W • I can change, I'm not just a loser.

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Mi sto preparando per andare a scuola quando sento mia madre urlare. Mi affaccio alla porta e vedo Jonathan vicino a lei, ma non sono loro a litigare, o almeno non tra di loro. C'è qualcuno al telefono. Mamma lacrima e Jonathan prende il telefono in mano «Vaffanculo non ci mando da te! Non puoi ricattarci in questo modo!» urla per poi sbattere il telefono contro il riaggancio. «Che succede?» domando avvicinandomi alla mamma. «T-u e tuo fratello dovrete stare un po con il papà...» dice cercando di nascondere le lacrime «No! Non andremo da quel drogato! E poi non è nostro padre!» urla Jonathan «Perchè da lui?» chiedo sorpreso «Non ho un credito stabile e per almeno qualche mese dovete stare con lui. Ma risolverò tutto il prima possibile okay?» ci rassicura «Non parliamo di chissà quando, qualche mese. Non mettiamocelo contro» conclude. Guardo Jonathan negli occhi e lui guarda me. Smorfia. «Sappi che se succede qualcosa io Will non lo faccio rimanere lì!» esclama dirigendosi verso camera sua e sbattere rumorosamente la porta «Vuoi una mano col lavoro?» domando «No,-» mi scompiglia i capelli «-no Will tranquillo. Vai a scuola sei in ritardo» mi sorride.

Esco di casa e salgo sulla bici. Pedalo fino a scuola. Parcheggio la bici ed entro. Vado verso gli armadietti e vedo Max, parla con una ragazza. Si gira verso di me e alza la mano per salutarmi, fa cenno di avvicinarmi. «Ciao Max» dico «Ciao Will. Sei in ritardo? Perché non sei in classe?»
domanda «Potrei farti la stessa domanda» dico. Si imbarazza e poi continua a parlare «Lei è Eleven la nuova ragazza» dice «Oh, Eleven Hopper?» domando «Umh si come lo sai» chiede lei «Sono William Byers, devo farti ripetizioni con Troy e un certo Micheal» rispondo «Ah giusto, Michael è il mio ragazzo» dice «Oh, fico.» la campanella suona. «Io vado ragazze, a dopo!» le saluto e mi dirigo immediatamente verso l'aula di matematica.

Passa l'ora di tortura e vado verso la mensa «Meno tre ore» dice una voce conosciuta, Troy. Mi giro di scatto «Meno tre ore?» domando «Ingenuo Byers» dice abbassando la voce. Si avvicina al mio orecchio sbattendomi contro il distributore di bibite «Dopo scuola, nell'alula delle ripetizioni» rabbrividisco. «O-kay» rispondo. Giro il capo e vedo Dustin parlare con Lucas. «Devo andare» dico piegandomi per passare sotto il suo braccio, lo sento trasalire. Mi dirigo verso Dustin e Lucas
«Will!» esclama Lucas «Sei venuto a salutarci, che gentile» scherza Dustin «Si bhe- Non avevo nulla da fare» esplico «Si si, tutte scuse» ridacchia senpre lui. Le loro risate si interrompono al suono della campanella. Cambiano espressione. «Bene io ho francese, meglio che vada» continua Lucas «Io ho lingua inglese e subito dopo scienze» aggiunge Dus. Io annuisco e vado nell'aula di Biolgia. Entro in aula e siedo negli ultimi posti. Zero voglia di ascolto. «Bene, iniziamo la lezione» dice il prof sbattendo i libri sulla cattedra.

Passano tre ore e vado, come richiesto da Troy, nell'aula di ripetizioni. Busso. Nessuna risposta. Entro nell'aula e poso lo zaino su un banco. Ci sono già i libri di altri ragazzi, chissà quali sono quelli di Troy, Micheal ed Eleven. Ma poi, che razza di nome è Eleven, significa Undici, come il numero. «Toc-Toc» sento dire. «Sei venuto» mi giro e vedo Troy «Non avevo altra scelta» dico. Lui si avvicina a me. Con la mano mi tocca la guancia per avvicinare la sua testa alla mia. «No Troy, non farlo» cerco di balbettare. Scosto la testa. Lui incolla le sue labbra alle mie. Si stacca per dire un leggero «Zitto, Zobieboy» e poi mi sorride. Inizio a piangere. Stringe i miei fianchi e leva le lacrime dalle mie guancie. Si sbottona la camicia scolastica mentre cerco di scollarmelo da dosso. Sento aprirsi la porta di botto. «Ma che cazzo fai» qualcuno si rivolge a Troy. Un ragazzo alto, con i capelli mori ed abbastanza ricci. Indossa una felpa nera e jeans stretti. Guardo in basso, indossa anche scarpe da ginnastica bianche e piene di impronte di scarpe. «Lascia in pace quel ragazzo!» grida. Troy lascia la presa sui miei fianchi «Ho voglia di farmelo, fatti un i cazzi tuoi e sloggia da qualche altra parte.» che giorno di merda. «Ho detto mollalo!» il moro si avvicina a Troy e lo spinge vicino alla lavagna. Rimango immobile. «Ma che problemi hai?» domanda Troy divertito dalla situazione «Che problemi hai tu, si vede che lui non lo sta facendo di sua spontanea volontà!» esclama il moro. Troy gli da uno spintone. Raccoglie le sue cose a terra ed esce immediatamente fuori l'aula. «Stai bene?» mi domanda. Mi asciugo le lacrime e gli faccio un leggero cenno di annuizione. «Sicuro? Magari ti do una mano? Hai bisogno di andare in infermeria? Hai un taglio sulla guancia...» domanda «N-o, sto b-enone» balbetto. Prendo di corsa lo zaino e corro verso l'uscita. Prendo la bici, come sempre bloccata. Mi guardo in torno. «Will, non ti serve quel catorcio» riconosco subito la voce «Immagino sia la vecchia bici di Jonathan, salta in macchina» istiga, «Cosa ci fai qui?» domando «Abbiamo anticipato di qualche giorno i tempi» mi afferra il braccio, «Ora, sali in macchina» scandisce chiaramente le parole. «L-onnie, io vado a casa da mamma» balbetto ancora. «William, sali in macchina ho detto» si innervosisce «Ma io-» mi interrompe «Sali in macchina!» mi urla e subito dopo alza la mano per tirarmi uno schiaffo. «Sali su questa cazzo di macchina, fallimento!» alza il tono per l'ultima volta. Annuisco leggermente. Apro la portiera anteriore e mi siedo, vedo la compagna di mio padre, non me mi interessa in realtà. Guardo di fianco a me «Jonathan?» abbasso la voce «Scusa, non ce l'ho fatta. Non credere a lui, non sei assolutamente un fallimento-» Si interrompe per avvicinarsi a me ed abbracciarmi. «Andiamo a casa, Lonnie» dice l'amante. Lonnie annuisce e ci dirigiamo verso quella casa. La casa dei miei ricordi più brutti. Parcheggia la macchina ed io apro la portiera «Muoviti» mi da un colpetto sulla nuca. «I-o posso cambiare» dico. Lui inizia a ridere «Cosa?» domanda

«Se mi dai una chance posso cambiare. Non sono solo uno sfigato!»

Angolo Autrice
Che ne dite? Si quel moro è Mike. Al prossimo capitolo tanta e tanta Byler.
Byeee<3

𝐈 𝐰𝐢𝐥𝐥 𝐛𝐞 𝐲𝐨𝐮𝐫 𝐬𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐥𝐨𝐯𝐞 [ɪɴ ʀᴇᴠɪsᴏɴᴇ] ᵇʸˡᵉʳDove le storie prendono vita. Scoprilo ora