Capitolo 35

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È da quasi una settimana che sono a casa con la febbre.

Le giornate sono una noia mortale.

Per di più le passo sul divano, a guardare la tv. E quando non c'è nulla di interessante mi metto a fissare il vuoto.

Spesso però non ho fatto altro che guardare quel vaso vuoto rimasto lì, sul mobile davanti alla televisione.

Non si è mai mosso da quel posto.

Nessun fiore è mai più rinato, anche perché nessuno di noi ha mai più riprovato a metterci un seme per dargli da bere.

È solo lì, immobile. A fare nulla.

Per quel vaso il tempo si è fermato, esattamente come si è fermato quello dei miei genitori.

Se mia mamma paragonava a me quel giglio credo che ora potrei essere io a paragonare il vuoto di quel vaso con quello che hanno lasciato loro.

Quando Heric mi ha riportata a casa, quel giorno, sono rientrata dopo che Scarlett mi ha aperto, beccandomi una bella strigliata da parte sua. Era preoccupata da morire perché non aveva mie notizie da almeno 24 ore.

Ho ricevuto più chiamate e messaggi da lei e Jace in questo lasso di tempo che in tutta la vita.

Andiamo tutti al Felix stasera, ci sei vero?

Leggo il messaggio di Nic rimanendo bella spaparanzata sul mio letto.

Dipende cosa intende con tutti.

Ah, che scocciatura. Scommetto che gran parte della scuola ci andrà, probabilmente ci sarà qualche serata particolare.

"Come stai?" Scarlett entra in camera nostra accendendo la luce.
"Ah, spegni!" Mi lamento chiudendo gli occhi e proteggendomi con la mano.
"Vuoi continuare a vivere nel buio in questa stanza?"
"Beh, perché no?" Sbuffo mettendomi a sedere.

Scarlett mi guarda solo con una smorfia, per poi avvicinarsi a me.

"Quindi? Come stai?" Ripete.
"Bene." Dico. "Ormai la febbre è passata."
"Sì, ma che non ti venga in mente di uscire stasera."

Alla frase intimidatoria di mia sorella alzo lo sguardo fissandola con un sopracciglio alzato.

"Non puoi rischiare di ammalarti ancora!" Sbuffa avendomi già letto nel pensiero e captando la mia totale intenzione di fare tutto il contrario di ciò che mi ha appena detto.
"Scar, non ho più voglia di stare qua dentro a fare la muffa..." Sbuffo nascondendo la testa sotto il cuscino.
"Fino a un attimo fa volevi rimanere qua al buio!"
"Mi basta rimanere al buio, e uscire di sera implica che non ci sarà luce." La guardo con espressione da so tutto io.

Mia sorella invece resta a fissarmi in silenzio, poi assume un'aria comprensiva ma sempre mantenendo la sua espressione contraria.

"Basta che ti copri." Dice. "E non perdi altri giorni di scuola." Continua roteando gli occhi ma nascondendo un sorriso.
"Seh." Faccio lo stesso io.

Poi, ad un tratto sentiamo una voce dura e profonda provenire dal salotto.

"Ciao!" Urla Jace aprendo la porta di casa così forte che si sente fino a qua.
"Tu aspetta un attimo, signorino!" Scarlett alza le antenne richiamando nostro fratello.
"Argh, cosa vuoi ora?" Sbuffa Jace venendo verso camera nostra con passo pesante.
"Dove vai?" Domanda Scarlett appena se lo ritrova davanti, proprio sullo stipite della nostra porta.
"Al Felix con Heric e gli altri." Risponde tirando su gli occhi.

Quando sento pronunciare il Felix mi si rizzano i capelli.

Merda! Lo sapevo che sarebbero andati tutti lì.
Ho mancato una settimana di scuola, e di sicuro si sarà sparsa la voce di una qualche serata al locale di cui non ne sapevo proprio nulla.

Il Migliore Amico di mio Fratello Donde viven las historias. Descúbrelo ahora