Io ricomincerei

71 9 1
                                    

(Da "Io ricomincerei", Nek)

Nonostante i momenti

ad un passo da andare via

nonostante i silenzi e la tua vana euforia

Anche se i miracoli non vengono più bene come allora

come veri acrobati romantici siamo ancora qui

Oltre la libertà con il meglio di noi

nonostante ogni difficoltà


Ti ricordi l'estate in cui ci siamo conosciute?

Un po' eccitate ed un po' spaventate per i tre mesi di libertà dalla scuola, avevamo deciso entrambe di spenderne uno e mezzo facendo volontariato con i bambini. Tu l'avevi fatto per consuetudine, io per ribellione e distacco nei confronti di tante mie compagne di scuola che mi ignoravano e non mi trattavano come io volevo.

Ci eravamo trovate in mezzo ad un gruppo di ragazze allegre e spensierate, a fare esperienze che non avremmo più scordato. Io avevo quasi 17 anni, tu ne stavi compiendo 15. Era un momento magico: l'estate era lunga, calda e piena di promesse; io, te e le altre avevamo tutto il tempo a nostra disposizione; ogni più piccola conquista sembrava un miracolo. Il contesto aveva aiutato a mettere in secondo piano ogni piccolo problema personale, ogni diversità.

I miei silenzi, insieme a te ed alle altre, non esistevano più. Non ero più la ragazza diversa solo perché non si adeguava al gruppo, ostinata perché aveva le sue idee, da evitare perché non piaceva alle più popolari della classe. Ero diventata semplicemente una di voi, e tutto quello di cui ci importava veramente erano i nostri bimbi e divertirsi. La tua euforia, che all'inizio mi sembrava ingiustificata, la tua gentilezza, la tua disponibilità, sono state le chiavi che ci hanno fatto avvicinare.

Ancora rido se ripenso a quando abbiamo portato i bambini a nuotare al parco acquatico e la tua sorellina ha voluto a tutti i costi andare nella piscina dei piccoli solo per farci gattonare e per portarla a cavalluccio. Ricordo che spesso dicevi: "Mi fa impazzire! Non ce la faccio più con lei!" e poi ridevi.

Io ridevo con te e tutto magicamente spariva. Non c'erano più le compagne di classe che mi voltavano le spalle, le insicurezze dell'adolescenza, il solito ragazzo di turno che si limitava a due battute idiote prima di sparire insieme ad un'altra.

Dopo le vacanze, terminata quella lunga ed incredibile estate, il nostro gruppo ha subito una battuta d'arresto, e ci siamo trovate ad essere le uniche due disponibili a continuare il volontariato con i bambini durante l'anno, la domenica.

Abbiamo creato un laboratorio d'arte. Per te non era un problema: è sempre stata la tua passione e professione. Per me, da sempre più brava con le parole che con le immagini, all'inizio è stato un po' più difficile. Erano circa tre anni che non toccavo un pennello, e non mi ero resa conto di quanto mi fosse mancato finché non ho ricominciato, e non come allieva, ma come "maestra" per i nostri bambini.

Quante volte le nostre piccole e adorabili pesti ci hanno messo a soqquadro l'aula! Se solo chiudo gli occhi ancora rivedo la tempera sul tavolo, la pasta di sale per terra... e due allegre Cenerentole con straccio e disinfettante che si guardavano sconsolate e cercavano di limitare i danni. Più mi guardo indietro e più sono convinta che siano state quelle domeniche piovose a cementare il nostro rapporto, ed a farci capire che, anche continuando a frequentare il nostro usuale gruppo di amiche, noi due avevamo qualcosa di più. Non si trattava più di un casuale "miracolo" in una cornice estiva, bensì di una scelta. Entrambe avevamo deciso, quasi come degli acrobati, di fare i salti mortali durante la settimana per portare avanti un piccolo sogno che avevamo in comune. Mettendo insieme quello che, in fondo, era il meglio di noi.

Io ricomincereiWhere stories live. Discover now