Il passato è alle porte

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A volte pensiamo che tutto ciò che ci circonda sia una conseguenza del nostro passato.
La verità infatti, è nascosta nei lati più profondi di noi, nascosta come la mia paura quando quella sera ho sentito uno strano calore avvolgermi nel letto in cui stavo già dormendo da tempo.
Non mi sarei mai aspettata che in pochi minuti la mia vita sarebbe stata tragicamente stravolta.
Il pianto di mia sorella mi sveglió improvvisamente e non feci in tempo ad aprire gli occhi, che tutti al castello iniziarono ad urlare.
Erano urla disperate, di dolore.
Una volta aperti, vidi che la mia camera era ricoperta di fumo.
Ogni ricordo, ogni cosa riconducibile al mio passato stava andando a fuoco.
Mia madre, spalancò la porta della camera, mi aiutò ad uscire da quel punto della stanza in cui il fumo si era concentrato maggiormente.
Aveva mia sorella in braccio, e con l'altra mano mi prese e iniziò a correre. Mi tranquillizzò con delle brevi parole di conforto.
Potevo scrutare il suo volto sempre stato limpido e angelico, impaurito e pieno di angoscia, forse sapendo già ciò che sarebbe successo.
La nostra vita tranquilla stava per essere distrutta dalle fiamme calde che la sera mi piacevano tanto guardare dal camino del nostro immenso salone regale, decorato in ogni  piccolo dettaglio da mia madre.
io ero vestita in un pigiama di seta bianca, significava la purezza di ciò che rappresentavo.
Un regno perfetto.
Un regno che stava per essere distrutto, insieme alle mie speranze di felicità e serenità.
Il castello era stato invaso, urla, grida, disperazione.
Non sentivo altro che paura.
Mia madre teneva in braccio mia sorella, di appena qualche giorno, Eleonora.
Piangeva intensamente e sentivo che anche lei provava la mia stessa paura.
Vedevo nei suoi occhi la purezza che il mio bianco vestito rappresentava.
La stessa purezza che mi stava per macchiare l'anima.
Correvamo. Correvamo veloci tra quei corridoi che mi avevano vista crescere, imparare ed essere felice.
Le guardie al di fuori del castello erano cadute e ormai nessuno poteva aiutarci.
Eravamo sole.
Chiunque era ancora in quel castello sapeva che fine avrebbe fatto.
Le fiamme ci inglobavano.
Ogni speranza stava per essere distrutta, soprattutto quando dietro di noi, iniziarono ad inseguirci le guardie degli Xilo.
Il loro obbiettivo era lei, la Regina Grace, la donna migliore dell'universo, colei che conservava in se il potere dei De Rose.
Mi diede mia sorella in braccio in modo delicato e affrettato, lei non smetteva di piangere, era rossa in volto. Mia madre non rinunciò a darle un tenero bacio sulla fronte e uno sguardo di conforto per me, che ero sola con una neonata in braccio.
Riprendemmo a correre ma ormai le guardie ci avevano raggiunto.
Riuscirono a catturare Grace, ma mi urlò di continuare a correre e di non voltarmi.
Non ricordo i miei pensieri in quei pochi frammenti di secondi, so solo che tutto ciò mi stava terrorizzando.
Una ragazza di 12 anni, una ragazza dai poteri straordinari, ma pur sempre sola.
Io corsi con tutte le mie forze fino alla fine del corridoio in cui c'era una porta assai bizzarra, dei simboli erano incisi sulla parte centrare, che non avevo mai visto prima.
La luna, il sole intrecciati dalla luce dell'universo.
Prima di entrarci, mi azzardai a voltarmi con le lacrime agli occhi, ma lei non c'era più.

ANGELESWhere stories live. Discover now