almeno la musica

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ok ragazzi questa è un os
NON SU NANA ATTENZIONE COSA SCIOCCANTE
ma su di me, sul mio tragitto in autobus di qualche giorno fa
mi sento molto scoperta dopo questa ma ci tenevo a sfogarmi
e niente meno persone la leggeranno meglio sarà almeno credo
ciao scopritemi tutta



Sembra un attesa infinita.
Il peso sulle spalle e il dolore alle gambe si fanno pian piano sempre più insopportabili.
Un leggero vento mi costringe a indossare la mia felpa nera che avevo stretto saldamente in vita.
Almeno la musica riesce ad alleggerire il tutto, comprese le molteplici voci delle persone che stanno aspettando come me.
Metto l'altra cuffa nell'orecchio sinistro e alzo al massimo il volume così da non sentire più niente che potesse turbare il mio stato di tranquillità.
Le parole delle canzoni sono più chiare ed è una delle poche volte in cui sto prestando attenzione al testo.
Ascoltando attentamente ogni parola nella via dove stavo aspettando il mezzo passano una macchina dopo l'altra.
Odio le grandi vie trafficate del centro, mi impediscono di immergermi totalmente nel mio mondo mentale.
Le chiacchiere di chi mi sta intorno e il rumore dei veicoli che sfrecciano sul corso mi bloccano la mia serie di pensieri riassuntivi sulla mattina appena trascorsa.
Ogni volta che cerco di finire nella mia testa un ragionamento arriva un impedimento che mi ferma e mi fa perdere il filo di ciò a cui stavo ragionando.
Per una volta che mi sento totalmente serena dopo la scuola devono esserci tutti queste buche nel mio marciapiede nella mia testa appena asfaltato.
Eccolo finalmente.
Intravedo da lontano nella strada un punto arancione da cui si può leggere nella parte alta della facciata il numero 201.
Quel punto si avvicina sempre di più mostrandosi come bus, per poi fermarsi poco dopo proprio davanti a me.
Salgo dalla porta più indietro di tutte, trovando subito posto vicino al mio amato finestrino.
Stare vicino al finestrino è d'obbligo quando viaggio, guardare al di là di quel vetro abbastanza sporco fa fluire il mio fiume di riflessioni.
Ho anche la fissa di mettermi sempre nella parte posteriore di tutto l'autobus, nonostante sia pieno di ragazzi che parlano a voce altissima e ridono come delle scimmie.
Stare nella parte davanti non mi è mai piaciuto e non mi è chiaro il perchè.
Come di routine, dietro al mio posto si mettono due amici e un terzo rimane in piedi accanto ai loro sedili.
Ovviamente comincia il baccano.
Le loro urla riescono a passare attraverso i miei auricolari.
Mi chiedo a che fermata scendano, spero non al capolinea come me.
Nel frattempo il mezzo riparte, percorrendo le solite tappe.
Stazione dei treni, nella quale salgono molte persone che riempono completamente il bus.
Supermercato, dove fortunatamente salgono solo un paio di donne con una busta della spesa.
Una di loro si siede accanto a me, calciando il mio zaino che era sotto la seduta vuota ora occupata da lei.
Ma spostarlo o chiedermi di toglierlo da lì ti costava troppo?
Policlinico, qui non sale nessuno ma scende la donna.
Di nuovo sola, menomale.
I posti affollati mi mettono sempre ansia, mi sento oppressa e schiacciata.
Mi stupisco sempre di più dei miei sentimenti davvero d'amore verso i miei simili.
Tralasciando l'assembramento di persone per tutto il bus, cerco di evitare i loro sguardi iniziando ad osservare ogni particolare all'esterno.
La musica è la mia salvezza in queste situazioni, riesce a svuotarmi da tutte queste negatività riempendomi di testi emozionanti ma altrettanto deprimenti.

All my friends always lie to me
I know they're thinking

"You're too mean, I don't like you
Fuck you, anyway"

You make me wanna scream at the top of my lungs

Queste parole mi riportano a quelle giornate dove ho soffocato me stessa, la mia persona, la mia anima e la mia personalità per gli altri.
Ho dovuto adattarmi, modellando ogni lato di me per non poter più permettere a nessuno di pensare che io sia troppo cattiva o che io non gli piaccia.
Ma quelli davvero cattivi erano loro, che mi hanno fatto questo.
Non io.
Non sono mai stata io quella sbagliata.
Io non ho mai costretto o indotto qualcuno  modificarsi per me, anzi ho sempre cercato di far cambiare le persone per migliorarsi e crescere, non venendo mai ascoltata e sempre fraintesa.
Perchè ero io quella con malizia?
Veramente mi facevano venir voglia di urlare forte, per buttare fuori tutta la mia sofferenza e la mia inadeguatezza.
Avevo bisogno di togliere dalla mia testa e dalla mia anima tutta quella emarginazione.
Volevo solo essere accettata.
Ancora adesso è così, ho solo bisogno di essere apprezzata.
Ma ora non sono più disposta a trasformarmi per qualcuno, per nessuno motivo.
Questa sono io e voglio rimanere io.
Anche se per avere qualche attenzione magari modificherei un po' il mio modo di fare e di essere.
Ma mai mutarmi in qualcun'altro, mai più.
Canzone dopo canzone i miei pensiero cominciano ad andare ad alta velocità.
Il mio cervello è un autostrada e tutte le cose su cui rimugino le macchine.
A ogni fermata di questo bus sembra che tutti gli autisti di quelle auto mentali premano l'acceleratore.
Basta, ho bisogno di un semaforo.
Fermatevi per favore.
Ma non sembrano sentirmi, anzi sembrano aver preso queste cose come una provocazione mantenendo il piede fisso su quel pedale.
Mentre nella mia autostrada immaginaria di paranoie tutti continuavano a muoversi il mezzo su cui ero si ferma.
Immersa intesamente in quel viavai mentale non ho neaache notato che il bus si era svuotato ed eravamo rimasti solo io e un paio di persone.
Sono arrivata al capolinea.

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⏰ Last updated: Oct 01, 2022 ⏰

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