Una normale giornata per Malcom Graves

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Erano le 8 del mattino quando la sveglia suonò, mossi pigramente il braccio e la spensi, poi mi alzai dal letto e mi diressi in bagno per lavarmi, dovevo essere presentabile quando sarei stato difronte al mio capo.
Dopo essermi fatto la doccia mi osservai allo specchio, ero all'inferno da quasi 4 mesi ed ancora faccievo fatica ad abituarmi al mio nuovo aspetto: sono alto 2 metri, la mia pelle era mutata da un bianco-rosa ad un grigio chiaro, i miei occhi erano rossi, talvolta quando mi arrabbiò diventavano così rossi da accendersi, invece i miei capelli erano diventati da mori a castani, per il resto mantenuto un corpo umanoide, un po' più robusto, ma umanoide, non avevo mutazioni o cosa, l'unica particolarità strana era una strana voglia sulla fronte, quando mi infuriavo si accendeva e formava una V rossa, se invece ero molto triste, diventava blu...oh e le corna ai lati della testa penso si possano ritenere mutazioni!.
Uscito dal bagno mi diressi verso il mio armadio, presi un completo che avevo comprato da poco e lo indossai, mi stava davvero  bene!, mentre mi pavoneggiavo fra me e me, guardai l'orologio e quasi non mi venne un fottuto infarto, erano già le 9:00!!!,
sarei dovuto essere agli studi per le 9:20,
"dannazione!"
eslamai, poi presi le chiavi della mia macchina, una confezione nuova di sigari, un accendino ed uscì di casa.

Skip time di circa 20 minuti:

Finalmente ero arrivato ai Porn Studios gestiti dal mio capo, l'overlord Valentino, e da alcuni suoi amici.
Scesi dalla macchina e mi aprocciai ad entrare nella struttura, per quanto abitassi a meno 2 isolati di distanza dagli Studios e avrei potuto farmi la strada a piedi, preferivo mille volte di più pagare 20 dollari di benzina invece che arrivare al lavoro sudato e sfinito.
Entrato nella struttura mi diressi al terzo piano, salì le scale e raggiunsi l'ultima stanza a destra, bussai lentamente ed attesi una risposta, che arrivò poco dopo visto che
da dentro una voce rauca rispose
"entra pure!",
io eseguì l'ordine ed aprì la porta,
lì trovai il mio capo, un demone falena molto alto di nome Valentino, che mi guardò e, con tono annoiato, mi disse:
"sei in ritardo Malcom!",
io risposi, sedendomi in una poltrona difronte alla sua scrivania,
"beh capo, teoricamente sono arrivato qui alle 9:20, ma sa...il tempo di parcheggiare e salire le scale, qualche minuto si perde!".
Lui mi guardò con uno sguardo misto di rabbia ed irritazione, ecco!, lo avevo fatto di nuovo, avevo <risposto> al capo, per evitare ramanzine o peggio risposi con sicurezza
"va bene, facciamo così!, dato che sono già in ritardo andiamo subito al punto, mi dica cosa devo fare e lo farò,
dopotutto è questo il mio lavoro, giusto?, oppure è misteriosamente cambiato in <cercò scuse per 2 minuti di ritardo>",
lui mi guardò e sorrise, poi mi disse
"ahahah, sei uno spasso Malcom!, ecco perché mi piaci, hai le palle di fare ironia, ma rimani comunque al tuo posto...tornando al tuo impiego, devi andare a prendere una mia <ragazza>, si chiama Angel Dust e questo è il suo indirizzo".
Il capo mi allungò un foglio con il quartiere e l'indirizzo, per essere una porno star viveva in una zona abbastanza povera e malfamata
(come se le zone più ricche non lo fossero) piena di condominii o case in affitto, pensai che fosse un pesce piccolo, ma allora perchè mandarmi a prenderla?, o prenderlo, il capo usava il sostantivo femminile per entrambi i sessi, non so se era razzista o menefreghista, comunque non mi importava, mi alzai dalla sedia , abbassai il cappello in segno di saluto e mi diressi verso l'uscita della stanza.

Aperta la porta mi ritrovai difronte Vox, il demone della TV e mio secondo capo, per quanto a pagarmi fosse Valentino, egli mi aveva dato ordine di servire anche i suoi compari, Vox e Velvette, anche se quest'ultima la vedevo di rado.
"Buon giorno signore!",
dissi a Vox mentre lo facevo entrare,
lui rispose con tono stanco
"giorno Malcom, sei occupato adesso?", io risposi
"teoricamente si, ma come sia io che lei sappiamo, la teoria è sempre diversa dalla pratica, mi dica...ha bisogno di qualcosa?",
Il demone si sedette sulla sedia difronte a Valentino e rispose
"si!, ti ho lasciato nella tua stanza dei ripetitori e un foglio con l'indirizzo dove devi montarli, quel dannato demone della radio mi ha sabotato un'altra antenna, ora esci!, devo discutete di alcune cose con Val",
dopo quella frase mi limitai ad annuire ed uscì dall'ufficio di Valentino cercando di ignorare i rumori, abbastanza strani, provenienti dall'interno della stanza.

Un lavoro all'inferno Where stories live. Discover now