Capitolo 30: guerriero coraggioso

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Echo inviò il messaggio con coraggio.
Era passato tanto da quando la sua ex l'aveva lasciata. Non aveva capito bene come erano andate le cose. Anche confrontandosi con Lil non aveva capito. Sapeva solo che si era comportata davvero male con Lil, male con entrambe. Aveva fatto vari tira e molla, aveva reso triste Lil e l'aveva fatta vomitare e non mangiare più. E in un periodo dove si era allontanata aveva scoperto che era andata in discoteca senza dire niente anche se stavano insieme...
Lo aveva scoperto solo grazie alla storia su Instagram di un'amica in comune. Solo in quel momento, sul suo letto, Echo pensò che se lo avevano scoperto solo grazie all'amica, allora potevano esserci un'infinità di altre cose segrete e nascoste che poteva aver fatto senza dire niente. Era un'enorme delusione.

Eppure quando l'aveva lasciata le aveva consegnato una letterina dolcissima dove le aveva scritto che la amava e l'avrebbe amata per sempre. Non aveva capito perché la stesse lasciando  se la amava. Aveva capito che non stava più bene, che non le bastava più quello che potevano darle, aveva capito che si sentiva imprigionata dai loro problemi e che aveva bisogno di volare via. Ma aveva anche capito che il suo modo di volare via era stato estremamente egoista, che le aveva sbranate e spolpate fino all'osso per trovare il coraggio di andare via. Si era riempita del loro amore, abbastanza da riempirsi di orgoglio e sicurezza, abbastanza da sentirsi superiore e calpestarle per prendere lo slancio.

Aveva iniziato a capire quelle cose da poco. Quando le aveva capite si era arrabbiata e le aveva mandato un messaggio arrabbiato insieme a Lil, forse un po' troppo cattivo visto lo zampino di Sheila che le stava aiutando a scriverlo, ma la sua parte non era stata cattiva. Le aveva solo scritto di essere una patata triste e arrabbiata. Lei non aveva risposto, sapeva che quello che le altre le avevano scritto era troppo per lei. Non erano insulti o cose vendicative, era quello che pensavano davvero, era un po' la loro verità. Forse era quello a rendere così doloroso quel messaggio di addio e fanculo che le avevano inviato.

Una parte di Echo però era convinta che escluse Lil e Sheila, la pensasse ancora, perché la lettera che aveva consegnato solo a lei sembrava amore vero. Poi però si era fidanzata, con un'altra, una ragazza bella, bellissima. Non era stata gelosa, ci era solo rimasta male. Aveva solo pianto perché prima di quel momento non le aveva mai detto di non volerla, le aveva solo scritto una lettera di addio con scritto ti amo. Ma vederla con un altra ragazza era stato abbastanza per capire che non la voleva, che voleva quell'altra e non lei. Che quell'amore non c'era più. L'aveva aiutata a capirlo.

Se solo le avesse detto prima e in faccia di non volere stare con lei, di volere altro nella vita, avrebbe risparmiato tanto tempo. Invece aveva passato due anni a pensare di essere pensata, a pensare al loro amore sospeso in aria, che da qualche parte e per qualche ragione doveva ancora esistere.
Per questo vederla sorridente con un altra ragazza così bella l'aveva fatta stare meglio, l'aveva liberata da quelle catene invisibili fatte di un'amore andato a male.

Tutte le altre però cercavano di dirle che la sua ex non era buona e dolce come credeva, eppure lei non riusciva a crederlo. Riuscì a capirlo solo quando scoprì che da quando stavano insieme, dall'inizio della relazione, lei parlava male di loro ai suoi amici. Quello le fece capire che c'era davvero una parte brutta e cattiva oltre tutti i baci. Una parte falsa. Quando lo capì stava riflettendo guardando il cielo dal proprio sofà. E dato che non aveva mai avuto modo di dirle quel che pensava, al contrario di Lil che l'aveva fatto più di una volta (e anche di Daisy che quando aveva scoperto che le ghostava tutte, aveva iniziato a mandare la lista della spesa) così decise di scrivere il suo messaggio.

“Sono Echo. Questo è il mio ultimo messaggio.
Tengo tutte le cose belle di te per me. Sono tutti i miei ricordi dolci, sono miei e basta. Sono io, sono l'amore bello che ti ho dato, che ho sentito per te e che mi hai fatto sentire anche se forse intanto parlavi male di noi ai tuoi amici. Non mi importa quello è il mio amore. Non puoi togliermelo anche se sei stata cattiva alla fine e nel mezzo.

Fai quello di cui hai bisogno anche se fai male a tutti. Perché non sai amarti bene e quindi ami male. Sei arrabbiata con tutti perché sei arrabbiata con te. Hai paura di perdere e allora fai perdere gli altri. Hai paura di stare male e quindi fai stare male.
E non è forte, è triste... 
È triste che sei così triste e io volevo aiutarti col mio amore, mi rende triste sapere che non si può fare nulla perché solo tu puoi.

Tutte cose umane ma cattive da fare ad un altro essere umano, al tuo amore. Spero che accetterai che sei stata cattiva, che sei anche cattiva, che è una cosa da perdonare e coccolare finché diventa buona. Finché non ti aiuta a proteggere gli altri e che smette di fare male a chi ami. Spero che diventi il guerriero più coraggioso del mondo, che non ti fa più paura niente, che non ti fai più paura tu, che non ti fa più paura chiedere cosa hai sbagliato e come farlo meglio, che non ti facciamo più paura noi e il passato.

Spero che la tua vita sia tanto gentile, che ti faccia sentire la pace dentro, che il tuo dolore diventi dolce e il tuo amore per te stessa sia tanto grande da nutrirti e fare bene a tutti intorno a te.

Rilesse il messaggio e poi spense il telefono. Era un messaggio coraggioso, buono, ma difficile. Era un messaggio vero. Probabilmente l'avrebbe fatta arrabbiare o l'avrebbe ferita così. Però non importava, Echo era felice. L'aveva amata e aveva capito ed accettato che le cose belle sarebbero rimaste sue, ma non sarebbero mai più state presente, aveva accettato che non era più la sua persona, che aveva scelto di diventare così; di sentirsi figa, forte, stronza.
Lo inviò.

Poco dopo venne bloccata.
Il suo cuoricino sussultò e per sfogare quel brutto spavento pianse un po' guardando il cielo azzurro di una giornata soleggiata.
Le sembrava di averle augurato tante cose carine e in cambio era stata bloccata. Un po' si sentì sollevata, in quel modo le veniva più facile credere che Lil e Sheila avessero ragione.
Probabilmente la persona che l'aveva amata non esisteva più e aveva deciso di cancellare tutto il loro passato insieme.

Echo sorrise tra le lacrime: andava bene così. Non se ne pentiva. Aveva dato l'amore che poteva dare e detto le verità arroganti e amare che voleva dire.

Probabilmente era stata bloccata con la stessa facilità con cui si blocca un ex rompipalle di cui non ti importa poi tanto. Questo un po' la ferí, sapere di risultare sgradita, fastidiosa, inopportuna. Come una creaturina sporca che ti appare in soggiorno e sporca tutto di fango. La feriva perché prima quel soggiorno era casa sua e ci faceva l'amore.
"Ma quale soggiorno?" Pensò da sola pensando che i proprio pensieri fossero davvero buffi. Quindi iniziò ad immaginarsi un bel soggiorno con tanto di quadri, e tappeti, con il divano azzurro, come il suo colore preferito.
Poi rise di se stessa perché si trovava divertente e imprevedibile da sola.

"Vabbè comunque... Mi dispiace per lei che mi vuole male. Io spero stia davvero bene. Spero che tutta la felicità del mondo la guarisca da tutto il male." sorrise lasciando andare nelle proprie lacrime le ultime gocce d'amore rimasto.

Drama At SchoolWhere stories live. Discover now