Prologo

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Era distrutto Louis, mentre barcollava sulla via di casa cercando di non perdere l'equilibrio. La vista era offuscata dalle grosse lacrime calde che gli solcavano il viso e la forte pioggia sicuramente non aiutava, così come non lo faceva l'alcol che circolava libero nelle sue vene. L'aveva fatto di nuovo, non era la prima volta ma mai si era sentito come in quel momento. Sentiva un macigno comprimergli il cuore e indolenzirgli le ossa, avrebbe volentieri preso a calci qualche muro, giusto per sfogare in parte quella rabbia repressa che nutriva dentro di sé. Rabbia verso se stesso, rabbia per essere caduto ancora una volta nel peccato, rabbia per aver tradito il suo uomo per l'ennesima volta. In quel momento gli venne in mente lui, Harry, probabilmente addormentato dalla sua parte del letto, abbracciato al cuscino per sentirsi meno solo. Un singhiozzo più forte degli altri gli scosse il corpo e lo costrinse a fermarsi, appoggiarsi contro il muro e coprirsi la faccia con le mani. La testa pulsava maledettamente forte, era sicuro che sarebbe potuta scoppiare da un momento all'altro per quanto gli doleva. Alzò lo sguardo verso il cielo cupo londinese, si passò il dorso della mano sulla guancia per cercare invano di scacciar via la traccia delle lacrime e con un po' di fatica inserì la chiave nella serratura. Un pugno bello forte gli arrivò dritto sullo stomaco quando vide il suo fidanzato intento a guardare la televisione, stranamente ancora sveglio.
"Amore" sussurrò mordendosi con rabbia il labbro inferiore e dandosi del codardo mentalmente. Harry si aprì in un meraviglioso sorriso, che in un'altra circostanza lo avrebbe fatto sentire a casa ma che in quell'istante gli fece venire la nausea.
"Lou! Ti stavo aspettando, ho già preparato la vasca con l'acqua calda come piace a te" rispose, senza smettere di sorridere dolcemente mostrando quelle tenere fossette che anni prima li avevano fatto innamorare perdutamente di lui. Fortunatamente le luci erano soffuse e Louis riuscì a nascondere i suoi occhi rossi e il suo volto visibilmente distrutto.
"Grazie, io-torno subito ok?" balbettò in difficoltà, precipitandosi in bagno per evitare di scoppiare a piangere ancora una volta.
"Posso?" Chiese Harry dall'altra parte della porta, facendo capolino con la testa e alzando un sopracciglio quando notò suo marito ancora completamente vestito, in piedi davanti alla vasca bianca, con lo sguardo perso in chissà quali pensieri.
"Giornata pesante a lavoro?" Domandò con tono dolce, massaggiandogli le spalle nell'intento di farlo rilassare. Conosceva benissimo Louis, sapeva perfettamente che non gli avrebbe mai detto il motivo del suo umore, così aveva optato per farlo distrarre come erano soliti fare.
Il castano annuì distrattamente, mentendogli ancora e lasciò cadere la testa all'indietro contro la sua spalla. Il più piccolo subito gli baciò la fronte e gli spostò i ciuffi di capelli dal viso, portando poi le mani a sbottonargli la camicia nera che indossava, ignaro del fatto che quella stessa camicia poco prima era stata slacciata da un altro uomo, non con tutta quella dolcezza certo.
"Ti amo" mormorò dritto nel suo orecchio, prima di baciargli il lobo. Louis sentì la testa girare e tremò visibilmente, non riuscendo a pronunciare quell'anche io che gli si era bloccato sul fondo della gola.

You Betrayed MeWhere stories live. Discover now