Sei un idiota

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Silenzio.

Il più totale silenzio rimbombava nelle orecchie del biondo. Né una voce, né un semplice fruscio lo raggiungevano. Pareva trovarsi nel nulla. 

Silenzio.

Il silenzio era una delle cose che Katsuki apprezzava maggiormente. Tuttavia, da quando il rosso aveva fatto il suo ingresso nella vita del biondo, qualcosa era cambiato. Silenzio voleva dire solitudine. Il che indicava che nessuno era con lui. O almeno... nessuna creatura vivente...

Silenzio.

Il sangue prese a scorrere con maggiore velocità nelle sue vene ed il cuore ad accellerare. Non riusciva ad aprire gli occhi. O forse non voleva. No. Non voleva vedere ciò che lo aspettava.

Aveva paura? Certo, molta. Era impossibile da nascondere la sua preoccupazione. Attese ancora per qualche attimo. Nessun respiro raggiunse il suo orecchio al di fuori del proprio.

In preda al panico spalancò gli occhi. Il cielo aveva una tinta sull'arancione tendente al rosa ed al rosso. Doveva essere ormai giunto il tramonto. A quanto pareva, non era passato così tanto tempo da quando era svenuto. Un rapido bagliore si insinuò nel suo occhio destro costringendolo a chiuderlo e riaprirlo più e più volte. Il biondo si tirò in piedi e cominciò a guardarsi intorno. L'adrenalina rendeva i suoi movimenti più rapidi e precisi, la sua vista più acuta. Non c'era nulla da guardare.

"Eijiro." Quel nome gli uscì dalla bocca d'istinto, senza rifletterci. Non lo vedeva da nessuna parte. Ciò poteva essere sia un sollievo che un problema. Pessimista come era, Katsuki decise di optare per la seconda.

"EIJIRO!" lo chiamò questa volta con un tono più alto. Dove poteva essere andato? Poi, un dubbio lo assalì. E se fosse stato quel ragazzo?

Non ricordava molto di ciò che era accaduto prima del suo svenimento. Nella sua mente riemersero immagini e frasi sconnesse. Lui ed il rosso che camminavano alla volta della gelateria più vicina, il ciuffo color rame di quello sfigato i cui vestiti sembravano presi da un film americano degli anni '50, il colpo alla spalla subita in seguito alla collisione con lo stesso ragazzo, le mani di Eijiro che tentavano disperatamente di afferrarlo, la rovinosa caduta che aveva posto fine alla loro passeggiata.

Quasi senza pensarci, il biondo si portò una mano alla spalla sinistra e strinse le dita a pugno. Avrebbe ritrovato quel ragazzo e lo avrebbe ucciso.

Solo quando rialzò il capo notò l'ambiente che lo circondava. Riconosceva la zona, ma proprio non riusciva a comprendere come l'avesse raggiunta. Tra quel quartiere ed i dintorni del liceo UA c'erano diversi chilometri di distanza. Numerose volte il rosso gli aveva raccontato che il motivo per il quale spesso arrivava tardi erano proprio gli sporadici autobus che percorrevano un così lungo tratto. Tuttavia, Katsuki rimaneva convinto che l'unica ragione alla base dei suoi ritardi fosse la sua pigrizia.

Sorrise a quel pensiero. La sua espressione mutò quando vide avvicinarsi un ragazzo. Dovette sbattere più volte le palpebre per assicurarsi che quello che stava vivendo non fosse un sogno. Era un giovane dai capelli corvini corti e delle iridi rosse che, nonostante la lontananza, risplendevano come rubini. Era circondato da altri due ragazzi, probabilmente suoi amici. Katsuki non li degnò di uno sguardo.

La voce del corvino arrivò come ovattata alle sue orecchie.

"C...o .... ...t..o.... tu .... .....mi?"

Il biondo si riscosse. Cosa aveva appena detto?

"Hey! Sembri come incantato. Tutto a posto?" gli chiese l'altro incuriosito.

Sei un idiota {Kiribaku}Where stories live. Discover now