Spari sul petto

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Pov's Nic
"Tu lo sapevi Benedetta" Urla Margherita dalla sua camera, sicuramente in chiamata con la sua migliore amica. "Tu sapevi che mia sorella è morta al concerto di Ultimo e hai continuato a parlarmi di lui come se nulla fosse" Continua e io immediatamente abbasso il capo, seduto sulle scalinate che affacciano sul corridoio della camera di Margherita.
Mi sento in colpa, mi sento immensamente in colpa per tutta questa storia ma so che ho fatto bene a dirle la verità. Ci stiamo avvicinando troppo, stiamo toccando la via di non ritorno e non voglio portarmi dentro questo segreto. È un suo diritto sapere che sono io il famoso cantante del concerto nel quale è morta sua sorella.

"Non ti deve interessare come l'ho scoperto, tu lo sapevi e hai continuato a fare finta di niente anche quando l'abbiamo incontrato" Dice poi Margherita, dando tutta la colpa a Benedetta e io sospiro, alzandomi dalle scale sistemandomi la tuta. Non deve dare tutte le colpe a Benedetta perché lei non ha fatto niente.

"Niccolò, Niccolò basta con questo Niccolò lo odio" Continua Margherita e io, senza nemmeno farlo apposta, mi dirigo verso la sua porta.
Odio che se la sta prendendo con la sua migliore amica che ha continuato ad ascoltarli anche dopo la strage e lo odio anche perché vorrei che ci fossi io accanto a Margherita, con lei che mi prende a schiaffi e mi riempie di insulti.
Ed è proprio per questo che senza nemmeno bussare mi precipito nella sua camera, ritrovandola accanto alla finestra con la felpa fino alle ginocchia e il telefono accanto all'orecchio e non posso fare a meno di notare le gambe slanciate non coperte della felpa.

"Vattene" Mima con le labbra, mettendo una mano sul microfono così da non far sentire a Benedetta la nostra conversazione. Non le ha ancora detto che sta passando la quarantena insieme a me anche se, conoscendo quel poco Benedetta, posso dire che dopo questa conversazione la sua migliore amica si farà qualche domanda.

"Attacca" Mimo contemporaneamente io, quasi minacciandola di levare il telefono e lei subito alza gli occhi al cielo.

"Devo andare" Dice Margherita al telefono, senza nemmeno salutare la sua migliore amica e appena attacca, subito si gira verso di me con gli occhi pieni di freddezza.

"Non devi litigare con Benedetta" Inizio io la conversazione, guardandola negli occhi.

"Non puoi ascoltare le mie conversazioni" Ribatte subito lei e a me sembra essere tornati ai primi giorni di quarantena, quando litigavamo sempre per delle sciocchezze.
Ora però, stiamo litigando perché abbiamo scoperto quella cosa che ci accomuna da quasi un anno.

"Questo è vero, non posso ascoltare le tue conversazioni" Inizio a parlare io, avvicinandomi a piccoli passi a lei. "Ma tu non puoi nemmeno dare la colpa a Benedetta se ha continuato ad ascoltarmi come cantante" Continuo, difendendo la ragazza che ora avrà tre mila pensieri in testa.

"Non sono affari tuoi" Dice immediatamente lei, dandomi le spalle.

"Invece si che sono affari miei" Ribatto subito io, andandole accanto e girandola verso di me e lei per lo spavento subito si aggrappa alla mia felpa.

"Decido io come comportarmi con la mia migliore amica" Parla Margherita ma dalla sua voce, capisco tutta l'insicurezza che ha guardandomi negli occhi.

"La tua migliore amica ti è stata accanto nei momenti peggiori, ti ha sempre sostenuto anche quando odiavi il mondo e ora la ripaghi in questo modo? Urlandole contro?" Chiedo io, questa volta sospirando per calmarmi mentre le accarezzo una ciocca di capelli che le ricade accanto agli occhi.

"Pensi che sia facile attraversare un momento del genere come lo sto attraversando io? Senza genitori, senza persone che mi stanno accanto sostenendomi anche quando faccio delle cazzate" Chiede lei, alzando le sue immense barriere contro di me.

Insieme ma distantiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora