Capitolo 3 - Sul filo del rasoio

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La granata esplose con un rumore tremendo, frantumando il selciato e facendo schizzare schegge dovunque.

Il fumo aveva dato loro il tempo di rifugiarsi in un portico poco distante, sebbene come riparo fosse piuttosto insicuro.

Istintivamente, Reiner provò a sfondare una porta lì vicino, cercando di entrare e trovare una via di fuga.

In un attimo si ritrovarono davanti un atrio con delle scale che portavano ai piani superiori.

Probabilmente uno dei soldati li aveva visti nascondersi lì, per cui non ci volle molto prima che i primi squadristi si buttassero all'inseguimento per la tromba delle scale.

Al primo piano c'era un lungo corridoio che correva sia a destra che a sinistra.

-Disperdetevi.

-Cosa?-, disse Jean incredulo.

Con Pieck ferita e Connie ancora intontito era già piuttosto difficile coordinare i movimenti.

-Fatelo e basta, stanno arrivando.
Altrimenti faremo la fottuta morte del sorcio-.

Gli squadristi che salivano sentirono solo un leggero rumore di passi che si muovevano nei corridoi e alcune porte aprirsi e chiudersi.

Era un condominio, e anche piuttosto affollato, ma era notte fonda e il silenzio era rimasto più o meno tale, nonostante la confusione da fuori.

-Questi stronzi vogliono giocare a nascondino, eh?-, disse uno degli assalitori accendendo la torcia.

-Sta' attento, Vanovskij. Sono tutti soldati scelti di Paradis ed Eldia. Sanno il fatto loro,- rispose una voce femminile da dietro l'elmetto.

-Ugh, zitta, Mendes. Porti più sfiga di una fattucchiera. Diamoci da fare.

Si sentì un'arma caricare, dopodiché il gruppo si divise e andarono sia a destra che a sinistra.

C'erano quattro soldati in ogni corridoio.

Dopo un attimo uno di questi scomparve in un appartamento, tirato da una mano anonima.

La porta si richiuse sbattendo.

-Cosa?-, sussurrò Vanovskij. Gli altri soldati lo raggiunsero.

-Provo a sfondarla. State indietro,- disse.

Fece qualche passo di rincorsa, ma mentre si avvicinava sentì qualcuno stramazzare a terra alle sue spalle.

Gli altri due soldati erano caduti a terra storditi.

-FIGLI DI PUTTANA!!!-, gridò, poi urlò più forte.
-MENDES! RAGGIUNGI LA MIA POSIZ...

Un colpo col calcio del fucile lo stese per terra, mentre l'assalitrice lo guardava con occhi spenti dall'uscio della porta.

-Oh, no, Mendes non ti sentirà. Stai un po' in silenzio.

La famiglia dentro l'appartamento tremava dalla paura, non sapendo cosa stesse succedendo.

-State tranquilli, vi ho già detto che non ho intenzione di farvi del male.

-M-ma.. tu chi s-sei..?

-Non è importante. Se vi ho detto che non vi farò del male, non lo farò.

Uscì chiudendo la porta.

Con l'arma del soldato catturato e di Vanovskij in mano, Mikasa aspettò che dalle altre due stanze uscissero Jean e Reiner con i ragazzi, saccheggiando i corpi senza sensi dei soldati.

Rimanevano però Pieck e gli altri nell'altro corridoio, dove si aggirava Mendes.

"Ti avevo detto di stare attento, Vanovskij", pensò tra sé Mendes.

L'Ultima Speranza: Il Mondo Senza l'Ombra Di ErenWhere stories live. Discover now