Giorno 17: Idee

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Finito il pranzo, Josmy si mise subito all'opera per organizzare il viaggio. Aveva una vaga idea di dove la nostra valle si trovasse, ma non ne era sicuro. Nonostante gli avessimo detto che il viaggio era abbastanza breve, insistette comunque per portare con se del cibo e un paio di secchi d'acqua. Attraversammo le pianure quasi senza fiatare. Ognuno di noi era chiuso nel silenzio, succube delle preoccupazioni e delle oscure visioni che prendevano forma nelle nostre menti. In qualche modo, l'idea stessa della guerra ci stava già logorando.

Arrivammo alla Valle. Kleiy e Biwe erano ancora nei pressi di casa. Appena arrivati, Josmy chiese, senza troppi giri di parole, di parlare a Biwe. L'uomo, preso alla sporvvista, non fece resistenza, ma cercò nel nostro sguardo conferme su quell'uomo. Gli lanciai lo sguardo più rassicurante che riuscii a trovare. Josmy si introdusse in casa mia e, senza perder tempo, chiuse la porta, escludendoci dalla loro conversazione. Senza sapere che fare, ci mettemmo nuovamente a pescare. Era divertente!

- Che avete fatto? - chiesi a Kleiy per rompere il silenzio.

- Niente di che. Abbiamo mangiato la nostra porzione di pesce e abbiamo chiacchierato un po'. Mi fa pena, sai? In fondo, poverino, ha perso tutto...-

-Già...- fu tutto ciò che riuscii a rispondere. Il suo cane, di cui ancora non conoscevo il nome, mi si avvicinò con cautela, fino a quando non fu abbastanza vicino da appoggiarsi alla mia spalla, contro la quale cominciò a sfregare il muso.

Passò altro tempo. Molto tempo. Molto più di quanto avrei pensato possibile, ma alla fine, i due uscirono di nuovo dalla casa.

- Sta dicendo la verità! - disse semplicemente Josmy.

- Bene, ora sappiamo di poterci fidare - ma poi mi resi conto delle conseguenze di ciò, così aggiunsi - Ma male, percè vuol dire che dobbiamo trovare il modo di nasconderci, e in fretta! -

- Nasconderci? Dove? Avanti, proponi! - disse Biwe.

- Dovunque andrai, ti troveranno. Dove pensi di nascondere te e la tua combriccola? Da quanto mi ha detto il tuo amico, inoltre, c'è un intero villaggio da difendere. Dove pensi di nasconderla tutta quella gente? O salvarla non rientrava nei tuoi piani? - mi attaccò Biwe.

- Smettetela ora! L'ultima cosa di cui abbiamo bisogno ora, è che vi mettiate a discutere come due poppanti! - ci interruppe Josmy.

- Cosa potremmo fare allora? - chiese Kleiy. Dal suo sguardo traspariva chiaramente la sua preoccupazione.

- Non ci resta che difenderci - disse Josmy.

- Ma... Come faremo a difenderci? Non abbiamo armi, siamo in pochi... Loro sono moltissimi e noi appena un villaggio e un paio di persone in più... Non ce la possiamo fare...- disse Leisjien.

- Si invece! Ma dovremo darci da fare! Secondo i dati di Josmy, nel villaggio vivono circa 60 persone, escluso lui. La manodopera di 65 persone, ci permetterà di costruire in fretta una buona costruzione difensiva, ma avremo bisogno di organizzazione e precisione, oltre che di un capo che sappia impartire gli ordini come si deve! - spiegò Biwe.

- Si, è più o meno quello che avrei detto io! - disse Josmy.

Kleiy, Leisjien ed io li guardammo ammutoliti. Dunque la situazione era realmente così grave, ma almeno, teoricamente, avremmo avuto qualche chance, seguendo le indicazioni di persone più esperte di noi!

- Bene, cosa dovremmo fare? - chiesi.

- Prima di tutto dobbiamo spiegare la situazione al villaggio. In molti non ci crederanno, ma non possiamo perdere tempo con loro. Poi dovremo radunarli tutti qui...-

- Perchè qui? - chiese Leisjien agitata.

- Semplice. Il villaggio si trova in mezzo alla pianura, luogo in cui qualsiasi armata può penetrare senza problemi. Il nostro obiettivo, sarebbe costruire una fortezza, possibilmente in cima ad una montagna. Come ho potuto osservare - disse Biwe incenerendomi con lo sguardo - Il Monte Orientale, o comunque lo si voglia chiamare, è molto difficile da scalare, praticamente da ogni fronte. I soldati non potranno mantenere una struttura ordinata mentre salgono, saranno quindi obbligati a separarsi e noi li colpiremo. -

- Come? - chiese Kleiy.

- Alcuni con arco e frecce. Altri staranno di guardia, pronti a far scattare delle trappole. Altri si dovranno sacrificare. Ma non temere, questo, molto probabilmente, non accadrà. Il nostro è un buon piano. - lo rassicurò Josmy.

Eravamo tutti indecisi sul da farsi. Ma il getto di parole che proveniva dalle bocche dei nostri strateghi improvvisati non pareva ancora essersi esaurito.

- E qui viene la seconda parte dei nostri attuali obiettivi. Dovremo scavare e tanto. La fortezza sarà tutta costruita in blocchi di ciottoli, molto resistenti. Avremo bisogno di molto ferro, per costruire armature e armi. In più dovremo eliminare ogni albero nel raggio di un'area utile, in modo che non possano improvvisare delle armi, nel caso perdano le loro. Su tutti i lati, per complicare ulteriormente la loro ascesa, potremo fare delle buche. È improbabile che si portino dietro dei materiali edili, che li rallenterebbero, ma anche se li avessero, questo li rallenterebbe, esponendoli al pericolo di essere colpiti da frecce. -

Ancora, eravamo tutti senza parole.

- Quando cominceremo? - chiese Leisjien.

- Il prima possibile. Già ora, sarebbe necessario! - disse Josmy.

- Di certo sarebbe meglio cominciare seduta stante! Non aspettaranno certo che noi ultimiamo il nostro castello per attaccarci! - disse Biwe, gli occhi solcati da un filo di profonda tristezza.

- Come ci dividiamo? - chiesi.

- Josmy ed io, andremo al villaggio. Dovremo raccontare che cosa sta succedendo. Probabilmente, non faremo in tempo a tornare di oggi, ma per domani, torneremo con tutti coloro che ci hanno creduto. A quel punto, potremo dare davvero il via ai lavori. Nel frattempo, voi potreste cominciare a scavare, partendo dalla cima della montagna, scendendo nelle sue viscere. In questo modo ci procurerete ciottoli utili per la futura edificazione, mentre nel frattempo potrete cominciare a creare degli ambienti sotterranei per i rifugiati. Badate bene, però, che dall'esterno non deve essere visibile, questa parte interna, altrimenti capiranno che per sferrarci un colpo, nel punto in cui siamo meno preparati, basta scavare qualche decina di cubi verso il centro della montagna! Detto questo, mettiamoci al lavoro! - spiegò Biwe.

Loro si incamminarono, mentre noi entrammo in casa per costruire nove picconi, di cui tre di ferro e sei di pietra. In questo modo avevamo tre picconi a testa, di cui uno migliore degli altri.

Salimmo fino in cima alla Montagna Orientale. Arrivati in cima, il sole cominciava a calare. Non so da quale recondita parte della memoria, vennero fuori queste parole:


Nella terra delle nuvole

Cade l'impero del sole.

Si tinge di pesca

Il velo della Regina.


Poi con decisione, piantai il piccone nella dura pietra.


Minecraft: Cronache del Regno di OhariWhere stories live. Discover now