𝟎𝟒

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5 marzo 1942
REGNO UNITO, ACCAMPAMENTO MILITARE LONDRA

Un suono stridulo è ripetuto lo strappò dal sonno: la maledetta tromba accompagnata dal sonoro "IN PIEDI SOLDATI!", urlato dai Caporali, creavano un duetto tutt'altro che entusiasmante. Anche lui nel suo periodo da Caporale aveva dovuto svegliare i suoi commilitoni e non sapeva se fosse più tremendo svegliarsi o far svegliare gli altri in quel metodo alquanto traumatizzante.

Si stropicciò gli occhi e con un mugolio poco sveglio si mise seduto. Osservò la divisa malamente posata sopra la scrivania, i calzini sparsi per terra e sbuffò.

Doveva alzarsi, lavarsi e riordinare in cinque minuti e dato che ne aveva già sprecati due a guardarsi attorno decise che fosse giunto il momento di scendere dalla branda.

Velocemente indossò la divisa da addestramento composta da pantaloni cargo marroni e la maglietta color grano con le tre V capovolte cucite sulla manica destra. Nascose le targhette sotto il tessuto, si infilò gli stivali e raccolse tutto quello che era sparpagliato in giro, riordinando tutto nel baule apposito.

Stava per uscire quando sentì dei passi avvicinarsi alla sua tenda e poi una voce:
«Sergente posso entrare?» era una voce femminile e poteva appartenere solamente a una persona.

«Certamente» Bucky si avvicinò all'entrata e scostò il tessuto pesante per farla entrare. La osservò piegarsi leggermente per varcare la soglia e poi pararsi di fronte a lui con un'espressione illeggibile. Era vestita esattamente come lui e portava i capelli raccolti in una treccia che le cadeva morbida sulla schiena. Alcuni ciuffi le contornavano il viso perfetto regalandole un aria, se possibile, ancora più attraente.

Attraente? Ma che razza di pensieri sto formulando?

«Buongiorno, vorrei parlarle è disponibile?»

«Dovrei essere con il mio gruppo per iniziare l'addestramento ma se anche lei è qui credo di poter ritardare» detto questo, senza nessun permesso, lei avanzò lungo il piccolo spazio, studiando attentamente ogni dettaglio, fino ad arrivare alla scrivania, dove posò i fogli che teneva sotto braccio.

«Dunque Sergente, devo informarla su un paio di cose» estrasse dal plico un unico foglio che poi aprì, rivelando una cartina geografica che mostrava l'Inghilterra per intero. Bucky si avvicinò per osservare meglio e riuscì a sentire il profumo dell'Agente; odorava di semplice Marsiglia ma c'era una nota inspiegabile e enigmatica, un aroma intenso che la distingueva. «È arrivato un telegramma dell'Ufficio dei Servizi Strategici, ci hanno informato riguardo delle infiltrazione tedesche in territorio inglese»

Bucky non si preoccupò di chiedere come l'OSS fosse arrivato a mandare notizie all'esercito in territorio straniero ma la osservò estrarre da una cartella il telegramma in questione.

«Ci hanno lasciato delle coordinate, pensavo che il bersaglio dei tedeschi fossero gli aeroporti, ma in realtà  non è  così» indicò un punto ben preciso della cartina «Arundel, piccolo paesino da pochi abitanti, nulla di importante» tracciò una linea immaginaria con il dito, spostandosi più in alto «Salisbury, paese leggermente più grande ma apparentemente, anche qui, nulla che potrebbe interessare ai tedeschi... Ma io ho fatto le mie ricerche e ho scoperto che in questi due luoghi ci sono due castelli. Il primo è una proprietà di Sua Grazia il maggior generale Miles Francis Stapleton-Fitzalan-Howard che per comodità chiameremo: XVII duca di Norfolk.» mostrò un fascicolo dove spiccava la foto di un giovane uomo seduto elegantemente. «Il secondo invece, è posseduto da William Pleydell-Bouverie, VII conte di Radnor» mostrò un nuovo foglio, girò il capo per osservare l'uomo che la affiancava e scrutò attentamente il profilo di quest'ultimo, che con concentrazione ascoltava tenendo una mano poggiata sulla scrivania, in una posizione leggermente ricurva.

𝐋𝐨𝐬𝐭 𝐒𝐢𝐠𝐡𝐬 || 𝐁𝐮𝐜𝐤𝐲 𝐁𝐚𝐫𝐧𝐞𝐬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora