CAPITOLO 3

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"Ho bisogno di recarmi sul luogo dell'incidente non appena atterreremo," le disse Angelos mentre mangiavano.

"Il ministro dell'ambiente vuole subito incontrarla, signore. Ho cercato di posticiparlo, ma è stato piuttosto insistente. L'anno prossimo ci sono le elezioni e penso che vuole approfittare di questo momento per farsi pubblicità. Gli ho detto che lei non ha molto tempo a disposizione e che dovrà essere un incontro molto breve."

Lui contrasse la mascella, piuttosto annoiato dall'idea di quest'incontro. Santana non dovette pensare molto per capire la ragione della scontentezza del suo capo.

Angelos Kralidis detestava immensamente qualsiasi forma di attenzione mediatica per colpa delle cose che aveva combinato il padre, vent'anni prima. La rovina dei Kralidis era stata a lungo sotto la luce dei riflettori.

"Un elicottero è già pronto a portarla a destinazione una volta che l'incontro con il ministro sarà finito, signore," gli assicurò lei.

"Fai in modo che capisca il significato della parola breve. Sappiamo se la stampa è già presente sul posto?" le chiese Angelos mangiando un altro boccone.

Lei lo guardò e vide i suoi occhi verdi fissarla attentamente come un falco.

"Sono già presenti i più importanti network mondiali. Ci sono anche due navi dell'Agenzia della Protezione Ambientale per monitorare la situazione."

Lui annuì con aria cupa.

"Non possiamo fare molto riguardo la presenza dell'Agenzia, però comunica un'altra volta alla nostra security, che risulti ben chiaro a tutta la nostra squadra, che le persone dell'Agenzia presenti sul posto non sono autorizzate ad interferire con le operazioni di soccorso in atto. Ridurre al massimo l'impatto ambientale deve essere la nostra priorità massima," ribadì Angelos.

"Sarà fatto... Con il suo permesso, signor Kralidis... avrei un'idea al riguardo," disse Santana.

Il suo piano era rischioso in quanto avrebbe potuto attrarre un'attenzione ancora maggiore dei media, cosa che al suo capo gli avrebbe dato parecchio fastidio, ma se avesse avuto successo la Kralidis Shipping ne avrebbe tratto un sacco di benefici. E avrebbe anche cementato la sua posizione agli occhi di Angelos, liberandosi così di quella orribile sensazione allo stomaco quando si svegliava sudata di notte.

Per certa gente, la sicurezza del posto di lavoro non era la cosa più importante, ma per Santana lo era più di qualunque altra cosa. Dopo tutto quello che aveva passato da bambina, convinta che l'unico genitore che le era rimasto, avrebbe messo il suo benessere davanti alla successiva dose di droga, riuscire a tenersi il suo impiego e il piccolo appartamento significava tutto.

Il terrore di non sapere se ci sarebbe stato da mangiare e se avrebbe avuto un tetto sopra la testa la perseguitava ancora. E dopo la sua folle decisione di rischiare di concedere di nuovo la sua fiducia, e il prezzo che aveva pagato per quello, aveva giurato a sé stessa di non ritrovarsi mai più così debole.

"Pearson, ti sto ascoltando."

Lei inspirò a fondo, raccogliendo i pensieri.

"Signore," iniziò lei, "stavo pensando che possiamo sfruttare tutto ciò a nostro vantaggio. Alcuni blog ambientalisti hanno già iniziato a paragonare quello che sta succedendo con il disastro ambientale provocato dalla petroliera Exxon Valdez nel Golfo dell'Alaska, nel 1989. Dobbiamo troncare sul nascere questa cosa prima che ci sfugga di mano".

Angelos aggrottò la fronte.

"Non sono minimamente paragonabili. Tanto per iniziare qui si tratta di una fuoriuscita di superficie."

IL GUSTO DEL PROIBITO (1 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Where stories live. Discover now