❝E lui era sempre lì, ai miei massimi
e ai miei minimi, pronto ad aiutarmi a
combattere i demoni che mi mangiavano
dall'interno❞༻✧༺
«Sei incredibile, Nova»
Ridacchiai osservando le mie amiche da dietro lo schermo del cellulare.«Quasi diciannove anni e non sei mai stata ad una festa!» mi accusò Taylor, sbattendosi una mano in fronte.
«Beh, in realtà sono stata a quelle della scuola...» iniziai, ma mi scoccò un'occhiata talmente dura che mi zittii in meno di un secondo.
«Mi sorprendi ogni giorno di più, ma bichette»«Non è colpa mia, avere tutte queste responsabilità e aspettative da soddisfare è stancante!»
«Bla bla bla, quante scuse!»
«Amanda!» rise la più piccola, usando un finto tono accusatorio.
«Tay non fare l'avvocato del diavolo...o in qualunque altro modo si dica. Ma lasciamo stare...Oggi veniamo da te e ti aiutiamo, d'accordo?» propose la ragazza, sorridendo e inclinando di poco il volto.
Mi paralizzai, sbarrando gli occhi e rimanendo con la gola asciutta. Mi ero totalmente dimenticata di parlargli di Felix.
«In realtà...oggi non posso» sussurrai, intimorita da una loro possibile reazione.
«Oh ma seriamente? Non dirmi che hai un'altra di quelle noiose riunioni scolastiche!» sbuffò Taylor, alzando gli occhi al cielo.
In risposta scossi la testa in segno di negazione, alzandomi e avvicinandomi alla scrivania. «Devo studiare»«Non ricordo nessun test per questa settimana e tu, Amanda?» domandò in modo sarcastico la bionda, incrociando le braccia e portandole al petto.
«Zero idee, ma di che materia stiamo parlando?» questa volta fu la più grande a parlare, cercando di trattenere una risata.
«Bancroft ha esplicitamente detto che se entro questo quadrimestre non recupero la sua materia mi posso benissimo scordare della mia posizione di capitano e soprattutto di superare l'anno» sbuffai, osservando i mille abiti poggiati disordinatamente sul letto. «Okay basta domande, ora vado» conclusi decisa.
«Fai pure la misteriosa, prima o poi cederai e ci confesserai ogni cosa»
Risi leggermente, salutai le ragazze con un cenno della mano e chiusi la chiamata. Nello stesso istante qualcuno bussò, così mi alzai e mi avvicinai alla porta, aprendola. L'unica cosa che mi trovai davanti fu un petto scolpito, avvolto da un maglione nero. Sollevai piano lo sguardo, arrivando a due iridi chiare già intente a fissarmi. Restai in silenzio, non avendo la minima idea di cosa dire.
«Cosa c'è, il gatto ti ha mangiato la lingua?» domandò con un angolo della bocca incurvato verso l'alto.
Scossi il capo, spostandomi di lato e facendolo entrare nella mia stanza. I miei occhi non poterono fare altro che seguirlo, quasi imbambolati, fino a quando mi resi conto di cosa stesse guardando con così tanto interesse.
Chiusi la porta, avvicinandomi lentamente a lui.
«Metti questo, stasera»
«Mh?»
«Metti questo»
«Perché?» chiesi curiosa, inclinando di poco il capo e osservando l'abito in questione.
«Il rosso ti dona...» sorrise leggermente, guardandomi con la coda dell'occhio. «...e fa risaltare i tuoi occhi» si sedette sulla sedia, afferrando una matita e aprendo il quaderno.
Rimasi imbambolata, fissandolo senza emettere nemmeno un suono. Mi inumidii le labbra, mandando giù un accumulo di saliva bloccata in gola.
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Amami Prima di Domani
ChickLit"Lui non era come tutti, era diverso, complicato e scheggiato. Scheggiato. Era diviso in mille pezzi, prosciugato da ogni sentimento positivo. Lui, per me, era il cattivo della storia, la persona da cui si deve fuggire ma più ci pensavo e meno riusc...