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"Ciao, come ti chiami?"
Questa è la domanda classica che ci si scambia quando si incontra qualcuno per la prima volta. Ma, se ci pensate, è davvero la domanda giusta? Voglio dire, che senso ha basare il primo approccio su qualcosa di così banale e superficiale? E poi, diciamocelo, spesso il nostro nome non ci piace nemmeno tanto, e non è certo un biglietto da visita accuratamente scelto da noi stessi, no?

Io preferirei conoscere una persona chiedendogli qual è il suo libro preferito, oppure se sarebbe disposto a giocare con me a "The Last of Us Parte 2".
Oppure ancora, una domanda più importante come: "Per te, la matematica è rossa o blu?" (Se per voi è blu, forse è meglio che ve ne andiate)

Ma forse sto divagando un po' troppo, non trovate? Chissà, magari questa intro poco ortodossq si rivelerà collegata alla storia che voglio raccontarvi oggi, o forse no.
Ma, sapete cosa? Oggi non ho proprio voglia di raccontarvi nulla.

Giorni all'incidente: 535.
La lezione è finalmente finita, ed è stato un disastro totale. Non riesco davvero a capire come Annabeth riesca a destreggiarsi in mezzo a tutto questo caos, chiamato matematica.
Mi alzo per correre alle macchinette e prendere quel caffè che spero possa salvare le prossime 4 ore di giornata, ma vedo qualcuno avvicinarsi al nostro banco.
È Rachel, la nuova arrivata. "hey" dice Rachel, rivolta ad Annabeth. "ehy" risponde Annabeth imbarazzatissima, mentre mi lancia uno sguardo terrorizzato, quasi a chiedermi aiuto. Fingo di essere impegnata con il telefono, ma in realtà non vedo l'ora di sentire cosa si dicono. annabeth sembra avere una cotta per Rachel, e tutto ciò mi lascia un po' perplessa.
Non fraintendetemi, dovrei essere felice per lei... ma in realtà non lo sono affatto. L'ultima volta che Annabeth si era interessata così tanto a qualcuno, aveva sofferto molto, e io sapevo fin dall'inizio che Sonia, la sua ex, non era affatto una brava persona, ma lei non mi aveva ascoltato. Quindi il fatto che non conoscessi Rachel mi metteva un po' in ansia.

"Come fai a empatizzare con la matematica?" chiede Rachel, che strano. Anche Annabeth sembra confusa. "Scusa?" risponde Annabeth, evidentemente sorpresa. "Credo ci voglia un vero ascoltatore, una persona a cui la matematica possa sentirsi al sicuro... scusa, sto divagando", si corregge Rachel, toccandosi il labbro, visibilmente imbarazzata. "Senti, sei un mostro in matematica e io... beh, no. Mi aiuteresti per la verifica?" chiede Rachel, facendo apparire un sorriso stranamente spontaneo sulla faccia di Annabeth. "S-sì, emh, certo... quando?" risponde Annabeth, annuendo quasi meccanicamente. si accordano per incontrarsi e rachel se ne va dopo averle sfiorato la mano. vorrei dire che sono attenta ai dettagli, ma in realtà è solo perche... Annabeth si gira verso di me, il suo viso è così rosso che sembra un pomodoro. "Ho parlato con Rachel" mi comunica, con evidente eccitazione. "Complimenti, ci sei riuscita dopo 2 settimane" commento ironica "e mi ha sfiorato la mano... CAPISCI?!"

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"eddai, ti avevo detto di non pronunciare il nome di Sonia", mi rimprovera annabeth, guardandomi confusa ma con un sorriso divertito. "Ti ho appena raccontato dell'incontro con Rachel e tu mi rimproveri perché ho detto il nome della tua ex?" replico, un po' sorpresa. Lei mi guarda annoiata. "Sai che non mi piacciono i nomi, e poi non ho ancora capito chi è Rachel... puoi rispiegarmelo?" chiede, dando voce alla sua curiosità.

annabeth, nel frattempo, sembra sforzarsi di ricordare qualcosa riguardo Rachel, ma alla fine scuote la testa e dice: "Beh, sarà che il mio cervello ha deciso di fare un'altra pulizia di primavera e ha cancellato ancora una volta chi è Rachel. Che strano, no?"

Scusa... Tu Saresti?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora