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Eccomi qui, Juventus-Inter, chiamato Derby d'Italia, le due squadre più forti della Serie A si scontrano,ed è anche la mia fine qui alla Juventus, sono giunta ormai alla fine anche io.
Sono le 20:30, tra poco inizia la partita, entro allo stadio, e i miei occhi iniziano a sfocarsi da non vedere più niente,piangere per la squadra significa che ci hai tenuto davvero,ed è quello che io sto facendo in questo momento, piangendo, vedo il mister che mi viene incontro e mi abbraccia, ha già capito tutto
Massimiliano: Rina ehi, sentimi va tutto bene,ormai doveva succedere un giorno poi non è un addio ma un arrivederci, tutti ti vorremo presto qui, sopratutto io, ti vorrei accanto a me che mi dai aiuti ma che sopratutto mi fai ridere con le tue battute ora basta piangere perché questi bei occhi non meritano queste gocce qui che stanno scendendo, su dai vai a sederti vicino ai ragazzi o vicino a me, dove vuoi tu
Rina: Grazie mille mister davvero
Massimiliano: di niente Rina anzi grazie a te
dopo un po' mi stacco e mi vado a sedere vicino al mister, l'unico che fino ad ora mi ha capito più di tutti.

Inizia la partita, l'arbitro fischia,l'inter inizia questa partita,ma sono così distratta che non riesco a focalizzarmi sulla partita, mi vedo intorno e vedo i tifosi, in ansia, paura,stress e credere che io da piccola ero esattamente come loro e ora eccomi qui, nella squadra dei miei sogni.

Finisce il primo tempo, 0-0, vado verso lo spogliatoio e busso prima di entrare perché non voglio vedere gente quasi nuda, ricevo un "avanti" in coro e entro, i ragazzi mi vedono e io inizio a parlarli

Rina: state andando bene ragazzi, dovete darcela tutta, siamo o no i più forti d'Italia? Insomma facciamoci valere,ci siamo fatti mettere sotto da tutti, ma non ora, adesso noi ci alzeremo da qui andremo in quel campo e faremo vedere a quella squadra chi siamo, rendiamo felici noi ma anche i nostri tifosi,ripeto continuate cosi,passate il pallone al vostro compagno di squadra, non giocate mai da soli, non vi ritirate indietro,combattete, come se fossimo in guerra, lottate per vincere, dai ragazzi su

iniziono tutti ad applaudire e ritorniamo in campo.

La partita finisce 2-0 per la Juve, ed ecco qui il momento più brutto per me, il mio arrivederci a questa magnifica squadra.

I riflettori tutti su di me, luci spente mi vedo solo io,inizio a piangere vedendo tutti i tifosi dire il mio nome, vedendo alcuni tristi, e sopratutto vedendo la squadra piangere, mi giro verso di loro, non ce la faccio a camminare per tutto il campo, i tifosi non meritano ciò, leonardo si avvicina a me e mi sussurra
Leo: Vai Rina, devi farcela,ricorda non è un addio

continuo a fare il giro del campo piangendo e molto, mi bruciano gli occhi, a una certa vedo Joaquín venire ad abbracciarmi, era ciò che volevo, un abbraccio,mi peso a lui visto che non riuscivo a camminare più, mi prende per mano e mi fa continuare a camminare, fino a quando non arrivo davanti le panchine, alzo la testa un po' più su e vedo il presidente applaudire insieme a tutti quanti, e ciò mi fa stare più male, un minuto di applausi solo per me, anche Joaquín inizia ad applaudire e mi guarda come dire "sei forte Rina", tutta la Juventus si avvicina e mi abbraccia, Joaquín si sposta per dare spazio a loro, alla mia casa, alla squadra che mi ha vista crescere, alla squadra che mi ha cresciuta, dopo un po' ci stacchiamo e abbraccio Joaquín
Joaquín: sei forte amore, dai ti prego non piangere che fai piangere anche me
Rina: non ce la faccio
Joaquín: lo so ma ce la faremo insieme te lo prometto che farò di tutto per te
Rina: ti amo
Joaquín: anche io Rina e tanto.

Finisce qui la mia esperienza calcistica per ora, certo continuerò a vedere la Juve ma dalla tribuna VIP, non più dalla panchina vicino al mister.

Instagram-Joaquín CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora