28. Non puó essere sbagliato

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«Io non...non so che cosa dire» mormoró Heeseung con gli occhi lucidi, mentre si limitava ad accarezzare delicatamente il ginocchio sinistro di Soryeon — che nel frattempo si era seduta affianco a Jay, siccome lui, ascoltando la vincenda raccontata da Sunghoon, aveva sentito il bisogno di abbracciarla.

«Non c'è molto che si possa dire in situazioni come questa» lo tranquillizzó il biondo, poi strinse le labbra e si alzó, iniziando a gironzolare avanti e indietro per la stanza.

«E neanche molto che si possa fare...» aggiunse Jay, insinuando che loro due, che non erano altro che dei semplici ragazzini diciottenni, non potessero fare nulla rispetto a dei poliziotti o un giudice.

«Stiamo aspettando novità da mio padre. Controllo il telefono ogni cinque minuti nella speranza che mi dica qualcosa e ogni qualvolta arrivi una notifica spero sempre che sia lui. E puntualmente, beh, non è così»

«In realtà...» inizió Heeseung, rivolgendo una brutta occhiata a Jay, quasi come se volesse mandargli una frecciatina «...in qualità di migliori amici, c'è qualcosa che possiamo fare»

Jay, avendo recepito il messaggio, non seppe stare zitto «Ah sì? Cos'è, vuoi dire un'altra delle tue stronzate sdolcinate? Tipo che "dobbiamo stargli vicino e dargli supporto morale"? Come pensi che questo possa aiutarli concretamente?!»

«Jay non fare così...» sussurró Soryeon nell'intento di farlo calmare.

«Beh tu hai un'idea migliore, faccia da rinoceronte?»

«Noi potremmo-»

«Ragazzi adesso basta» pronunció Sunghoon in tono molto serio «Forse ho sbagliato a convocarvi insieme. Avremmo dovuto parlarne in separata sede, dato che non siete capaci di collaborare neanche in una situazione così grave. Si puó sapere perché vi odiate tanto?»

Nonostante quella fosse una domanda retorica e di rimprovero, Heeseung volle rispondere lo stesso «Tanto per iniziare, il signorino qui presente non rispetta il mio orientamento»

«Heeseung io non volevo una rispos-»

«Beh tu invece mi urti il sistema nervoso! Ti credi speciale solo perché non ti piace mai nessuno? Vuoi che le persone ti corrano dietro? Vuoi farti desiderare?»

«RAGAZZI»

I due si zittirono improvvisamente nel sentire il biondo alzare la voce così: non lo aveva mai fatto. Soryeon, precedentemente seduta in mezzo a loro, si alzó e si affiancó a lui.

«Jay puoi andare? Per favore...» lo supplicó, sperando non se la prendesse troppo.

«Preferisci stare con questo Cupido frustrato piuttosto che con me?» il moro si alzó e si avvicinó a lei, parlando in tono più preoccupato che offeso.

«Io-»

«Tranquillo, adesso se ne va anche Heeseung» si intromise Sunghoon, mettendosi a braccia conserte.

Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte: si alzó, salutó tutti e se ne andó, successivamente seguito da Jay. Cadde il silenzio in quella casa, finalmente, dopo l'uragano scatenato da quei due.

«Mi dispiace Soryeon, davvero...» Sunghoon si mise una mano sulla fronte e inizió a massaggiarsela «Non avrei dovuto farli venire qui. Devono sicuramente averti turbata ancora di più e questo non me lo perdonerò ma-»

«No, hey» gli sorrise e gli tolse la mano dalla testa affinchè i loro sguardi potessero incontrarsi «Hai fatto bene. È un loro limite non riuscire ad andare d'accordo, non un tuo errore. Anzi, a dirla tutta devo ringraziarti per averli chiamati e sono io che ti chiedo scusa per il modo in cui Jay tratta Heeseung. È sicuramente una brava persona e non se lo merita»

«FORBIDDEN: Kiss Me Again» ;; PSH. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora