Capitolo 22

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Le mie mani non trovano il coraggio di abbandonare la porta della mia camera, perché in questo momento è la mia unica ancora di salvezza.
La sola via di fuga dall' imminente impatto con l'asteroide Kathrine, pronto ad esplodere contro la sottoscritta.
"Sei armata?" mi accerto, con un filo di voce.
Kat getta una rapida occhiata sul suo telefono e lo rigira tra le mani, aggrottando la fronte, indecisa. "Forse. Ma non ho abbastanza soldi per comprarne uno nuovo", scrolla le spalle e si alza dal letto, che lentamente scricchiola.
A passo lento e calcolato si avvicina a me, come una pantera pronta ad agguantare la sua preda preferita. " Tu! Ora mi spieghi che diavolo di fine hai fatto questa notte, e dove hai lasciato il tuo dannato cellulare!"
Resto incollata al legno caldo della porta, mentre tento con tutte le forze di fare mente locale e ricordare dove abbia ficcato lo smartphone. L'ultima volta che l'ho visto era nella borsa a secchiello che Kathrine mi ha prestato, e non l'ho mai tirato fuori da lí,per tutta la sera.
La borsa deve essere in camera di Caleb, almeno spero. " Mi dispiace averti fatto preoccupare, ma ero in buone mani. Giuro!" porto l' indice sulle labbra per suggellare quello che sto dicendo alla mia migliore amica. Non posso fare a meno di stamparmi un sorriso malizioso sulle labbra e Kat, spalanca gli occhi mostrandomi il verde stupito delle sue iridi.
Ha capito tutto.
Con lei non servono tanti preamboli, o giri di parole, perché sa leggermi dentro come nessun altro è mai riuscito a fare.
Arresta la sua corsa lenta verso di me e finalmente un accenno di sorriso compare sul suo volto bellissimo. " Hai trascorso la notte in camera di Caleb?"
Allargo le mie labbra, mostrando i denti. "Mi ha portato in camera sua, perché non ero in grado di arrivare a casa da sola. Non sarei mai stata in grado di cercarti, perché ho bevuto parecchio, ieri sera." le confido, alla fine.
"Alla festa ti cercava disperatamente. Sembrava come..." assottiglia la bocca solo un istante, cercando le parole giuste per continuare"dispiaciuto per qualcosa..."
Lui era dispiaciuto?
Forse si riferisce alla scena della terrazza a cui ho dovuto assistere contro la mia volontà o forse per il modo di merda in cui mi ha trattato subito dopo. Però il fatto che lui era pentito e le scuse di questa mattina, non fanno altro che alimentare la voglia che ho di tornare in quella stanza e riprendere da dove ci siamo interrotti.
Scrollo le spalle, insieme ai ricordi di lui con quella vipera tra le braccia. " Si è comportato da stronzo, è vero. Ma Kat..."
Rivelare ad alta voce quello che è successo pochi minuti fa, non è facile. Non ho avuto tempo di metabolizzare cosa sia realmente accaduto ed esprimerlo mi dà l' impressione che io stia raccontando una mia semplice fantasia.
Kathrine, mi incita allargando le mani.
"Ci siamo baciati." lo dico così, senza pensarci troppo.
Come se, alla fine, tenerlo dentro scottasse troppo.
L'odore di Caleb impregnato sulla mia pelle e il suo sapore sulle labbra, mi ricordano che stavolta, non è stato solo un sogno.
"Oh cavolo! Lo sapevo. Me lo sentivo che voi due sareste finiti insieme" si porta i palmi sul viso, e i suoi occhi disegnano lo stupore.
" Già, ma non corriamo con i tempi. Non sarebbe la prima volta che si pente subito dopo avermi baciata."
La mia migliore amica si ferma ad un palmo dal mio viso e mi stringe delicatamente una spalla. " Non si è mai pentito di averlo fatto, secondo me. Non dopo quello sguardo che ho visto nei suoi occhi, ieri sera" , sorride dolcemente.
"Spero solo che sia così, come dici tu..." mi lascio trasportare in un abbraccio che sa di casa.
La stringo forte a me, perché lei è sempre stata il mio unico rifugio da ogni problema.
Non potrei mai immaginarmi una vita senza Kathrine.
"Grazie Kat. Ora, però, se la tua intenzione di uccidermi è passata, io, avrei un bisogno disperato di cambiarmi e riposare un po'. Mi aspetta una giornata lunga ..." Storco il naso contrariata e inizio a tirare giù la zip del vestito non appena sciolgo la presa dalle sue spalle.
"L'idea di passare una giornata con tuo padre non ti entusiasma, vero?" Raggiunge le mie mani,dietro la schiena, per aiutarmi a togliere il suo abito.
Inspiro fino in fondo, per non farmi invadere dalla rabbia. " No, per niente".
Non voglio dire a Kat cosa mi ha confidato Caleb, perché sarebbe come aprire un vaso di pandora che voglio tenere chiuso per sempre.
"Io capisco la tua situazione Ros, ma, perché non provi a dargli un'opportunità?" Con un giro, mi raggiunge e mi afferra per le spalle, scuotendo leggermente.
" Perché è troppo tardi. Lui ha rovinato tutto e lui paga le conseguenze di ciò che ha fatto. " Ribatto acida.
E con tutto, mi riferisco anche alle sue minacce nei confronti di Caleb.
Ma questo lo tengo per me.
"Credo che dovresti almeno provarci. Lo devi a te stessa, Ros. " la sua espressione seria è nitida davanti ai miei occhi.
" Ci proverò, ma non ti prometto nulla" mento, sorridendole.
Provarci è fuori discussione.
Quell'uomo è stata la causa di tutte le mie sofferenze, e quelle di mia madre. Perdonarlo dei suoi maledetti errori vuol dire tradire l'estrema agonia che ha inflitto a tutte e due e io non lo posso permettere.
Né ora, né mai .
Le lascio un bacio leggero sulla testa e mi tuffo sul letto, senza nemmeno darle il tempo di controbattere.
Kat raccoglie le sue cose, in silenzio. Ma prima di uscire mi getta un'occhiata fugace. " Se non salvi te stessa dalla sofferenza, sarà lei ad inghiottirti ed impedirti di vivere. Perdonare lui, significherebbe che hai vinto tu. Pensaci." mi liquida, prima che il click della serratura scatta e io mi ritrovo di nuovo sola.
Perdonarlo, significherebbe che hai vinto tu.
Abbraccio forte il cuscino, con le parole di Kathrine che rimbombano nel cervello come martelli pneumatici.
La mia vita ha sempre viaggiato su un filo delicato, in bilico tra tormenti e attimi di felicità. E oggi mi ritrovo nella stessa identica posizione.
In punta di piedi, nel bel mezzo di questa fibra, in un equilibrio precario.
Se da una parte ho ottenuto Caleb, dall'altra quello che ha fatto mio padre mi affligge come degli spilli nel cuore.
Mi addormento così, con il cuscino stretto tra le braccia e la consapevolezza che quello che mi ha detto Kathrine è semplice e pura verità.
Una verità scomoda.
Una verità che fa male, e che non ho la forza di mandare giù.

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⏰ Last updated: Nov 21, 2022 ⏰

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