42. Sceneggiate e riunioni imbarazzanti

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Non avendo visto Aubrey per tutto il giorno, Fred attese con impazienza l'ora di pranzo per poi rimanere costernato nel constatare che la ragazza non si trovava in Sala Grande. Da quando si era defilata il giorno precedente, Aubrey aveva fatto un ottimo lavoro per evitarlo. Fred sperava che si trattasse solo del suo modo temporaneo di affrontare e superare la situazione: il pensiero che lei potesse scomparire completamente dalla sua vita era sia inconveniente che frustrante.

Per qualche strana ragione, George era seduto completamente da solo al tavolo di Grifondoro, cosa che non fece altro che intensificare la sua preoccupazione.

«Hey George...come mai non sei insieme a Lee o ad Angelina o a...Fred?» gli domandò mentre prendeva posto di fronte a lui.

George alzò le spalle: «Be', usa gli occhi: non sono qui quindi non posso...e inoltre avevo bisogno di passare un po' di tempo da solo per riflettere.»

«Su...?» invece di rispondere, il ragazzo annuì in modo significativo e Fred capì.

«Già, quello...è strano.» spiegò George: «Mi sento in colpa, comunque...ho reagito male?»

Fred fece spallucce: «Non penso. Ma, quindi, cos'è successo poi?»

Con uno sguardo colpevole, il fratello iniziò a giocare con i piselli nel piatto davanti a lui: «Niente. So che ha dormito nel suo letto perché questa mattina l'ho trovato sfatto, ma si è alzata veramente presto ed è venuta a dormire molto tardi. Mi mette a disagio, ma riuscirei a comportarmi in modo quasi normale se solo provassimo ad andare avanti, non farei lo stronzo. Probabilmente, è peggio per voi due e per questo non vorrei darci troppo peso.»

«Aspetta, quindi ti...sta evitando? Quando dormite in due letti a pochi metri di distanza? Ci vogliono veramente molto impegno e abilità per riuscire a farlo.» a Fred tornò in mente il perché gli piacesse Aubrey anche se, probabilmente, quello non era proprio il momento adatto: «Non è brava in queste situazioni. Ricordo quando sono venuto a conoscenza di questa storia: si è messa subito sulla difensiva e ha usato un incantesimo per farmi smettere di parlare. Da quella volta non abbiamo più affrontato l'argomento -»

«Fa niente.» lo interruppe George, guardando di nuovo il suo piatto: «È laggiù con Lexy.»

Fred si voltò per vedere le due ragazze che camminavano, sorprendentemente, molto sicure di loro. Per un attimo, considerò di andare verso di loro e prendere da parte Aubrey ma, con suo sommo stupore, furono loro due a dirigersi verso di lui.

«Veloce.» soffiò George: «Fai finta che non stessimo parlando di lei fino a poco fa.»

Anche se per Fred ignorare la cosa non avrebbe fatto altro che causare ulteriori problemi, le profonde emozioni che non potevano essere affrontate con solo qualche battuta lo mettevano particolarmente a disagio, quindi decise di seguire il consiglio del fratello e cambiare completamente argomento.

Velocemente, si voltò di nuovo verso George, sparando la prima frase che gli venisse in mente: «Hey George...sai che queste scarpe le ho prese da uno spacciatore?»

Anche se il fratello stava guardando verso il basso, Fred notò un lieve sorriso sul suo volto mentre fissava imperterrito i piselli: «Oh, sul serio?»

«Già, non so come funzionino questi lacci ma è tutto il giorno che inciampo...»

«Davvero? Spero tu non ti sia fatto male, hon.» la voce di Aubrey lo raggiunse alle sue spalle mentre la ragazza si sedeva tranquillamente di fianco a lui, sistemandosi i capelli in un modo talmente giocoso da non sembrare per niente lei. Lexy ridacchiò piano prima di fare il giro della tavola e prendere posto vicino a George, ancora impegnato a fissare il suo piatto.

Fred Weasley ~~ Lemons into Lemonade [traduzione italiana]Where stories live. Discover now