomaco brontolava.

<Allora vado a prenderlo, resta qui> si alzò, piano piano si allontanava.

I suoi passi erano eleganti.

Decisi.

Delicati.

I suoi capelli ondulavano ad ogni movimento.

Non sapevo che sarebbe tornato con un  mazzo di fiori.

Rossi.

Un bigliettino attaccato ad essi.

Un fiocchettino a tenerli insieme.

Arrossii.

Gli toccai la mano.

Era fredda.

L'accarezzai.

Si riscaldò.❞

[愛]➳ 𝗜'𝗺 𝘄𝗮𝗶𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗳𝗼𝗿 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗻Where stories live. Discover now