9 (epilogo, seconda parte)

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-Per quanto tempo vorresti restare? -le chiese Ryujin, mentre si stava provando il vestito che aveva scelto di indossare quella sera.

Mancavano soltanto poche ore a quel fatidico evento.

Aveva già pensato a tutto, pianificando ogni cosa nel minimo dettaglio.

Quella sera stessa si sarebbe finalmente dichiarata a Yeji, nel posto dove aveva deciso di portarla, a dir poco perfetto per una confessione d'amore.

Gwanggyo Lake Park, un parco ecologico di Suwon, a parere suo degno di essere inserito tra una delle meraviglie del mondo.

Yeji aggrottò le sopracciglia, estremamente confusa. -Devi andare da qualche parte? -si interessò, cercando di nascondere una punta di risentimento nella voce, visto che Ryujin non le aveva accennato nulla della sua uscita.

Era arrivata da nemmeno un giorno e già si era presa un impegno con qualcuno, decidendo di metterla da parte?

-Comunque credo una settimana, se per te non è un problema. I miei genitori saranno furiosi, ma vorrei passare quanto più tempo possibile con te. -confessò timidamente, addolcendo il tono, dimenticandosi per un momento di essere arrabbiata con lei.

D'altro canto, Ryujin si era resa conto dell'improvviso malumore della ragazza, intuendone subito la causa.

Cercò di trattenere una risata, Yeji era adorabile perfino con quel broncio sul viso, che lei avrebbe tanto voluto baciare, ma dovette reprimere quell'impulso, essendo ancora presto.

-Certo che no, puoi restare quanto vuoi. I miei genitori sono dai miei nonni per le vacanze di Natale mentre mio fratello è a casa di qualche suo amico in montagna. Io ho preferito restare qui, ma non ne pento affatto, visto che abbiamo tutta la casa solo per noi due. -le fece un occhiolino, scoppiando a ridere di fronte alla sua espressione imbarazzata e il suo viso rosso.

-E comunque, non mi permetterei mai di uscire con qualcun altro se tu sei qui. Voglio stare solo con te. -affermò con tono deciso, facendo sussultare Yeji per lo stupore.

Poi, non avendo altri amici non aveva l'imbarazzo della scelta, ma in caso contrario avrebbe comunque preferito la compagnia di Yeji.

E lei che aveva già pensato male, giungendo a conclusioni affrettate...

Si diede mentalmente della stupida, era ovvio che Ryujin non le avrebbe mai fatto una cosa del genere.

Entrambe aspettavano questo momento da troppo tempo, come aveva potuto dubitare di lei anche solo per qualche minuto?

-Comincia a prepararti anche tu, stasera usciamo. Mettiti qualcosa di carino, ma non troppo, mi raccomando. Non vorrei che qualcuno ti portasse via da me, sei solo mia.

Il cuore di Yeji fece una capriola alle sue parole, che la ragazza credeva di aver frainteso.

Lei apparteneva a Ryujin?

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-Dove hai intenzione di portarmi? -chiese Yeji, facendo gli occhi dolci alla ragazza, morendo dalla voglia di scoprire la destinazione del loro lungo viaggio.

Per il momento, aveva capito soltanto che si trattasse di un luogo circondato dalla natura, visto che nelle vicinanze non poteva scorgere altro che file infinite di alberi, completamente isolato dalla città e ricoperto da un fitto strato di neve.

Faceva piuttosto freddo, ed era davvero contenta di essersi messa una giacca pesante sul vestito di lana, seguendo le indicazioni che le aveva dato Ryujin, vestita allo stesso modo.

Dopo essere scese dal pullman, avevano proseguito a piedi, beandosi della bellezza del paesaggio invernale.

-È una sorpresa. -la ammonì Ryujin con lo sguardo, non volendo rovinargliela come aveva fatto quella mattina con la colazione.

say something // ryejiWhere stories live. Discover now