CAPITOLO 3

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               COSA TI SUCCEDE PAPÀ?

Coccolata dal dolce tepore dei fasci solari che filtrano dalla finestra lambendomi il viso, rimango intontita in uno stato di minima coscienza, che mi rifà sprofondare nel più bello dei sogni…Noah.
Sento ancora le sue dita che mi sfiorano le guance, continuando la lenta tortura passando alla bocca.
Avvicinando il suo alito fresco di menta mi posa un bacio a fior di labbra, accendendo ogni parte del mio corpo.
È tutto così reale come se lui fosse qui!
Sgrano gli occhi e il primo sguardo del mattino, viene rubato dalla figura di papà con le mani sul mio viso.
Cosa sta succedendo?
Sussulto mettendomi a sedere, cercando di proteggermi creando una barriera con il lenzuolo.

“Buongiorno piccola. Scusami non volevo spaventarti, ti ho portato la colazione ma dormivi così beatamente con la tua espressione angelica, proprio come quando eri piccola. Non ho potuto fare a meno di ammirarti e accarezzarti”.
Che stupida che sono!
Ma cosa mi prende?
Sto ammattendo!
Mi rilasso godendo di questo momento con l’uomo più eccezionale che esiste.

“Mmmm…quante cose buone hai preparato, hai fatto pure i pancake” sono così fortunata, ho il padre migliore del mondo.

“I tuoi preferiti amore” mi dedica il suo sorriso speciale e mi sciolgo come sempre.
Gli salto addosso facendogli perdere l’equilibrio mettendomi a cavalcioni su di lui, proprio come quando ero bambina, strapazzandolo e riempiendolo di baci.
Ride di gusto immobilizzandomi per frenare il mio attacco.

“Finirai per ammazzarmi così, cosa credi non ho più vent’anni” stanca e senza fiato per il troppo dimenarmi, mi fermo cercando di recuperare un po’ d'ossigeno.
Ci teniamo stretti con la mia fronte adagiata sulla sua.

“Ti voglio bene papà” gli dico grata.
Stacchiamo il contatto e mi guarda affannato, soffermandosi in modo insistente con lo sguardo sul seno che è messo bene in evidenza dal crop top bianco, ogni respiro si fa sempre più carico e lui sembra essere teso come le corde di un violino.

“Tutto bene?” mi allarmo data la situazione strana e imbarazzante
.
“Si tesoro” chiude gli occhi scuotendo il capo come per sfuggire a qualcosa.

“Mi gira un po’ la testa, non sono più abituato, sai…l’età avanza” scrolla chissà quale pensiero dalla mente, riprendendosi.

“Ma che dici papà? Tu sei un uomo stupendo, guardati quarantasette anni e ne dimostri appena la metà” cerco di allentare quest’aria di tensione e riesco nell’intento dato che sorride soddisfatto.

“Lo dici per non scoraggiare il tuo vecchio” mi incita giocoso.

“Ma scherzi? Se non fossi mio padre ti avrei già sposato togliendoti dalla piazza, proprio come ha fatto mamma” mi guarda come ogni padre innamorato guarda la figlia, si avvicina e mi bacia.

“Sei tutto per me Aly, non immagini nemmeno quanto è smisurato l’amore che provo. Promettimi che non mi lascerai mai” le sue parole provocano una morsa al cuore, quasi piango nell’udire quanto sia profondo e immenso il sentimento che ci lega.

“Sarò sempre la tua bambina, non me ne andrò mai via da te”  gli stringo la mano.

“Bene, ora basta smancerie altrimenti mi vedrai come un papà troppo melenso e antico. Se pensi di poltrire tutto il giorno ti sbagli signorina, li sopra il comodino c’è una busta con il bikini che ti ho comprato, indossalo che abbiamo bisogno di prendere un po’ di colore prima di partire” sembra essersi ripigliato e mi sento in colpa per avergli causato del malessere.

“Tu mi coccoli troppo, ieri ho praticamente acquistato tutti i costumi in commercio e tu ne compri un altro? C’è qualcosa sotto dimmi la verità” cerco di strappargli un altro sorriso.

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