louis

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Non so nemmeno io bene in che anno sia ambientata questa one shot, o meglio, è tra la fine del 2013 e il 2015, ma non è ambientata ne in uno di questi due anni specifici ne in una giornata o momento, quindi vedete un pò le cose come volete voi.

Rischio lacrime, io vi ho avvertito, ma tranquilli pago la terapia a tutti <3


Louis era stanco. Era davvero tanto e stanco e tutti -o quasi- lo avevano notato. I fan erano confusi. Durante i concerti si divertiva a fare battaglie d'acqua con Liam, rideva e scherzava, scambiava battute con Niall ed andava a scompigliare i capelli a Zayn per solo gusto di farlo 'arrabbiare' sapendo bene quanto tenesse ai suoi amati capelli e farsi rincorrere da lui per tutto il palco, ma qualcosa non tornava lo stesso. C'erano dei momenti, dove si fermava a fissare il vuoto, e gli altri dovevano andare da lui per farlo tornare a contatto con quello che aveva attorno, ogni tanto era palese che i suoi sorrisi fossero finti, e non capivano perchè dovesse sorridere falsamente,  a volte, soprattutto quando cantava, aveva gli occhi lucidi, e per questo cercava in tutti i modi di non farsi inquadrare dalle telecamere sul palco, ma non sempre ci riusciva. Anche durante le interviste era meno pimpante del solito, si perdeva nei suoi pensieri e a volte nemmeno sentiva le domande, si perdeva totalmente nella sua stessa mente, era molto più serio, e non si capiva il perchè.

Harry era preoccupato, e non poco. Ovviamente aveva notato lo strano comportamento del suo ragazzo, ma ogni volta che gli chiedeva come stesse o se volesse parlare di qualcosa Louis rispondeva sempre con ''Sto bene''  oppure ''Non ho nulla in particolare da dirti, amore'' e anche ''Perchè continui a chiedermelo, ho detto che sto bene, davvero''  ma Harry non era affatto convinto, c'era qualcosa che turbava la mente di Louis e lui era deciso a capire cosa fosse e aiutarlo.

Harry capì che era davvero arrivato il momento di far vuotare il sacco al suo ragazzo quando, una sera, dopo essere tornato da Las Angeles -Simon l'aveva obbligato ad andare lì per due settimane, mentre Louis era rimasto a casa loro- entrò in camera e trovò il suo ragazzo sul letto a piangere, le gambe  strette al petto con le braccia a circondarle  e la faccia appoggiata ad esse, il corpo scosso da singhiozzi. Aveva indosso una felpa che Harry riconobbe come sua, gli andava una o due taglie più grande e questo lo faceva sembrare ancora più piccolo di quello che era, ed il cuore di Harry fece un sonoro crak a vedere quella scena. ''Louis, amore cosa è successo?!'' chiese Harry andando a sedersi accanto a lui sul letto. Louis sobbalzò, accorgendosi solo ora che il suo ragazzo era tornato, e di corsa tentò di asciugarsi le lacrime con la manica della felpa cercando anche di placare -in vano- i suoi singhiozzi ''H-hey Harry, s-sei tornato'' cercò di sorrise ma non ci riuscì, soprattutto vedendo lo sguardo preoccupato di Harry ''Louis cosa è successo, perchè piangi?'' chiese prendendogli il viso tra le mani asciugandogli le lacrime ''Nulla Harry tranquillo, s-sto bene'' e cercò di nuovo di sorridere, sempre in vano. ''Amore non puoi dirmi che stai bene quando ti trovo sul letto rannicchiato a piangere, per favore, dimmi che succede'' Louis abbassò lo sguardo e si morse il labbro, rimettendosi nella stessa posizione di come Harry lo aveva trovato, cercando di farsi il più piccolo possibile ''Ei ei Louis'' disse Harry prendendo le piccole mani di Louis tra le sue più grandi e piene di anelli, accarezzandole dolcemente ''Louis, è già da un pò che ti vedo strano, ho capito che c'è qualcosa che non va, e penso che sia arrivato il momento di dirmelo...'' disse con voce tranquilla, cercando lo sguardo del suo ragazzo, che aveva ancora la testa bassa. Louis strinse più forte le mani di Harry, emettendo un altro singhiozzo ''Louis...'' disse Harry per cercare di spronarlo a parlare, Louis sospirò profondamente e ancora con la testa bassa iniziò a parlare ''Ecco, vedi, in questi giorni, ho parlato con Simon e...''

''Simon per favore!'' lo pregò per l'ennesima volta Louis cercando con tutto se stesso di trattenere le lacrime che minacciavano già da un pò di uscire dai suoi occhi, però no. Non avrebbe pianto davanti a lui, non poteva, non voleva. Se ne sarebbe vergognato a vita.

insecurities -larry stylions-Where stories live. Discover now