𝖛o𝖑𝖑u𝖙𝖙à 𝖉𝖊p𝖗𝖆vat𝖆

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A coloro che vivono di notte
e sognano di giorno.

A coloro che vivono di nottee sognano di giorno

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Sono stanco, Gguk.
Non sento più il sole sulla mia pelle.
La Luna non è più bella. Non splende, non mi chiama, non mi risponde più.

Mi ignora.

Merito d'essere ignorato? Le mie preghiere non valgono come quelle degli altri? Non c'è giustizia, non c'è giustizia! Vaffanculo anche alla giustizia.
Avrei dovuto rinunciare anche all'amore quando ero in tempo, ma non ci riuscivo. Ne avevo bisogno.
Avevo bisogno del tuo amore, era l'unico a farmi sentire un artista.
Avevo bisogno di te, del tuo corpo e della tua anima per provare a proteggermi dalla mia mente putrida.
Me lo diceva sempre la Luna, Gguk, me lo diceva anche lei che non potevo rinunciare a te.
Mi baciava alla fronte e mi sussurrava
"rinuncia all'amore e rinuncerai anche a te stesso, Taehyung".
E io non capivo. Non capivo, non capivo! Ora, finalmente, ho capito. Ho rinunciato a te ed ho rinunciato anche a me.
Ho fatto l'impossibile. Ora posso essere dannato all'Inferno in pace.

Mi fa male.

Mi fa male respirare, sai? Mi fa male, male, tanto male. C'è una roccia in me. È appuntita, come quella che uccise Abele. Continua ad affondare nel mio petto e sulla mia testa. Mi schiaccia. Mi vuole rendere un uomo piccolo. Preme nei miei polmoni. Mi riempie di vuoto.

Non riesco a prendere boccate d'aria, solo piccoli respiri troppo brevi ed insoddisfacenti per la corsa contro il vuoto che sto facendo. Non bastano. Mi gira la testa. Spariscono i colori. C'è nero.

Annaspo.

C'è ancora altro nero e altro vuoto. Un vuoto che mi appare nuovo, mi dico che non mi è familiare perché non lo voglio riconoscere e provo a respingerlo per salvarmici.
Mi avevi detto che avresti trovato sempre un modo per trovarmi e tirarmi fuori dal mio vuoto.
Bugiardo.
Bugiardo del cazzo.

Magari sta sera muoio.

Lo spero.

Oh Morte mia, perché ci stai mettendo così tanto? Non farmi aspettare anche tu! Ho bisogno di te, almeno tu rispondi alle mie preghiere. Ti prego.

È una morte lenta ma pur sempre una morte, un sollievo.

Se mi è rimasto qualcosa, tanto vale che sia una speranza vana e inutile. Ironico come la mia speranza sia solo un altro dei tanti mali che mi affliggono.

La speranza. Che troia bastarda.

Pensavo che sta volta sarebbe stato diverso, che anche i miei desideri si sarebbero esauditi come quelli di tutti gli altri. Mi sbagliavo.
La mia non era e non è altro se non l'illusione di poter vivere una vita normale.
Eppure ci provo, sai? Ci provo così tanto. Vado avanti un po' a stento, ma non mi tiro mai indietro. Provo con tutto me stesso ad essere un buon uomo e cerco in tutti i modi di prendere la vita secondo le possibilità che questa mi dà.

Dissimulazione pudicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora