Aspettando il mio turno.

21 2 0
                                    


Ecco! eccolo! eccolo che arriva! no.

In questo mondo, due cose con cui la buon vecchia e cara madre natura, per prendersi beffa di noi, ci ha concesso: un desiderio di cibi che, nonostante siamo coscienti di quanto ci facciano male, spinge anche il più autodisciplinato degli uomini ad ingozzarsi (e questo, a quanto pare, il boss lo sa molto bene); un'impazienza che è padrona di tutti noi, nessuno escluso (a chi non è capitato di inviare un messaggio, per poi stare ore ad aspettare quella fatidica notifica, quella tanto attesa chiamata, pieni di speranza in un qualcosa che quasi mai arriva).

Non voglio iniziare una gara di disgrazie con te che stai leggendo, sappi solo che, nella mia vita, ho solo un compito. Uno ed un solo compito. Il boss stesso lo sapeva quando mi ha scelta tra tante altre mie sorelle; eppure sembra essersi dimenticato di me.

Immagina di essere un pesce; un giorno d'estate, vieni pescato; nonostante i tuoi difetti, il tuo cattivo odore, nonostante tutto, sei stato scelto tra tanti altri fratelli; l'emozione inizia a farsi sentire; inizi ad essere eccitato, felicitante,...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Immagina di essere un pesce; un giorno d'estate, vieni pescato; nonostante i tuoi difetti, il tuo cattivo odore, nonostante tutto, sei stato scelto tra tanti altri fratelli; l'emozione inizia a farsi sentire; inizi ad essere eccitato, felicitante, senti come di aver vinto un biglietto di sola andata per il paradiso che tanto desideravi nelle nuotate tediose fatte fino a ieri.

Immagina, adesso, di essere stato abbandonato e di essere al più folle sbaraglio; immagina di scoprire che il tuo salvatore ti ha dimenticato in mezzo a tanti altri come te; immagina di essere stato gettato in un acquario, in mezzo ad una miriade di altre pesci uguali a te; non sei più il solo ad avere un'ampia pinna; non sei più l'unico ad avere delle squame lucenti; senti di essere un vaso di terracotta circondato da un centinaio di altri, in mezzo ad alcuni che, addirittura, posseggono manici in ferro.

Non sei stato tu a sceglierti. Volevi solo essere scelto, quindi non hai colpe. Hai semplicemente desiderato che la cosa accadesse, o meglio, hai desiderato questa tal cosa, ma in altre condizioni. Desideravi di essere scelto da un buon ristorante; sognavi di diventare un buon piatto, capace di risvegliare nel cliente tutte quelle sensazioni che, un po' per via della crescita, un po' per la cattiva memoria, erano andate dimenticate; sognavi, insomma, di essere il miglior strumento mai creato dalla natura, nelle mani del miglior cuoco mai esistito.

Invece, ti ritrovi a lavorare in un ristorante cinese, e ad essere cucinato, tre mesi e mezzo dopo essere stato conservato in un frigo lercio, mal funzionante e impregnato di residui di altri pesci, ormai congelati nelle stesse pareti.

Adesso basta immaginare, però!

Ecco! eccolo! eccolo che arriva! sì.

Sì, stavolta, dopo un mese di attesa tocca a me. Il boss finalmente ha deciso di usarmi. Non sopportavo più questo gira gira continuo (soprattutto perché, siccome la ruota gira - letteralmente - per tutti, anche a me è capitato di ritrovarmi a testa in giù). Non sopportavo nemmeno di essere schiacciata tra le altre mie sorelle.

Forse, il boss ha mangiato un po' troppo pesce. Forse, non c'era tutta questa fretta di essere scelto. Forse, sarebbe stato meglio se mamma natura non mi avesse scelto tra tanti miei fratelli alberi, per diventare un pezzo di carta. Forse, sarebbe stato meglio non essere trasformato in carta igienica. Forse era meglio il no.

La storia è giunta al termine

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

La storia è giunta al termine.

Ciao e alla prossima!

-Mario.

AttesaWhere stories live. Discover now