La fede: che cosa significa fede?

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As salamu aleykum fratelli e sorelle! Come state?
Iniziamooooo!!!
Bismillah ar-Rahman ar-Rahim

La fede: che cosa significa fede?

47. Fede è ciò che, nelle pagine precedenti, noi abbiamo chiamato “conoscenza” e “convinzione”. La parola araba imàn, che traduciamo in italiano con la parola “fede”, nel suo significato letterale esprime il concetto rappresentato dai verbi conoscere, credere e dalla frase “essere convinto senza possibile dubbio”. La Fede è dunque una ferma convinzione che nasce dalla conoscenza. L'uomo che sa ed è fermamente convinto dell'unicità di Allah, dei Suoi attributi, della Sua Legge rivelata, del premio e del castigo, quest'uomo, dunque, si chiama mùmin (credente). Questa fede conduce l'uomo, invariabilmente, ad una linea di condotta caratterizzata dall'obbedienza e dalla sottomissione alla Volontà di Allah. Colui che realizza nella sua esistenza una linea di condotta
contrassegnata dalla sottomissione si chiama muslim (musulmano).

48. Quanto sopra dovrebbe dimostrare in modo chiaro che senza la fede(imàn) non si può essere musulmani autentici.
Questo è un punto essenziale; o, piuttosto, questo è il punto di partenza. Il rapporto tra Islàm e imàn è il rapporto che intercorre tra l'albero e il suo seme. Nello stesso modo in cui non è pensabile un albero senza un seme, non è possibile pensare ad un musulmano senza la fede. Tuttavia, nello stesso modo in cui talvolta possiamo vedere un seme che, per una quantità di ragioni non germoglia, oppure, riesce a germogliare, ma la sua crescita è ritardata od ostacolata, così possiamo incontrare quell'uomo che ha fede, ma che, a causa di alcune sue debolezze, non può diventare un musulmano autentico e saldo nella fede. Dunque, noi vediamo che la fede è il punto di partenza di una linea di
condotta che conduce l'uomo ad una vita di sottomissione ad Allah e che nessuno può diventare musulmano senza la fede.

Di contro, un uomo può avere fede, ma a causa della debolezza della sua volontà, di una cattiva educazione, o di cattive compagnie, egli non è in grado di condurre una vita da buon musulmano. Dal punto di vista dell'Islàm e dell'imàn, tutti gli uomini possono essere classificati in quattro categorie:
a) Coloro che hanno una fede incrollabile, una fede che li costringe a sottomettere loro stessi ad Allah con tutto il cuore e senza riserve. Costoro seguono la strada del bene e si consacrano totalmente al servizio della causa di Allah, facendo tutto ciò che Egli ama ed evitando di fare tutto ciò che Egli non ama. Nella loro devozione essi sono più ferventi di quanto non sia l'uomo ordinario nella ricerca di ricchezza e di gloria. Tali uomini sono i musulmani autentici.
b) Coloro che hanno la fede, credono in Allah, nella Sua Legge, nel Giudizio finale, ma la fede dei quali non è abbastanza forte e profonda per renderli totalmente sottomessi al Allah. Costoro sono molto al di sotto del rango del musulmano autentico, meritano di essere castigati per le loro mancanze e per le loro colpe, ma, ciò nonostante, costoro sono pur sempre dei musulmani. Sono dei colpevoli, ma non dei ribelli. Essi riconoscono il loro Signore e la Sua Legge; nonostante il fatto che essi siano dei trasgressori di queste leggi, tuttavia essi non sono dei ribelli contro Allah. Essi ammettono la Sua Supremazia e la loro colpevolezza. Dunque, essi sono colpevoli e meritano un castigo, ma restano musulmani.
c) Coloro che sono assolutamente sprovvisti di fede. Costoro rifiutano di riconoscere la Sovranità di Allah e sono dei ribelli. Anche se la loro condotta non è cattiva ed anche se essi non diffondono corruzione e violenza, le loro azioni, buone in apparenza, non hanno valore. Tali uomini sono come dei fuorilegge. Anche se un fuorilegge compie azioni che sono in conformità con le leggi del paese, non per questo può essere considerato un cittadino leale ed obbediente; nella stessa maniera, il bene fatto da coloro che si ribellano contro Allah non può compensare la gravità del male reale: ribellione e disobbedienza.
d) Coloro che non solo non possiedono la Fede, e neppure compiono buone azioni. Essi propagano il disordine nel mondo e commettono ogni sorta di violenza e di atti oppressivi. Costoro sono le creature più abominevoli del creato in quanto sono ribelli, operatori di malvagità e di crimini.

49. Questa classificazione dell'uomo, mette in evidenza il fatto che il successo autentico e la vera salvezza dell'individuo dipende dall'imàn (la fede). La linea di condotta improntata all'obbedienza (Islàm), nasce dall'imàn, come l'albero dal suo seme. Questo Islàm può essere o perfetto od imperfetto. Ma senza imàn non ci può essere Islàm. Dove non c'è Islàm c'è il kufr (miscredenza). La forma del kufr, come la sua natura, può assumere diversi aspetti, ma, in tutti i casi, si tratterà sempre di kufr.

50. Tutto ciò rende possibile capire quale sia l'importanza dell' imàn perché il concetto di “sottomissione totale e autentica ad Allah” sia ben definito, ai fini della sua realizzazione pratica.

Tratto da: Conoscere l'Islam_Abu l'Ala Maududi
Pag:16-17
Alhamdulillahi Rabbi-l- Aalamiin

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