𝓒𝓐𝓟𝓘𝓣𝓞𝓛𝓞 17

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POV'S CAROLA

Dopo essermi girata e rigirata nel letto crollo in un sonno pesante, buio e privo di sogni.
Poi mi sveglio di soprassalto con il cuore in gola e il respiro corto.
Vado in cucina e bevo un po' d'acqua.
Mi passano nella mente tutte le cose che non vanno, il bacio con Luigi, i suoi insulti, la maglia sospesa, gli errori della coreografia.

Guardo attorno a me e c'è il buio, tutto vuoto, il silenzio.
La cucina, le sedie, il tavolo, le pentole, gli specchi, tutti sono lì al loro posto, sembrano dormire anche loro dopo giornate estenuanti e io sono qui da sola, non mi sento al mio posto.
Ho bisogno di tornare a casa, della mia stanza, dei miei genitori.

Sembra di entrare in uno stato di trans, di essere bloccata in un incubo, tutto sembra diventare irreale e gli oggetti che prima sembravano dormire privi di vita ora girano intorno a me a loro piacimento.

Le pareti sembrano venirmi incontro per stringersi attorno a me e soffocarmi.

Credo di essere nel bel mezzo di un attacco di panico.
Devo cercare di calmarmi e di tornare alla realtà.

Va tutto bene, va tutto bene, adesso passa, questione di minuti e passa.
Continuo a ripetermi.

Ma più i minuti passano più sento il respiro farsi corto e i battiti accelerare a più non posso, inizio a tremare come una foglia fragile trasportata dal vento.

Sento il vuoto dentro di me.

Faccio per alzarmi ma le mie gambe non vogliono collaborare, sono immobili, come se fossero appena state coperte dal cemento.
Cado urtando qualcosa, sento solo un forte tonfo e poco dopo delle voci confuse.

Non so chi è che parla, io sono ancora bloccata nel senso di irrealtà, sembra di morire.

POV'S LUIGI

Mi sveglio in seguito ad un forte rumore proveniente dalla cucina, mi alzo dal letto e vedo che anche Alex è sveglio.

<<Hai sentito anche tu?>> mi chiede preoccupato.

<<Si andiamo a vedere>>.

<<Ma sei pazzo, e se è un ladro?>>

<<Si Alex un ladro qui, ma ti senti, dai andiamo>>.

<<Va bene ma vai avanti te>>.

Andiamo in cucina e vedo Carola a terra, mi avvicino.

<<Carola mi senti>>

Respira a fatica, un attacco di panico.

<<Guardarmi e respira con me, ti ricordi come abbiamo fatto il primo giorno>>.

Le prendo le mani e le metto sul mio petto. Ha anche una ferita sulla mano, deve essersi tagliata con il vetro del vaso rotto.
Mi volto verso Alex che ci osserva

<<Che fai lì impalato va a prendere un po' d'acqua>>
Annuisce e va.

<<Carola ti prego respira con me, lo so che è tutta colpa mia ma ti prego ritorna qui, va tutto bene ci sono io con te adesso, non ti lascio più da sola>>.

Vedo che però non reagisce, continua a respirare a fatica e trema tanto.

<<Alex ti sbrighi con quell'acqua o sei andato a prenderla direttamente alla fonte?>>

<<Eccomi>>.

Gli faccio bere l'acqua e le bagno un po' i polsi.

<<Respira ancora con me.>>
Stavolta la prendo e la stringo forte fra le mie braccia, facendo sì che le nostre gabbie toraciche si tocchino, fondendo i nostri respiri.

•La Rockstar e la Ballerina• 🩰🎸Onde histórias criam vida. Descubra agora