☞︎︎︎𝐶𝑂𝑀𝑃𝐿𝐸𝑇𝐴𝑇𝐴☜︎︎︎
Non sempre va come vorremmo...
Alle volte potrebbe andare anche meglio di come ci aspettiamo.
Bisogna avere solo un po' di pazienza.
Tratto dalla stroria:
"Resterai in Corea o tornerai in Italia?"
"Ho sempre sognato di...
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Sono passati alcuni giorni da quell'episodio e io e Jungkook ci siamo conosciuti un po' meglio.
Durante questi giorni Minji mi è venuta a cercare e siccome non sapeva dove abitassi, andò a chiedere informazioni alla Bighit.
Non mi fidavo di lei, dopotutto era una giornalista ma volevo provare ad avere qualche amica.
Adesso sono davanti allo specchio che ho messo nella camera da letto. Guardo la mia figura e sorrido leggermente osservandomi. Sono davvero carina stasera e di solito non me lo dico mai.
Mi sono fatta così bella e così curata solo per poter fare una bella figura con Jungkook.
Questa sera sarà il nostro primo appuntamento e io sono davvero ansiosa all'idea di incontrarlo. Quando sento suonare il campanello, mi precipito di sotto e apro la porta solo dopo essermi controllata ancora una volta.
Addosso ho un jeans nero con la cintura del medesimo colore. Ho una camicetta bianca leggermente scollata e i capelli raccolti in un tuppo elegante. Ai piedi invece, indosso delle semplici nike nere.
Apro la porta e i miei occhi si illuminano. C'è Jungkook con una rosa nera e una rossa. Erano abbinate molto al suo vestiario.
Aveva una camicia rossa lucida, un jeans nero e delle Timberland del medesimo colore. Le maniche erano leggermente piegate e facevano intravedere i suoi molteplici tatuaggi.
Amavo ogni centimetro della sua pelle e quei tatuaggi lo avevano reso ancora più attraente e sexy di quanto già non fosse.
"Buonasera, trigre" ormai mi aveva soprannominata così e cominciai a farci l'abitudine. Mi piaceva molto come nomignolo.
"Buonasera, coniglietto" lui assunse un broncio davvero tenero e non resistetti a prendere il suo viso con le mie mani "Carino" sussurrai guardandolo con nostalgia.
"Su forza, abbiamo una piccola cenetta da fare" presi una borsetta, giusto per metterci il necessario e uscii di casa insieme a Jungkook.
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Il viaggio era stato tranquillo e mi complimentai con Jungkook per la bellissima macchina.
Gli confessai che avevo una piccola attrazione per le macchine sportive e con una bella silhouette. Lui ne rimase sorpreso e al contempo affascinato.
Mi aveva accennato che non saremmo andati in un ristorante al chiuso ma bensì all'aperto.
Infatti, non appena Jungkook parcheggiò la macchina, potei notare che c'era una piccola dependance con le luci accese al suo interno mentre all'esterno c'era un prato pieno di tavoli carinissimi.
Era completamente vuoto e le lampadine collocate in alto lo rendevano molto affusolato e calmo.
Notai immediatamente che oltre a quei tavoli, la vista che mi si presentava era mozzafiato. C'era il mare che ondeggiava con tranquillità e la luna che sprigionava la sua luce celeste.
