TRENTADUE

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Musica

Stanotte - Irama

Osservo il mio aspetto. Ho la pelle bianca come la ceramica e le labbra rosse. Non ho un capello fuori posto e mi sento tremendamente strana. Appena mi sono svegliata temevo di essere morta: non sentivo più né freddo né caldo, il mio cuore si era fermato e con lui tutto quello che ero abituata a vivere.

Mia zia è venuta a trovarmi e mi ha spiegato con calma insieme al preside la situazione. A quanto pare sono diventata il barattolo di uno spirito dal caratterino irascibile, e piccolo dettaglio, tutto questo mi ha reso immortale. Non ho più bisogno di mangiare o di dormire. Sono in un limbo eterno.

L'immagine che vedo di me nello specchio è inquietante: non ho più le occhiaie, non ho più le guance rosa né altro. Sembro il personaggio di un quadro. In più porto il peso psicologico di dover tenere un segreto grande come una casa. Il suo nome è Cassièl e sembra che starà con me per parecchio tempo. Nessuno sa da dove sia arrivato, io per prima. Il preside ha detto che mi spiegherà tutto con calma durante l'addestramento. Ho dovuto assimilare la cosa prima di realizzare che avrei dovuto allenarmi con lui.

Nel frattempo, mi ha dato un paio di giorni per abituarmi alla situazione e mi ha proibito di usare i poteri.

Scordati i poteri che conoscevi. Al momento potresti causare l'impensabile.

Ho scoperto che aveva ragione quando ho visto Ezra, vivo, davanti a me. Se il mio cuore avesse funzionato avrei sicuramente avuto un infarto. Mi hanno detto che sono stata io, o meglio il mio ospite, a farlo tornare in vita. Sono stata contenta di poterlo rivedere e sono anche scoppiata a piangere come una lagna per lo spavento, ma ho il terrore di quello che posso fare. E se perdessi il controllo e riportassi il mondo alla seconda guerra mondiale? Insomma, esistono un sacco di segreti nel mondo nascosto, ma io non sono decisamente la persona più adatta a portarne uno. Sono solo una ragazza normale. O almeno lo ero. Sono tutta scombussolata. Troppe cose tutte insieme.

Connor sembra essere scomparso nel nulla. L'ultima volta che l'ho visto era nelle mani di Mark, e ho davvero temuto che potesse ucciderlo. Chissà dov'è ora.

Anche Aura ed Elizabeth sono venute a trovarmi. Finalmente la forza di Aura non è più un problema. Mi ha dato quello che secondo lei è un vero abbraccio ma non ho sentito dolore. Sembrava abbastanza entusiasta di avere una nuova amica simile a lei, anche se era preoccupata per come mi sarei sentita. Le ho detto che adesso avrei potuto provare il sangue di vampiro, ma stranamente non mi ha proposto un'uscita tra donne. Tra l'altro stasera sembrano avere tutti da fare, quindi sono nella mia stanza con Puzzino, a sfidare lo specchio per riuscire a capire che cosa davvero sono diventata.

Ad un certo punto sento un profumo strano. Sa di cenere e vaniglia. Mi guardo intorno. Forse ho lasciato qualche candela accesa.

"Dovrò cambiarti il nomignolo adesso, candelotto di dinamite"

Mi volto di scatto verso la finestra. Ha addosso una maglia nera e dei Jeans grigio fumo. Le mani in tasca come al solito e il pendente a forma di croce che si porta dappertutto incorniciano i suoi occhi ambrati e i suoi capelli chiari. Connor mi fissa con il suo solito sorriso enigmatico.

Non riesco a dire nulla in un primo momento. Lo vedo scendere dalla finestra delicatamente. È in piedi nella mia stanza e sta bene. Istintivamente corro contro di lui e lo abbraccio. Affondo la faccia nel suo collo. Il profumo di vaniglia era suo. È tremendamente buono.

"Anche io sono felice di vederti Bea" dice, ridendo. Non riesco a mollarlo. Dio mio, grazie, sta bene.

Mi stacco e lo fisso come se non fosse reale. Mi scappa da piangere e mi copro la faccia con le mani.

Quella Pasticciona di una StregaWhere stories live. Discover now